Friuli V.G. Ed ora mobilitazione

Trieste -

Dall’inizio del 2020, numerose sono le iniziative organizzate da USB in Friuli Venezia Giulia per condividere con i lavoratori i temi alla base del rinnovato stato di agitazione indetto dalla nostra organizzazione sindacale.

Dopo le assemblee organizzate presso le DP di Udine e di Gorizia che hanno riunito lavoratori di Entrate e Dogane, ed il successivo incontro con il personale della Direzione Provinciale di Trieste rivolto al personale dell’Agenzia delle Entrate, anche le lavoratrici e lavoratori dell’Agenzia Dogane e Monopoli della provincia di Trieste hanno partecipato numerosi all’assemblea del personale che USB ha organizzato lunedì 17 febbraio presso la sede di Trieste della Direzione Interregionale Dogane del Veneto e FVG.

All’ordine del giorno l’approfondimento sul salario accessorio, la sua costituzione, l’articolazione in risorse fisse e ricorrenti e in risorse variabili, il recente taglio di 70 milioni che è stato imposto al salario accessorio delle AA.FF. (55 milioni alle Entrate e 15 milioni alle Dogane e Monopoli), le proposte di USB per stabilizzare nuove risorse finalizzate a dare nuove prospettive economiche ai lavoratori delle Agenzie. Il tema del salario accessorio è stato il volano per sviluppare i numerosi punti alla base dello stato di agitazione dei lavoratori delle Agenzie: il netto rifiuto dell’utilizzo del Fondo del personale – già di per sé sempre più impoverito - per finanziare l’organizzazione del lavoro imposta dall’Amministrazione, l’aggravarsi del clima già esasperato per l’aumento dei carichi di lavoro che si collega alla drastica carenza di personale cui ad oggi non è stata data soddisfacente risposta.

I temi alla base dello stato di agitazione indetto da USB sono stati approfonditi nel corso dell’assemblea anche grazie agli stimolanti interventi proposti dai presenti, che anche in questa sede hanno, tra l’altro, rappresentato il clima di malessere organizzativo presente negli uffici.

Al centro del dibattito anche la riforma dell’ordinamento professionale – la cui discussione nelle sedi deputate, non affrontata dalle parti firmatarie del contratto Funzioni Centrali 2016-2018, è stata finalmente avviata soprattutto per effetto dell’azione della USB – nonché il rigetto del sistema di valutazione ai fini delle progressioni economiche e della produttività che ha segnato pesantemente i lavoratori di Dogane e Monopoli con le recenti “pagelline”.

Un sistema fintamente meritocratico, mortificante soprattutto per le categorie più fragili, che presta il fianco a valutazioni tanto soggettive quanto opinabili, che alimenta favoritismi e clientele e che ha messo in moto ulteriori meccanismi di disaffezione più che di stimolo – disaffezione peraltro già manifestata con la precedente raccolta di tantissime firme tra il personale a sostegno della proposta USB di annullamento del sistema di valutazione.

Particolarmente sentito dai lavoratori anche il tema della tutela sui rischi professionali a carico dell’Agenzia, attualmente garantita solo per le figure dirigenziali: USB da anni sostiene, e continuerà a sostenere, che detta tutela debba essere a estesa a tutti i lavoratori.

L’assemblea è stata infine coinvolta nella votazione della mozione che ha riassunto le tematiche poste alla base della mobilitazione, mozione che tutti i presenti hanno approvato all’unanimità.

A conclusione dell’incontro, USB ha quindi reso noto l’inoltro alla Direzione Interregionale di una richiesta di intervento dell’Amministrazione sulla questione legata alle accresciute difficoltà di utilizzo dei buoni pasto elettronici a seguito del recente cambio della società convenzionata imposto dalla CONSIP, inutile fonte di problematiche e di perdite di tempo per colleghe e colleghi che, di fatto, si trovano senza colpa costretti a peregrinare alla ricerca di quegli esercizi commerciali, oggi rarissimi, che consentano di utilizzarli.

A tale proposito, nell’evidenziare gli ambigui interessi su cui si basano dette convenzioni nonchè i fondati dubbi sulla utilità dei servizi effettivamente prestati dalle ditte emettitrici di buoni pasto, USB ha ribadito la propria proposta di monetizzazione degli stessi in busta paga che, fra l’altro, farebbe conseguire consistenti risparmi alle Amministrazioni tutte.