Entrate - Trasferiti o delocalizzati?

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Ieri pomeriggio sembra essersi conclusa la vicenda surreale che ha coinvolto le colleghe ed i colleghi della Lombardia (circa 180) che hanno superato l’ultimo concorso a funzionario per le altre regioni.

Il 5 luglio la Direzione Centrale ci aveva comunicato che dal 17 luglio (data originariamente prevista per il trasferimento definitivo) queste colleghe e questi colleghi sarebbero stati soltanto delocalizzati presso le regioni di destinazione, continuando però a prestare servizio per la Lombardia fino a metà gennaio 2024.

Una soluzione “creativa” che USB ha immediatamente contestato e che, se attuata, avrebbe violato in maniera evidente il principio del legittimo affidamento del personale coinvolto (l’Agenzia, a ridosso del termine per il trasferimento, ha cambiato improvvisamente le carte in tavola) e avrebbe comportato per le colleghe ed i colleghi una serie di importanti criticità, sia in termini di fruizione degli istituti normativi (ferie, permessi, congedi) che in termini di quantificazione dell’anzianità di servizio, con le conseguenti ricadute sugli istituti collegati (quali ad esempio interpelli e mobilità). Senza contare poi gli effetti nefasti sull’organizzazione delle regioni riceventi, che avrebbero subito evidentemente un grave
pregiudizio dalla decisione di posticipare il trasferimento “funzionale”; le regioni di destinazione, infatti, hanno fatto affidamento sugli arrivi degli interni quando hanno svolto le recenti mobilità provinciali e regionali ed il differimento del trasferimento degli interni avrebbe creato enormi disagi all’organizzazione delle strutture riceventi, con immediate ricadute sui carichi di lavoro delle colleghe e dei colleghi che vi prestano servizio.

Insomma, almeno fino a ieri, quando con una nota l’Amministrazione ha fatto marcia indietro, anche grazie all’intervento di USB, l’intenzione dell’Agenzia era quella di adottare una soluzione pasticciata e giuridicamente discutibile, che avrebbe arrecato importanti disagi al personale coinvolto e gravi disfunzioni organizzative alle regioni di destinazione.

Un rimedio che l’Agenzia avrebbe voluto adottare per venire in soccorso della Lombardia, schiacciata da obiettivi imposti a Gennaio (e confermati a Marzo) dalla Direzione Centrale, nonostante il parere contrario delle Direzioni Provinciali e della Direzione Regionale, che, dati alla mano, avevano presentato delle proposte di budget (Versione 0 e Versione 1) che tenevano conto della situazione reale della regione in termini di organico. Nonostante i numeri impietosi la Direzione Centrale (con la Versione 2 del budget regionale) ha imposto alla Lombardia obiettivi che hanno di fatto ignorato la realtà, gettando la regione nel caos organizzativo.

Per tentare di rimediare almeno in parte a questo "capolavoro" la Direzione Centrale, come un illusionista, dopo aver preso atto che l’aver posticipato il trasferimento del personale coinvolto da Marzo a Luglio non ha minimamente risolto il problema, ha tirato fuori dal cilindro quest’alzata d’ingegno.

Una soluzione che avrebbe scatenato come al solito una “guerra tra poveri”: tra Lavoratori della Lombardia e Lavoratori delle altre regioni, tutti ormai schiacciati da carichi di lavoro insostenibili, per i quali anche una risorsa in più può fare la differenza; tra la regione Lombardia e le regioni di destinazione, tutte in una gravissima e cronica carenza di organico.

Questa vicenda, che si è conclusa con un netto dietrofront della Direzione Centrale (vedi la nota allegata), oltre ad aver certificato la situazione comatosa in cui versa la Lombardia, imponendo a nostro avviso un’immediata revisione del budget regionale, rappresenta la cartina di tornasole del fatto che la questione della carenza di organico e dei carichi di lavoro in Agenzia delle Entrate non è più rimandabile, e non può di certo essere risolta ricorrendo ogni volta a giochi di prestigio sulla pelle delle Lavoratrici e dei Lavoratori.

USB P.I. Agenzie Fiscali