Lazio - Entrate, 22 gennaio: la posta in gioco

Roma -

La scelta dell'amministrazione di intervenire con un atto impositivo sui nostri diritti, indica la precisa volontà di gestire il rapporto di lavoro in maniera unilaterale ed autoritaria ed è questa la realtà con la quale dobbiamo misurarci.

I vertici dell'Agenzia sanno perfettamente che quegli ordini di servizio non risolveranno affatto l'annosa questione dell'area servizi (che avrebbe bisogno di ben altre scelte!) ed in realtà stanno utilizzando questa vicenda per manomettere ulteriormente i nostri diritti.

Mentre si chiudono uffici (circa 60 entro il 2014 ed è solo l'inizio) e si tagliano servizi in nome della spending review, si mette pesantemente mano all'orario di lavoro; mentre si somministrano incarichi dirigenziali a destra e a manca, si preclude il completamento del percorso delle progressioni economiche; mentre si procede ad aumentare i carichi di lavoro senza prevedere uno straccio di piano di assunzioni (alla faccia della lotta all'evasione!) fioccano, anche nella nostra regione, provvedimenti disciplinari assurdi scaricando sui lavoratori gli effetti di un modello organizzativo che responsabilizza chi sta in basso per deresponsabilizzare chi sta in alto.

Con l'Audit che, oramai, invece di svolgere controllo di conformità si comporta sempre più come un apparato repressivo pronto a colpire i lavoratori appena se ne presenta l'occasione.

Questi argomenti sono fortemente connessi e parlano di un attacco generale alle condizioni lavorative, a prescindere dall' ufficio o dall'area (servizi o controllo) nella quale si lavora.

Lo sciopero del 22 gennaio punta ad ottenere il ritiro degli ordini di servizio e ad aprire finalmente una trattativa vera, ma è un momento nel quale dobbiamo dimostrare, anche per il futuro, la nostra indisponibilità a piegarci a politiche dell'Agenzia mortificanti e vessatorie.

La strada della mobilitazione che abbiamo intrapreso è l'unica in grado di arginare lo strapotere dell'amministrazione e quell' unanimismo delle altre sigle sindacali, capaci soltanto di firmare accordi a perdere e poi di tacere per sempre.

Ed infatti, in questi mesi, abbiamo toccato con mano la preoccupazione, ma anche lo stupore dei vertici dell'Agenzia nel constatare che quei lavoratori che vorrebbero obbedienti e silenziosi sono disposti ad alzare la testa e a lottare. Il 22 gennaio sarà una giornata importante.

Per raggiungere più agevolmente la Direzione Regionale metteremo a disposizione anche in questa occasione un pullman che farà tappa in alcuni uffici di Roma.

Nelle due ore di sciopero dalle 11 alle 13, svolgeremo un assemblea/presidio che continuerà fino a fine turno e porteremo la nostra indignazione sotto le finestre del Direttore regionale.

Senza il consenso dei lavoratori gli uffici sono destinati a divenire ingestibili ed ingovernabili.

Questo, l'amministrazione finge di ignorarlo nella convinzione di poter continuare a mortificare i nostri diritti senza mai pagare un prezzo.

Il 22 gennaio deve essere anche il segnale che la musica sta cambiando.

Vale per oggi, vale per domani.

Ci vediamo tutti alle 11 davanti alla Direzione Regionale....