Lazio - Entrate, aggiornamento AMIANTO
TANTE DOMANDE A CUI BISOGNA DARE UNA RISPOSTA
La suddetta relazione se da una parte ci fornisce una serie di dati, informazioni, test e valori degli stessi con conseguenti considerazioni e conclusioni finali, dall’altra non ci fornisce alcun dato e notizia storica dal 1992 (legge 257) al 2016 (primi
esami campionamento) in merito alla problematica AMIANTO.
E quindi viene da chiedersi se la fase di raccolta dati e documentazione storica nell’intervallo 1992/2016 è stata espletata. Su questa vorremmo una risposta non per mero formalismo ma per poter verificare ed esprimere una valutazione quanto più completa sul “rischio accettabile” per i lavoratori e per verificare se sia stato fatto tutto il possibile per evitare eventuali esposizioni all'amianto.
Si ricorda che da tale documentazione storica (se esiste) devono risultare:
- le eventuali proprietà succedute negli anni;
- i relativi datori di lavoro (direttori dell’ufficio) e loro consulenti;
- i vari Documenti Valutazioni Rischi (DVR) a firma degli stessi Direttori con particolare riferimento al rischio amianto e fibre vetrose.
Dalla legge 257 del 1992 che impone l’OBBLIGO di verificare la presenza di Amianto negli edifici pubblici, all’attuale relazione 7 marzo 2017 come sono state gestite le problematiche sull’amianto?
E soprattutto come i datori di lavoro (direttore dell’ufficio), coadiuvato dai rispettivi RSPP, abbiano risposto agli obblighi della L. 626/1996 prima, e L.81/08 poi, in materia di sicurezza dei luoghi di lavoro.
Cosa è previsto nell’ultimo Documento Valutazione Rischi (DVR) quando i lavoratori erano presenti con le loro attività lavorative nella “bara d’amianto”?
Per questi motivi torniamo a chiedere l’ultimo DVR (ed anche i precedenti) e vogliamo anche sapere chi siano tutti i direttori che si sono succeduti e anche gli RSPP.
E Poi ancora.
Questo materiale è stato acquisito dal nuovo RSPP?
E comunque perché non vi è traccia nella relazione? A noi sembra una gravissima omissione.
Ipotizzando che dal 1992 al 2017 nulla sia stato fatto o peggio omesso, risulterebbero gravi responsabilità a carico dei datori di lavoro e loro RSPP succeduti negli anni per gravi inadempienze rispetto alle leggi succedute negli anni soprattutto quelle in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro.
Viene da chiedersi: l’Amministrazione sapeva ed ha omesso in tutti questi anni la presenza di amianto nell’ufficio oppure non sapeva perché qualcuno ha evitato scientemente nelle relazioni tecniche o attestazioni varie, di scrivere della presenza di amianto.
A noi non serve, anzi non basta sapere che ad oggi non sussista contaminazione da fibre aerodisperse nell’immobile.
NOI VOGLIAMO SAPERE DI CHI SONO LE EVENTUALI RESPONSABILITA' PER CIO' CHE "HANNO RESPIRATO" I LAVORATORI DELL'UFFICO DEL TERRITORIO, GLI ADDETTI ALLE MANUTENZIONI STRAORDINARIE E ORDINARIE E ALLE OPERAZIONI DI PULIZIA E QUALE INFORMAZIONE/FORMAZIONE E DISPOSIZIONI ATTE AD ATTENUARE I RISCHI, SONO STATE IMPARTITE AI LAVORATORI STESSI.
ULTIME NOTIZIE
Abbiamo trovato l’interrogazione parlamentare seduta n.856 del 09/02/2001 in cui veniva chiesto al Ministro delle Finanze e al Ministro della Sanità se era presente o meno l’amianto nella sede dell’allora Dipartimento del Territorio Ufficio del Territorio di Roma di Viale Ciamarra 139-144 che così rispondono
“… Al riguardo, il competente Dipartimento del Territorio, dopo aver interpellato l’Ufficio del Territorio di Roma, ha specificato che il soppresso Ufficio Tecnico Erariale di Roma ha provveduto, già al momento dell’occupazione degli edifici, alla verifica ed agli accertamenti necessari a constatare l’inequivocabile assenza di amianto o materiali derivati, nella costruzione degli stabili demaniali siti in Roma, Via Ciamarra 139/144 e in via E. Martini 53.
In particolare, la completa assenza dei predetti materiali nocivi viene attestata da una nota del 23 luglio 1997 dell’Istituto Superiore per la Prevenzione e la Sicurezza del Lavoro, relativa al risultato delle analisi effettuate sul campione fornito dall’ufficio Tecnico Erariale il 20 Giugno 1997 … in questa si legge che il campione di materiale sottoposto ad analisi per microscopia ottica in contrasto di fase e microscopia elettronica a scansione, è risultato costituito da fibre minerali artificiali.
Non sono state riscontrate fibre di alcuna varietà di amianto.” La firma è dell’ex Ministro delle Finanze Ottaviano del Turco.
Ora non si può più far finta di nulla. O c’è stato uno scambio di provette, o qualcuno al microscopio cercava un altro tipo di fibra, la cosiddetta fibra canapina, e avendola trovata ha dato dei risultati “deviati”, oppure i lavoratori un po’ come i sette nani hanno portato le fibre di amianto di giorno in giorno nell’ufficio di Viale Ciamarra sperando che nessuno se ne accorgesse.
Chi sia il responsabile, o chi siano i responsabili delle mancate, e/o omesse comunicazioni in tutti questi anni. Perché questi sono responsabili penalmente delle loro mancanze.