Primo incontro con il nuovo direttore dell'ADM
Si è tenuto oggi il primo incontro tra le OO.SS e il nuovo Direttore dell’Agenzia, dott. Roberto Alesse.
Non poteva essere questa l’occasione per affrontare le tante questioni che abbiamo in sospeso, ma è comunque senz’altro servito, oltre che per le presentazioni, per avere una prima idea dell’indirizzo che si vuole percorrere: normalizzare questa amministrazione, a partire dal riordino delle responsabilità che devono tornare agli uffici naturalmente competenti per materia
Non possiamo che condividere.
Da parte nostra abbiamo rappresentato preliminarmente la necessità di rafforzare per il futuro l’ADM, che si è dimostrata nell’ultimo triennio estremamente debole. Per farlo dovremmo indagare a fondo su cosa non ha funzionato, standardizzare le procedure, modificare il sistema convenzionale. Non dovrà più accadere che si possa stravolgere una amministrazione dello Stato così importante a colpi di micro riorganizzazioni senza che il processo di trasformazione sia guidato da una riforma legislativa, né sottoposto alla valutazione del Ministero vigilante, tantomeno agli organi collegiali interni.
Del lungo elenco di questioni in sospeso ci siamo limitati a porre l’accento su alcuni temi che dovranno essere a nostro avviso affrontati con priorità:
- carenza di organico. L’ultimo concorso poteva essere l’opportunità per far rifiatare gli uffici periferici in difficoltà dopo anni di blocco del turn over. A causa delle scellerate scelte sui profili professionali e sulle sedi di destinazione l’occasione è stata persa e temiamo che non si riuscirà a venire fuori dalla complicata situazione in cui versano gli uffici, in particolare quelli del centro nord, se non con un piano eccezionale di assunzioni in deroga ai budget annuali.
- nuovo ordinamento professionale. Bisogna recuperare il tempo perso, concludere le procedure di passaggio fra le aeree in sospeso ed avviare le procedure previste dal contratto in prima applicazione del nuovo ordinamento professionale. Non aver letto un cenno di tutto ciò nella parte del PIAO destinato alla valorizzazione del personale, di cui abbiamo già scritto in un precedente comunicato (clicca qui), rende evidente la mancanza di una vera politica del personale in questa Agenzia, troppo impegnata a cercare una corrispondenza impossibile fra la classificazione prevista dal contratto e le stellette da apporre sulle divise o ad elaborare fantasiose famiglie professionali che comprendessero sommozzatori e motoristi nautici per seguire con attenzione le dinamiche contrattuali delle Funzioni Centrali.
- salario accessorio. Per scongiurare una vera e propria emergenza salariale non è più rinviabile la soluzione al problema del “doppio taglio” di una parte del nostro salario accessorio, la più cospicua, che ci viene assegnata con un decreto dal Mef già al netto delle norme di contenimento dei costi della contrattazione integrativa che si sono succedute negli anni, ma che viene decurtata di nuovo, ai sensi delle stesse norme, una volta che entra a far parte dei Fondi destinati al personale. Il risultato è che riusciamo a distribuire solo una minima parte di queste risorse ai Lavoratori, che ricevono un salario accessorio inferiore a quello del 2004, nonostante la crescita del livello dei prezzi e dell’inflazione.
Siamo consapevoli che tutto questo e molto altro dovremmo farlo in un quadro non semplice, al di là delle false rappresentazioni mediatiche lautamente pagate in questi anni per rendere pubbliche le virtù e nascondere i vizi. Fra questi il vizio originario che le Agenzie Fiscali si portano dietro sin dalla loro nascita e che ha impedito che si formasse una vera classe dirigente, una delle cause della debolezza a cui accennavamo prima. La possibilità di dare incarichi in luogo dei concorsi ha caratterizzato i primi 15 anni di vita delle Agenzie fino a quando la sentenza della Corte Costituzionale ne ha dichiarato l’illegittimità. Ora viviamo una restaurazione di quel sistema, con gli incarichi ex art. 19 comma 6 attribuiti ben oltre le percentuali stabilite dal d.lgs 165/2001, eludendo di fatto la sentenza della Corte, mentre le scelte sbagliate sui profili hanno colpito non solo il concorso per il personale delle aree ma hanno viziato fin dall’origine quello per dirigenti.
Il Direttore dell’Agenzia ha chiuso l’incontro impegnandosi a concordare in tempi brevi un cronoprogramma per entrare nel vivo dei temi sollevati e, testualmente, passare dalle parole ai fatti.
Bene, noi di questi abbiamo bisogno.
USB Agenzie Fiscali