Lazio - Entrate, Lettera aperta ai contribuenti
Il 22 gennaio l’USB Agenzie Fiscali ha indetto uno sciopero che riguarderà gli uffici dell’Agenzia delle Entrate di Roma.
I lavoratori sciopereranno contro la politica dell’Agenzia che, anziché investire per migliorare i servizi al contribuente anche con un piano di nuove assunzioni per potenziare i front office, allunga gli orari di apertura al pubblico e manomette i diritti, ben sapendo di non risolvere in questo modo l’annosa questione dell’area servizi.
Al centro dello sciopero c’è la difesa ed il miglioramento del servizio al contribuente, perché il fisco dovrebbe fornire servizi attraverso l'attività di assistenza al contribuente e combattere l'evasione fiscale attraverso una imposizione che tenga conto della capacità contributiva e i cui proventi dovrebbero servire per rilanciare lo Stato sociale.
Per fare questo occorrerebbe una politica fiscale realmente equa e investimenti anche per il
personale. Invece si fanno scelte opposte, orientate a un finto risparmio e al contenimento dei
costi che in realtà aumentano e vengono scaricati sulla collettività. I tagli vengono presentati ai
cittadini come un vantaggio per loro, perché riducendo la spesa pubblica si immagina di colpire i lavoratori pubblici, le spese inutili, le clientele e perfino la corruzione.
Ma non è così! In realtà ad essere colpiti per primi e più direttamente sono proprio i cittadini che continuano a pagare più tasse per servizi sempre meno efficienti e diffusi. Quando chiude un ufficio pubblico lo Stato "risparmia" ma il cittadino spende di più senza aver in cambio una
riduzione della pressione fiscale e senza che le risorse "risparmiate" dallo Stato vengano
reinvestite in altri servizi magari ritenuti più importanti. Sono tagli e basta!
Il personale dell'Agenzia delle Entrate nell'ultimo decennio è stato ridotto di circa il 15% ma
quale vantaggio ne ha avuto la cittadinanza? Nessuno! L'evasione fiscale aumenta e i servizi
peggiorano: se oggi i sono sovraffollati, se si creano file interminabili ciò dipende
anche dai tagli. Se il Fisco continua a tartassare chi paga già le tasse fino all'ultimo centesimo ed è messo nelle condizioni di non nuocere agli evasori fiscali, ciò accade a causa di una politica fiscale molto discutibile e per l'esiguità del personale rispetto alla dimensione dell'evasione fiscale.
Ora l'Agenzia delle Entrate chiude decine di uffici in tutta Italia e nei prossimi anni si procederà a nuove chiusure. Questo porterà disagi per i lavoratori e disagi ancora maggiori per i contribuenti.
La difesa dei servizi territoriali non è una questione privata dei lavoratori pubblici ma riguarda
prima di tutto i cittadini! Ecco perché alcune battaglie vanno fatte insieme: per rilanciare i servizi pubblici sul territorio, per un Fisco migliore che non sia forte con i deboli e debole con i forti.
Da tempo gli interessi dei lavoratori vengono opposti in modo falso e strumentale a quelli dei
cittadini. Su questa contrapposizione la cattiva politica ha tagliato, venduto, privatizzato lo Stato Sociale. Cittadini-utenti e lavoratori hanno perso entrambi e hanno perso due volte. Dobbiamo rompere questo equivoco perché la difesa del servizio pubblico passa attraverso la difesa di un lavoro dignitoso e viceversa. Siamo convinti che su queste basi sia possibile immaginare una Pubblica Amministrazione migliore, al servizio di chi ha più bisogno e un Fisco che non rappresenti uno Stato che nulla dà e troppo toglie.
USB Unione Sindacale di Base .
Pubblico Impiego – Agenzie fiscali