Lazio - Dogana di Roma 1: trasferimento in via Carucci? No, grazie!
È da sempre che diciamo quanto la mobilitazione del personale, quanto la lotta dei lavoratori, quella sul campo, quella vera paghi sempre e sempre dia i suoi frutti. Così anche per il controverso e assurdo caso della logistica di Roma 1 non siamo stati smentiti: infatti grazie a tutti quei lavoratori che hanno alzato la voce, grazie all’assemblea cittadina che questa O.S. ha organizzato il 21 u.s., grazie alla delegazione di lavoratori che in quell’occasione ha potuto dire la sua al Direttore del Personale abbiamo già ottenuto qualcosa. Nella riunione con il Direttore di Roma 1 e il dirigente della APOI della Direzione Regionale svoltasi il 23 u.s., l’Amministrazione non solo ha finalmente deciso di renderci partecipi della vicenda trasferimento dogana S.Lorenzo, ma ha fatto un passo indietro circa il passaggio che ormai sembrava certo e definitivo presso i locali di Via Carucci (ex sede Secit).
Insomma, l’Amministrazione ci ha raccontato che intorno all’8 giugno è stata informata dal demanio del ritardo della consegna dei locali di via del Commercio che invece del 30 giugno 2009 sarebbe slittato a febbraio 2010 data alla quale và aggiunto il tempo dei collaudi di rito, e quindi che in considerazione del fatto che da gennaio 2010 nei locali di San Lorenzo si pagherà una penale altissima, l’Amministrazione, appunto, ha pensato che i locali di Via Carucci potevano essere la soluzione migliore e più veloce. Non aveva però fatto i conti con i lavoratori ai quali questa soluzione non piace non soltanto per gli evidenti problemi di viabilità, ma soprattutto per tutta una serie di incertezze e incoerenze di natura aziendale che questa scelta mette in luce.
Quello che infatti non ci convince e che abbiamo manifestato al Direttore del personale il 21 e che abbiamo poi ribadito nell’incontro del 23, è quanto sia assurdo mettere l’ennesima dogana in una zona di Roma che è già assolutamente ben servita: significherebbe sancìre la morte della Dogana di Roma 1, significherebbe ammettere che questa Amm.ne non ha una vera strategia aziendale ma si muove in maniera irrazionale improvvisando alla meno peggio. Così di fronte al NO dei lavoratori, al NO del fronte sindacale, l’amministrazione ha dovuto dichiarare, che la soluzione via Carucci è scartata e che è pronta a vagliare altre soluzioni anche se il tempo stringe. E altre soluzioni ci sono, ci devono essere e devono essere attuate.
Insomma, in mancanza di un progetto vero (ci saremmo aspettati studi mirati al flusso di tir, monitoraggi delle quantità di merci che transitano a San Lorenzo e quant’altro) è dal fronte sindacale che è partita una proposta concreta e, dal punto di vista economico, una proposta di assoluto risparmio: quella dei locali di via Tiburtina già destinati al laboratorio chimico di Roma 1 e che potrebbero ospitare anche la dogana, essendo oltretutto collocati nella zona di Roma che necessita di servizi doganali. Naturalmente la sede di via Quattro Cantoni dovrebbe sopravvivere per ospitare tutti i lavoratori impossibilitati a raggiungere la nuova sede. Abbiamo chiesto che l’Amministrazione si attivi per una ulteriore proroga, senza penale, per restare ancora nei locali di San Lorenzo, un tempo utile che dia modo di organizzare un trasferimento serio. Quello del 23 luglio rappresenta soltanto il primo passo.
Le Rappresentanze di Base non abbasseranno la guardia: staremo col fiato sul collo dell’Amministrazione, saremo al fianco ed insieme ai lavoratori perché non ci venga sfilato il lavoro, per avere una sede dignitosa, raggiungibile, a norma e soprattutto funzionale alle esigenze del mercato della nostra città!