Entrate Lazio. Fps 2005... RdB firma ma... non è l'accordo che avremmo scritto noi!
L’abbiamo sottoscritto solo perché c’è la dimostrazione che se si vuole, che se tutti andiamo verso la ricerca dell’unificazione dei lavoratori e non della loro divisione, si può imboccare la strada giusta.
In questo accordo la possibilità di ricomporre la frattura che si è creata tra i lavoratori all’interno degli uffici, è ottenuta dapprima con l’accorpamento dei fondi destinati alle maggiorazioni con quelli destinati al fondo di sede, poi dando la possibilità alla trattativa locale di decidere se far confluire i residui di detto fondo nella produttività, in modo tale da unificare di fatto tutti gli stanziamenti che arrivano negli uffici.
Questo è ciò che stiamo proponendo da vari anni: inviare un fondo d’ufficio unico alla trattativa locale dove verrà liberamente deciso come distribuirlo.
Inoltre si introduce un concetto importante, quello cioè che tende a riconoscere agli operatori del Front-Office e ai verificatori il ruolo che spetta loro, quello di essere l’ultimo anello di una struttura, quella della Pubblica Amministrazione, che fornisce un servizio alla cittadinanza. Questi lavoratori infatti vengono remunerati non sulla base di criteri di produttività realizzata , ma per il disagio di essere protagonisti del contatto tra ufficio e utenza e per la responsabilità di verificare la correttezza del lavoro svolto dall’ufficio e offrirlo poi al cittadino. Questo è stato possibile spostando le maggiorazioni Front-Office e verifiche dalla produttività al fondo di sede, indicando che nel concetto di indennità vanno ricompresse anche quelle relative alle maggiorazioni Front-Office e verifiche; in sostanza affermando che tutte le indennità vanno intese come indennità di funzione e non di produttività.
L’accordo risolve anche l’annoso problema dei servizi indivisibili di Roma 2 da sempre a carico di detto ufficio solo perché l’allora Direttore Regionale decise di locare quelle lavorazioni presso l’ufficio di L.go Mossa. Ora vengono remunerate stornando dallo stanziamento regionale una quota a loro destinata come se fosse un autonomo ufficio.
Ribadiamo però che abbiamo solo imboccato la strada maestra, quella che ci deve rendere protagonisti unitariamente nel rifiuto della logica amministrativa di divisione del personale, ma che questa strada deve ancora essere percorsa.
Vigileremo e lotteremo affinché questo accada anche nelle trattative locali, con la collaborazione di tutti i lavoratori.