Argomento:

Fuoco e fiamme…

Roma -

Siamo da capo. Per avere la definizione di quella farsa di contratto che è stata sottoscritta a fine gennaio riparte la mobilitazione… se qualcuno di voi avesse annotato su un agenda quanto accaduto due anni fa scoprirebbe strane coincidenze… i corsi e ricorsi storici qui stanno diventando un tormentone inaccettabile.

Scioperi e mobilitazioni. Fuoco e fiamme. Ma due anni fa ne valeva la pena. Eravamo di fronte ad un contratto vero che, ad esempio, stabilizzava migliaia di euro e apriva un percorso nuovo sull’ordinamento professionale… oggi ci troviamo di fronte ad un mero esercizio contabile. Un contratto per cui non varrebbe la pena lottare se non fosse che è un diritto negato.

Lottare per il diritto ad aver un contratto, seppur insufficiente,

 può anche sembrare giusto, ma possiamo fermarci lì?

Bisogna rilanciare i contenuti veri di una lotta vera

Bisogna lottare per i contratti integrativi delle singole Agenzie che sono in alto mare.

Bisogna lottare per gli inaccettabili ritardi nel pagamento del salario accessorio, sempre più invischiato nella ragnatela di inestricabili trattative.  

Bisogna lottare perché i fondi del comma 165 (tre/quattro volte l’entità del contratto in discussione) tuttora non sono per niente certi.

Bisogna lottare per ottenere una progressione economica per tutti, riconoscimento dei diritti dei lavoratori ed altro modo di stabilizzare salario accessorio. 

Bisogna lottare per superare un sistema contrattuale che cronicamente ci mette in ginocchio, con ritardi inaccettabili e obbligandoci a subire i ricatti di un contratto “qualsiasi” purchè sia.

Non “annacquiamo” le lotte vere…

è su quelle che bisogna fare fuoco e fiamme

I risultati veri non si ottengono solo con fiammate estemporanee su cose che, come “questo” contratto, sembrano ormai afferire più a meccanismi contabilistici che a vere conquiste di diritti. Per migliorare le condizioni dei lavoratori serve un azione costante e coerente su questioni che diano risposte ai loro bisogni.

Ci auguriamo che chi oggi fa fuoco e fiamme su un contratto pessimo, quando arriverà l’OK del Governo, non dimentichi tutti gli altri problemi.

 


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