LE VOSTRE POLTRONE, I NOSTRI DIRITTI: martedì 18 dicembre giornata di mobilitazione nazionale per il completamento dei passaggi economici e per l'immediato sblocco delle risorse del 2011
La spending review, esattamente come la crisi economica, non agisce in maniera democratica: danneggia alcuni e avvantaggia altri. Anche l'ennesima riorganizzazione che, sempre in nome della spending review, sta coinvolgendo le Agenzie fiscali, con la soppressione di due Agenzie su quattro, non sfugge a questo copione: e così, mentre per i lavoratori si apre un futuro alquanto incerto e nebuloso sia dal punto di vista economico/professionale che della stabilità lavorativa, dal cilindro dell'incorporazione spuntano magicamente nuove posizioni dirigenziali che serviranno a garantire poltrone attuali e a crearne altre. Sul fronte della lotta all' evasione, poi, non c' è dubbio che l'inevitabile paralisi della macchina fiscale che deriverà dall'integrazione operativa di amministrazioni così differenti tra loro, rischia di essere l'ennesimo regalo fatto agli evasori.
Una amministrazione rispettosa e attenta ai diritti dei lavoratori invece di far proliferare poltrone dirigenziali di livello apicale (un vero affronto nei confronti dei lavoratori!) avrebbe dovuto utilizzare i mesi che hanno accompagnato l'iter di approvazione dei decreti di soppressione di 2 Agenzie su quattro, per affrontare alcune questioni irrisolte e cercare di garantire perlomeno parità di trattamento tra lavoratori degli enti accorpanti e lavoratori degli enti accorpati.
Per essere più espliciti avrebbe dovuto affrontare, come ripetutamente sollecitato da USB, la questione dell'estensione delle progressioni economiche per tutti i lavoratori, invece di trincerarsi dietro pretestuosi cavilli burocratici, o gestire in maniera profondamente differente la vicenda del concorso per il passaggio dalla seconda alla terza area, invece di liquidarla con un lapidario e umiliante giudizio di inidoneità nei confronti di una vasta platea di lavoratori.
Ed invece, la lettura dei rituali comunicati stampa e dichiarazioni che accompagnano la nascita del nuovo modello organizzativo, ci consegnano la sgradevole sensazione che, ancora una volta, ci si appresti a chiedere ai lavoratori ulteriori sacrifici e sfide da superare, senza riconoscere nulla in termine professionali.
Noi non accettiamo l'idea che la creazione del nuovo modello organizzativo cancelli con un colpo di spugna la battaglia che portiamo avanti da tempo per l'estensione delle progressioni economiche, e crediamo, invece, che sia giunto il momento di tornare a chiedere politiche di investimento e valorizzazione del personale.
Quelle 20.000 firme raccolte a sostegno della campagna sugli sviluppi professionali non sono un ricordo del passato ma, proprio alla luce dei decreti di soppressione, si arricchiscono di ulteriore significato.
Già in questi giorni abbiamo lanciato una iniziativa indirizzata al personale della II area dell’Agenzia delle Entrate, attraverso l'invio ai Direttori Regionali di una lettera che rendesse manifesto il netto dissenso rispetto alla vicenda del concorso per il passaggio dalla seconda area.
Questa protesta avviata per e dal personale della II area, adesso deve divenire una protesta collettiva di tutto il personale per rivendicare il finanziamento di ulteriori passaggi economici.
Per questa ragione USB indice per martedì 18 dicembre una giornata di mobilitazione nazionale da articolare nei vari territori che metta al centro proprio la richiesta di investimenti massicci per il personale finanziario, a partire dal finanziamento di ulteriori progressioni economiche.
In quella giornata a Roma consegneremo ai Direttori delle Agenzie le oltre 20.000 firme raccolte a sostegno della campagna “progressioni economiche per tutti” e ribadiremo, ancora una volta la validità e la praticabilità di quella proposta.
Per quanto riguarda il comma 165 crediamo ancora una volta che debbano cambiare totalmente le modalità di finanziamento. Siamo stanchi dei calcoli assurdi che allungano i tempi, delle firme, delle certificazioni e dei rilievi. Dateci quello che ci spetta.
Ai lavoratori chiediamo di fare di quella giornata un momento di mobilitazione e partecipazione attiva documentando con una foto la loro forma di protesta che si potrà realizzare nelle forme più fantasiose (striscioni, volantinaggio, raccolta firme, flash mob, assemblee, ecc.).
Si dice che il Natale renda tutti più “buoni e generosi”.
Dall'amministrazione ci aspettiamo molto meno: un semplice segnale di equità.