Lombardia - Entrate, MISSING ovvero il mistero del verbale scomparso in DP I
Facciamo un breve passo indietro: dopo il mandato ricevuto nelle assemblee della DP I Milano dello scorso 27 Novembre, al fine di realizzare tutte le fasi necessarie alla composizione del conflitto ai sensi dell’art. 10 CCNI Agenzie Entrate, le organizzazioni Sindacali USB, FLP e CGIL hanno chiesto a parte pubblica un incontro urgente avente ad oggetto i punti contenuti nell'ordine del giorno assembleare (tra gli altri ricordiamo la vicenda dei permessi ex. art. 35 CCNL, la diffusa mancanza di fiducia nei confronti dei lavoratori, l'asimmetria dei diritti e dei doveri e la richiesta di rimodulazione del budget a fronte di incontrovertibile fuoriuscita di personale, presente e futura, l’esponenziale aumento di stress- lavoro correlato negli Uffici).
Al termine dell’incontro, all’inizio sbilanciato solo sulle richieste di parte pubblica, soltanto USB, come si può verificare nel comunicato allegato, si è detta indisponibile a dichiarare la chiusura della mobilitazione e lo ha espresso e motivato in maniera trasparente e contestuale.
L’incontro è avvenuto il 12 dicembre e da allora sono trascorsi due mesi. Nonostante due richieste di USB di trasmissione del verbale ai partecipanti alla riunione lo stesso è pervenuto solamente il 22 gennaio. Date le numerose e gravi carenze abbiamo subito richiesto a parte pubblica effettuare integrazioni e modifiche, nonché di pubblicare il verbale sulla INTRANET. Ad oggi nessuna delle nostre richieste è stata accolta ne risultano pervenute richieste in tal senso dalle altre sigle Sindacali presenti all’incontro. Immaginiamo che da domani pioveranno spiegazioni sull’accaduto più o meno plausibili ma noi crediamo che la spiegazione stia nel merito delle dichiarazioni fatte in quella sede da USB e dal Direttore Provinciale alla presenza di tutti i partecipanti e che, guarda caso, erano in gran parte assenti nella bozza di verbale trasmessaci. Per questo motivo, in nome della trasparenza nei confronti delle Lavoratrici e dei Lavoratori e del mandato ricevuto nelle assemblee del 27 novembre, abbiamo deciso di rendere pubblici gli interventi di USB che hanno riguardato i diversi punti all’ordine del giorno (in grassetto le parti mancanti nella bozza inviataci e di cui abbiamo provveduto a chiedere l’integrazione oltre due settimane fa).
Ecco i punti salienti:
- In tema di modifiche degli adempimenti sulle attività esterne, facendo riferimento al verbale Assemblea Legale del 15 luglio 2019 in cui si chiedeva il ritiro delle note 6588 e 6590 dell’11 giugno 2019, USB ritiene che le colleghe e colleghi dell’Ufficio Legale abbiano percepito come atto di non fiducia l’obbligo sulla certificazione dell’orario di termine udienza sottoscritto dalla Commissione tributaria. Ritiene che si potrebbero considerare i tempi di viaggio con una semplice autocertificazione da parte del funzionario incaricato, senza appesantire le procedure e creare un clima di sospetto e di sfiducia (…) USB ricorda al Direttore che le norme sull’autocertificazione prevedono la possibilità di effettuare anche soltanto controlli a campione e che, pertanto, l’aggravio del lavoro dei colleghi dello Staff dipende dalla scelta del Direttore Provinciale di effettuare controlli a tappeto sulle autocertificazioni;
- in tema di incontro sull’orario di lavoro: la USB sottolinea che la RSU ha già votato per non partecipare ritenendo che il tavolo di confronto sul compendio sull’orario di lavoro nasca più che per una reale esigenza per una convinzione del Direttore provinciale che ritiene sussista il caos in DPI. Le esigenze e le preoccupazioni del personale sono altre, tra cui l’importante flusso in uscita dalla Lombardia che ricadrà sui carichi di lavoro dei funzionari e il clima lavorativo di ansia e di controllo. A conferma di quanto affermato Anastasi consegna la nota della RSU approvata dalle assemblee del 27 novembre;
- Tutte le sigle sindacali presenti, in più interventi, chiedono spiegazioni sull’art. 35 CCNL (visite specialistiche) ovvero sul motivo per cui sono state richieste con accessi presso i soggetti che hanno effettuato le prestazioni le fatture delle prestazioni effettuate da alcuni dipendenti. USB, che ritiene tale attività delicata in tema di privacy e rapporto di fiducia medico- paziente, fa presente che l’obiettivo dichiarato per la selezione dei controlli, ossia la lotta all’evasione fiscale, è incongruente con la modalità utilizzata per le segnalazioni che hanno riguardato esclusivamente visite che, a causa della distanza dall’ufficio, hanno comportato l’assenza per tutta la giornata.
- In conclusione: alla luce della inadeguatezza delle risposte fornite, che demandano ad altri luoghi decisionali (tavolo orario di lavoro) o ad altri responsabili (le altre DP nel caso dei controlli fiscali ai medici) o ad altri livelli, come nel caso della rimodulazione degli obiettivi; risposte che non partono da una presa d’atto della necessità di ribaltare completamente i rapporti di fiducia con le lavoratrici e i lavoratori e che non mettono al centro la messa in discussione della cultura del sospetto e del clima da caccia alle streghe, USB si dichiara indisponibile a dichiarare la chiusura della mobilitazione. Il timore sempre più reale è che la tecnica della paura come metodo, la mancanza di fiducia e l’asimmetria dei diritti e dei doveri diventino un paradigma irreversibile esteso anche alla catena di comando dell’Amministrazione.
Quell’incontro, che avrebbe dovuto mettere al centro le questioni poste dal personale durante le assemblee si è trasformato nell’ennesima secchiata d’acqua, nell’ennesimo momento di inversione delle priorità e di dettatura dell’agenda dei temi da parte dell'Agenzia.
Successivamente al 12 dicembre, in DP I si sono svolti gli incontri sull’orario di lavoro, in pieno spregio al principio di non contraddizione, vista anche la sopravvenienza della proclamazione dello stato di agitazione a livello nazionale.