Il pericolo di volare di basso!
Agenzie Fiscali, presentate a Roma le Convenzioni
Il 7 giugno scorso sono state presentate alle OO.SS. le Convenzioni che dal 2001 regolano annualmente i rapporti fra Agenzie e Ministero, fissano gli obiettivi da raggiungere, le risorse finanziarie e i relativi tempi di erogazione.
Coloro i quali hanno la paternità della nascita delle Agenzie Fiscali sono tornati ad essere l’autorità politica di riferimento, ma chi pensava che il ritardo con cui quest’anno si è aperto il “confronto” sulle Convenzioni fosse foriero di importanti innovazioni si sbagliava: è cambiato il governo, la lotta all’evasione ha preso il posto dei condoni, ma la politica dei tagli non è stata scalfita minimamente dall’alternanza politica. Accantonamento lineare di circa il 10% delle risorse, stavolta il taglio è stato chiamato così.
A fronte di questa situazione noi siamo convinti che non si possa continuare con richieste di piccolo cabotaggio. Per noi il problema non è quello di anticipare di qualche mese gli “acconti” o i “saldi” della quota incentivante o di recuperare semplicemente le somme sottratte alle Agenzie perché in fondo sono piccola cosa in confronto al “tesoro” che rappresenta il comma 165.
Ancora una volta siamo anche convinti, e come noi i 17.500 lavoratori che hanno firmato la nostra petizione, che solo una rivisitazione della norma sul cosiddetto “comma 165” può dare delle vere garanzie e non degli impegni puntualmente disattesi come è avvenuto, negli anni scorsi, in sede di convenzione.
Più in generale, dopo anni in cui è aumentata la quantità e la produttività delle prestazioni, è ora di fermarsi con i numeri e soffermarsi sulla qualità del nostro lavoro. Certezza nei tempi e negli importi del salario accessorio, riconoscimento delle professionalità, migliori condizioni di lavoro e progressiva conquista dei diritti sono le nostre priorità, perché certamente non possiamo più sopportare che nell’anno del tesoretto e dell’extra gettito qualcuno possa pensare davvero di vantarsi in tv e sui giornali di aver raggiunto questo obiettivo senza il contributo determinante dei lavoratori.
Per questo vogliamo che vi sia quella trasparenza sui fondi destinati alle Agenzie Fiscali e ai Lavoratori che sembra sempre più una chimera: stiamo parlando dei fondi destinati dalla Comunità Europea al potenziamento doganale, che si sono persi in mille rivoli senza arrivare, se non in piccola parte, all’Agenzia delle Dogane; ma parliamo anche di tutti quei soldi derivanti dalla “tassa sulla malattia” detratta dal salario dei lavoratori, dal recupero dell’indennità di amministrazione determinata dai pensionamenti, dei risparmi effettuati dal part-time e molto altro...
Non vogliamo più promesse e pacche sulle spalle.
Vogliamo che sull’argomento Fisco non si parli solo nelle campagne elettorali e sui giornali ma che si apra un tavolo di confronto fra la parte politica, le parti sociali e le organizzazioni sindacali rappresentative dei Lavoratori, perché per il Paese è di vitale importanza il recupero di quella ricchezza nascosta che ha determinato il crescente impoverimento delle “famiglie” e i continui tagli al welfare.