Entrate - Odiose sanzioni
Il clima di attacco verso i dipendenti pubblici, con la riforma della Pubblica Amministrazione che inasprisce le sanzioni disciplinari e il licenziamento in 48 ore, peggiora sempre di più il pesante clima di polizia che si respira negli uffici.
L’Agenzia delle Entrate, per essere la prima della classe e più realista del re, nell'emettere circolari attuative dei decreti, non perde occasione per aggiungere “il carico da undici”.
È accaduto a seguito del decreto emanato per licenziare i furbetti del cartellino colti in fragrante e l’Agenzia delle Entrate non ha evitato di ribadire, nella nota 121092/2016, la sanzionabilità di ritardi e mancate timbrature per la pausa videoterminale che nulla hanno a che vedere con il suddetto decreto.
Il decreto 116/2016 trasforma l’Italia da uno Stato di diritto ad uno in cui vige la legge marziale; il lavoratore viene punito prima di potersi difendere. Ma questo decreto legge, seppur disdicevole e indegno per uno Stato democratico, vuole punire gli assenteisti che compiono azioni fraudolente con la finalità di attestare una falsa presenza in servizio e magari svolgono un altro lavoro ma non certamente per punire chi ritarda o dimentica di timbrare.
La nota della Direzione Centrale sostiene che un lavoratore può essere sanzionato sino ad una multa pari a quattro ore di retribuzione se arriva in ritardo, omette di timbrare la pausa videoterminale o si allontana dal posto di lavoro a causa di comprovate ragioni di improvvisa necessità, anche se ciò è accaduto in evidente buona fede o per distrazione ed episodicamente.
Questa assurda e offensiva nota inviata a tutti gli uffici viene poi ripresa da direttori regionali o provinciali che, rimettendoci le mani, aggiungendo personali interpretazioni generano un mostruoso intreccio di note con l’unico scopo di vessare lavoratrici e lavoratori onesti.
Crediamo che l’unica cosa sensata da fare sia ritirare l’orrenda nota perché le sanzioni devono essere usate per chi è in mala fede e compie azioni fraudolente o chi si comporta con dolo o colpa grave e non chi dimentica di timbrare o semplicemente arriva in ritardo per un imprevisto.