Lazio - Entrate, il nostro tempo non è merce

Roma -

Se prima ci siamo opposti con convinzione alla firma dell’accordo sull’orario di lavoro nella Direzione provinciale 1 di Roma, in quanto istituisce quella che noi abbiamo chiamato “ indennità di rinuncia ai diritti”, dopo i chiarimenti del direttore provinciale che alleghiamo, non abbiamo più dubbi circa il fatto di aver fatto la scelta giusta.

Quell'accordo ignora ogni aspetto legato alla professionalità dei lavoratori, che USB chiede da sempre di remunerare in modo stabile e certo.

Quell'accordo, molto più cinicamente remunera la disponibilità a rinunciare alla flessibilità oraria, come candidamente rivela la stessa amministrazione.

La gravità di quell'accordo oltrepassa il fatto che è un pessimo accordo che scarica sui lavoratori la mancanza di investimenti nel settore dei servizi; che produce un aumento dei carichi di lavoro individuali; che antepone le esigenze di servizio a quelle dei lavoratori; che allunga i tempi di lavoro e accorcia i tempi liberati dal lavoro (non il tempo libero).

Quell'accordo mercifica i diritti e li monetizza alla stregua di qualsiasi altra merce. Ma il nostro tempo non è una merce!

È dunque molto grave aver consentito all'amministrazione di comprarsi il tempo delle persone. Ed è altrettanto grave il fatto che l'amministrazione abbia svelato la vera essenza di quell'accordo ben più di quanto abbiano fatto i "rappresentanti dei lavoratori".

Mandateli a casa, il 5, 6 e 7 marzo. Ne avete la possibilità... approfittatene!