Entrate - Per equità catastale nuove assunzioni e finanziamenti

USB ribadisce la necessità di rafforzare il ruolo dell'Agenzia

Roma -

Nellaudizione alla IV Commissione Finanze e Tesoro del Senato, il Direttore dellAgenzia delle Entrate il 4 giugno ha relazionato in merito alla tassazione degli immobili in Italia, evidenziando la necessità, secondo noi non più rinviabile, dellauspicata riforma dellormai sbilanciato sistema estimativo catastale.

Il Direttore non ha sottaciuto il fatto che gli attuali classamenti, non solo si discostano dal reale valore immobiliare o reddituale ma che questo avviene in modo iniquo e distorto e che linnalzamento dei coefficienti avvenuto in occasione dellintroduzione dellIMU ha peggiorato una situazione già di per se drammatica facendo pagare troppo a chi ha case normali e troppo poco a chi ha abitazioni di lusso.

Non concordiamo con il fatto che la diffusa iniquità sia determinata dallinadeguatezza delle categorie catastali e dalle zone censuarie troppo ampie, crediamo che il Catasto possa funzionare anche con le attuali regole di classamento, ad eccezione dellanacronistico conteggio dei vani catastali da sostituire immediatamente con la superficie commerciale dellimmobile. Le modifiche legislative che, secondo noi, occorrono, sono quelle che possono permettere allAgenzia di intervenire a modificare i classamenti presenti in banca dati anche senza sollecitazione dei Comuni, che come ammesso dal Direttore nella sua relazione sono sempre state un freno allazione dellAgenzia. Inoltre occorre che la revisione degli estimi avvenga periodicamente, così come previsto dallattuale normativa ma senza la necessità di un intervento politico che di fatto blocca lazione estimale dal 1998 anno di emanazione di due decreti di revisione mai applicati. Occorre immediatamente intervenire per bilanciare una tassazione immobiliare che preme troppo sul ceto popolare ricordando di salvaguardare il diritto dellabitare anche di chi una casa non la riesce ad acquistare.

USB è dal tempo del decentramento che denuncia che linteresse dei Comuni sul Catasto non è di tipo fiscale ma rischia di accrescere un potere di clientelismo da barattare con lobby e multinazionali ed è quindi da evitare in qualsiasi modo lasciando solo la possibilità di collaborare ma senza perdere, come Agenzia, il diritto decisionale e di azione.

Le sperimentazioni sulle nuove possibilità di revisione mettono però in risalto il limite, inaccettabile, di riuscire a determinare il corretto valore, o redditività, del 90% del patrimonio immobiliare penalizzando sempre gli immobili di minor valore e favorendo quelli di pregio. Oggi, con la strumentazione tecnologiche a disposizione e la professionalità dei lavoratori è possibile costruire e soprattutto mantenere un Catasto equo e che rispecchi esattamente la realtà ma per questo occorre investire con risorse economiche, riconoscimenti professionali e nuove assunzioni.

La Banca dItalia, così come riportato anche nellaudizione, stima che la ricchezza patrimoniale in Italia è di 5.600 miliardi di euro, quasi 3,6 volte il PIL contro i quasi 4.500 miliardi ricavabili dalle rendite catastali rivalutate con i coefficienti utilizzati per lIMU.

Un investimento nel settore catastale potrebbe giovare per applicare una corretta patrimoniale salvaguardando i ceti popolari e le prime case non di pregio ed andando a colpire quel 10% della popolazione italiana che possiede il 50% del patrimonio naziona