Entrate, PIANO RIENTRI: un'amministrazione incapace di confrontarsi sceglie la strada della prepotenza

Roma -

Totalmente incuranti dell'esponenziale aumento dei contagi che inevitabilmente si ripercuoteranno negli uffici (presso gli uffici centrali si è già cominciato), sprezzanti ed allergici alle minime regole delle relazioni sindacali, un'amministrazione arrogante e prepotente disciplina con atto unilaterale il tema dei rientri in presenza.

Dopo ore di discussione al termine del quale le OO.SS. erano state invitate a formulare osservazioni sulla bozza presentata dall'amministrazione in materia di rientri, l'Agenzia, invece di convocare, come concordato, un nuovo incontro per discutere un piano condiviso, ha deciso che il tempo del confronto fosse scaduto ed ha emanato una nota a firma del Capo Divisione Risorse che costituisce un vero e proprio atto di ostilità verso i sindacati e verso il personale.

Indicare, se pur a titolo esemplificativo, un range tra 6 o 8 giorni in smart working al mese con un massimo di 2 giorni a settimana, in questa precisa fase dell'emergenza epidemiologica, costituisce una indicazione chiara: mano libera ai vari Direttori per subordinare la tutela della salute dei lavoratori alla folle logica dei rientri a tutti i costi. E non abbiamo dubbi che questa amministrazione troverà al suo interno zelanti esecutori.

La questione del rispetto delle esigenze legate al distanziamento richiamata nella nota dell'8 novembre, quindi, diventa una formula vuota e rituale nel momento in cui di fatto si punta a cancellare con un tratto di penna i protocolli sottoscritti a livello locale e con essi quel contingentamento delle presenze in stanza che costituisce la vera garanzia per il distanziamento e per la prevenzione della diffusione dei contagi.

Ciliegina sulla torta l'intervento a gamba tesa sulla possibilità di fruire della prestazione mista (completamento della prestazione in modalità agile nei giorni di rientro in presenza) che diviene una ipotesi eccezionale.

E così invece di accrescere le misure di sicurezza in vista dei rientri, le si abbassano per consentire di riempire gli uffici di quanti più lavoratori possibile!

L'USB che sin dall'inizio ha contrastato il DPCM del Ministro Brunetta sui rientri in presenza mettendo in campo assemblee, presidi e lo sciopero generale dell'11 ottobre è ben consapevole che ora è necessario muoversi su due livelli.

Da un lato, un piano generale con la proclamazione, già avviata, di uno sciopero contro la proposta di smantellamento della retribuzione e la mortificazione del lavoro da remoto contenuto anche nella proposta Aran sul rinnovo contrattuale delle Funzioni centrali.

Dall'altro, l'avvio di una fase durante la quale sarà necessario ingaggiare un duro corpo a corpo, ufficio per ufficio, per garantire la sicurezza nei luoghi di lavoro e la tutela della salute dei lavoratori.

Per questo l'USB invita le sue strutture locali ad esercitare la massima vigilanza e a profondere il massimo impegno per riaffermare la centralità e il rispetto del diritto alla salute nei luoghi di lavoro.

Per cominciare, abbiamo subito inviato una nota all'Amministrazione nella quale chiediamo che l'ordine del giorno previsto per la riunione dell'11 novembre sulla modalità di erogazione dei servizi, sia integrato con la ripresa del confronto sul piano dei rientri e sulla sicurezza nei luoghi di lavoro.

Se questa amministrazione che tanto si ammanta di modernità ha deciso di comportarsi in maniera autoritaria ed irragionevole, toccherà riportarli alla realtà.

La misura è colma!

USB PI Agenzie Fiscali

Allegata la nota di integrazione della riunione dell’11 novembre contenente anche la richiesta di pubblicazione di materiale di studio per i passaggi di Area e la nota della Divisione Risorse