Lombardia - Entrate, edificio di via Manin a Milano: storia di una classe dirigente inadeguata
Circa un anno fa (era l’11 settembre 2024), in Direzione Regionale della Lombardia si è svolta una surreale riunione in cui un Dirigente di vertice (che era però a pochi giorni dal pensionamento) ha rassicurato tutti i Sindacati presenti che le voci che davano per imminente l’abbandono dell’immobile di via Manin erano del tutto infondate, che il Demanio era intenzionato a riacquistare il fabbricato e che nella peggiore delle ipotesi ci sarebbero voluti almeno tre anni per trovare un altro immobile adatto ad ospitare gli uffici e organizzare il trasloco.
Un evidente tentativo da parte della DR di sminuire la gravità di un problema che di li a poco si sarebbe invece manifestato in tutta la sua drammaticità. Di fronte a questo atteggiamento della Direzione Regionale soltanto USB aveva denunciato pubblicamente la vicenda (vedi il nostro comunicato del 17 settembre 2024), mentre la maggior parte delle altre sigle Sindacali si affrettava a gettare acqua sul fuoco, rassicurando il personale nei corridoi o pubblicando ambigui
comunicati.
La storia si è purtroppo conclusa come tutti ormai sappiamo. Pampuri per la DP II (dalla primavera prossima) e Lorenteggio per tutti gli altri (estate 2027).
Alle Lavoratrici ed ai Lavoratori di via Manin rimane solo l’amara constatazione dell’inadeguatezza della classe Dirigente di questo paese:
- la politica, che dopo aver regalato nel 2004 l’immobile agli amici degli amici per un tozzo di pane, ha lasciato che la trattativa per il riacquisto finisse in un nulla di fatto, scegliendo di non fare pressioni affinché fosse trovata una soluzione di equilibrio;
- l'agenzia del demanio, che ha compiuto tutta una serie di scelte inspiegabili che hanno portato al peggior esito possibile della storia;
-i vertici dell’agenzia delle entrate, che anziché gestire la vicenda in maniera trasparente, nel rispetto delle legittime aspettative del personale coinvolto, non hanno diffuso le informazioni che potevano servire a molte colleghe e colleghi ad evitare il disastro che invece dovranno affrontare da qui ai prossimi mesi;
- il sindacato maggioritario, che invece di giocare la partita da protagonista, scegliendo con convinzione di organizzare una seria ed incisiva mobilitazione del personale, al fine di scongiurare un epilogo tanto sconfortante, o quantomeno limitare i danni, ha deciso di assistere passivamente a tutto ciò che stava accadendo, sussurrando parole rassicuranti nelle orecchie del personale e accucciandosi sotto il tavolo del padrone in attesa di qualche briciola. sindacato maggioritario che, nel tentativo di far digerire al personale la devastante conclusione della storia e cercare di occultare le proprie responsabilità, sta continuando con la tragica farsa delle rassicurazioni a tappeto (più smart working e coworking per tutti, servizio
navette, mobilità speciale per gli uffici di Milano, ecc…), spacciando come certezze quelle che ad oggi sono soltanto promesse.
Anche USB spera ovviamente che le intenzioni della DR in merito ad un ricorso più ampio al lavoro agile ed alla delocalizzazione del personale (o di intere aree degli Uffici coinvolti), nonché ad un intervento incisivo sul Comune di Milano per potenziare i collegamenti con le nuove sedi (tutte rassicurazioni che ci sono state fornite nel corso della riunione che si è svolta in Direzione Regionale il 29 Ottobre), si traducano al più presto in realtà, dando prova di un cambio di rotta nelle modalità con cui è stata gestita fino ad oggi tutta questa vicenda. Dobbiamo però constatare che il bando di mobilità regionale appena uscito, nel prevedere un iniquo ed ingiustificabile blocco che riguarda DR e UPT, va esattamente nel senso opposto. Che a nostro avviso non può essere giustificato neanche con la promessa di una mobilità straordinaria per gli uffici di Milano, da svolgersi una volta che saranno ultimati i trasferimenti delle varie articolazioni.
Per adesso l'unica certezza che hanno un migliaio di colleghe e colleghi è che da qui a breve la loro vita e quella delle loro famiglie sarà totalmente stravolta.