Entrate, “capire tu non puoi, tu chiamale se vuoi RIORGANIZZAZIONI …”
Qualsiasi riorganizzazione per definirsi tale dovrebbe sempre tendere ad una nuova e più efficiente organizzazione, assegnando all'intervento messo in campo almeno il tempo per produrre e verificare i suoi effetti.
Ebbene l'Agenzia delle Entrate è oramai da anni un eterno cantiere tra riorganizzazioni dichiarate e riorganizzazioni striscianti che si susseguono in maniera talmente rapida da farne perdere il conto: ma tutte hanno sempre come minimo comune denominatore la mancanza di una visione organica e il caos organizzativo che ne consegue.
E così neanche il tempo di metabolizzare lo sdoppiamento della Direzione centrale Amministrazione, pianificazione e logistica in 2 Direzioni (Direzione centrale Amministrazione e pianificazione e Direzione centrale Logistica e approvvigionamenti) con conseguente aumento di una posizione dirigenziale di vertice, (che non guasta mai) che subentra una ulteriore riorganizzazione riguardante il Settore contrasto illeciti della Divisione contribuenti e la DC Risorse umane.
I dettagli di tale riorganizzazione ci sono stati rappresentati dalla Direttrice del Personale che, a dire il vero, essendosi da poco insediata ha ereditato questa situazione, nel confronto tenutosi venerdì: a giochi fatti, con colpevole e voluto ritardo, a dimostrazione della totale mancanza di rispetto per le relazioni sindacali. Un unilateralismo non più tollerabile che fa sempre più assomigliare questo ente ad una azienda privata. E i risultati di tale comportamento sono sotto gli occhi di tutti con un personale che assiste incredulo ad un insopportabile valzer di poltrone.
Per quanto concerne la DCRU, un ambito che come è noto ha impatti importanti rispetto alle politiche del personale, vi sono uffici che passano sotto il settore Divisione (ufficio comunicazione interna), uffici che cambiano nome (l'ufficio stipendi diventa ufficio del trattamento economico all'interno del quale viene inserito l'ufficio pensioni) ed uffici che acquisiscono competenze a scapito di altri (l'ufficio rapporto di lavoro acquisisce la competenza di normativa del lavoro a scapito dell'ufficio relazioni sindacali): insomma a distanza di solo un anno dalla precedente riorganizzazione continuano incessanti le modifiche organizzative.
Ma è sul fronte delle modifiche organizzative attinenti al Settore contrasto illecito (che necessitano per diventare operative di circa 45 giorni in quanto dovrà intervenire l'autorizzazione del Ministro) che sono concentrati i maggiori rischi: con il personale che verrà incardinato nella Divisione contribuenti e con le sezioni territoriali che da 8 si riducono a 6 per la soppressione della sezione centro est e centro ovest che verranno accorpate nella sezione centro nord con sede a Firenze, e l'accorpamento della sezione sud e della sezione adriatica in un'unica sezione con sede a Napoli.
Proprio alla luce di tali modifiche abbiamo denunciato il depotenziamento di un ambito che, invece, dovrebbe avere un ruolo strategico nell'attività di contrasto all'evasione. D'altronde la recente circolare 4, in materia di indirizzi operativi sulla prevenzione e contrasto all'evasione, nell'evidenziare la necessità di soffermarsi sulla dimensione qualitativa dei controlli piuttosto che su quella quantitativa ha invitato le articolazioni territoriali per il 2021 a concentrare gli sforzi proprio sulla “individuazione delle forme più insidiose di frodi ed evasioni rilevanti”, con particolare riferimento ai controlli su “frodi in materia di IVA intracomunitaria”, “frodi realizzate tramite l’utilizzo in compensazione di crediti inesistenti o attraverso l’utilizzo di dichiarazioni d’intento ideologicamente false”.
Ebbene ad avviso di USB questa riorganizzazione, con la riduzione di ben 2 sezioni territoriali e che segue quella che aveva già interessato il settore nel 2016, va nella direzione esattamente contraria a quanto chiarito in circolare: se si vuole puntare sulla strategicità del contrasto alle frodi, non lo si fa certamente procedendo ad ulteriori accorpamenti col rischio concreto che interi territori vengano lasciati in balia di fenomeni evasivi!!
A ciò si aggiungano le legittime preoccupazioni dei lavoratori che abbiamo rappresentato al tavolo, in merito all'assegnazione del personale alla Divisione contribuenti.
In uno scenario sempre mutevole non vorremmo che l'attuale intervento potesse preludere a futuri trasferimenti o a dover disperdere le professionalità acquisite per mantenere la permanenza presso la Direzione regionale di appartenenza.
Per tale ragione come Usb abbiamo ripetutamente insistito per sottoscrivere un accordo o quanto meno un impegno scritto volto a garantire la professionalità e la permanenza del personale presso le DR per lo svolgimento dell'attività di contrasto agli illeciti, ma da parte dell'Amministrazione, oltre le rassicurazioni orali, non è scaturito nessun impegno concreto a tutela della personale.
Naturalmente vigileremo sugli sviluppi della situazione e siamo a disposizione dei lavoratori per ogni chiarimento ed ogni azione che si renderà necessaria.
Resta inteso che da questo caos non si esce con scorciatoie tecniche ma soltanto riaffermando un’agenda che metta al centro i diritti dei lavoratori.
USB PI Agenzie Fiscali