NO al licenziamento di fatto di Hadiza e Yasmine, lavoratrici dell'appalto pulizie dell'Ufficio dell'Agenzia delle Entrate di Padova 1.
Hadiza e Yasmine lavoravano da anni nell’Ufficio dell’Agenzia delle Entrate di Padova 1 per conto della Soc.Brillrover srl a cui dal 1° luglio 2006 è subentrata la Soc.Coop.Eurcoop che ha più che dimezzato l’orario di lavoro settimanale delle due lavoratrici passando da 40 ore in due alla settimana a 17 ore sempre in due alla settimana ( 1h e 40min. a testa x 5 giorni lavorativi) che significa costringere di fatto le due lavoratrici all’autolicenziamento e a peggiorare la qualità delle pulizie visto che anche le 40 ore settimanali, in due, erano insufficienti rispetto alla mole di lavoro che comporta un ufficio di tre piani con 160 dipendenti e con un grande afflusso di pubblico.
Ma ricostruiamo con ordine la questione dell’appalto pulizie all’Agenzia delle Entrate.
Il 19 giugno 2006 è stato stipulato un contratto d’appalto per il servizio di pulizia delle sedi dell’Agenzia delle Entrate ubicate nelle Regioni Abruzzo, Emilia Romagna, Liguria, Toscana e Veneto tra la Direzione Centrale dell’Amministrazione dell’Agenzia delle Entrate, il Gruppo Gorla S.p.A. capogruppo assieme alla Soc.Coop.Eurocoop con sede legale in Udine del R.T.I. (Rete Temporanea Imprese), aggiudicatario dell’appalto.
Il contratto avrà durata biennale decorrente dal 1° luglio 2006, con possibilità di proroga per ulteriori due periodi annuali e poiché la gestione del contratto è decentrata l’eventuale proroga sarà disposta singolarmente da ciascuna Direzione Regionale dell’Agenzia delle Entrate.
L’art.15 del contratto “Subentro della ditta cessante” recita testualmente :” Il contratto è sottoposto alla osservanza delle norme in materia di cessazione e cambio d’appalto previste dalla Contrattazione Collettiva vigente tra le Associazioni Imprenditoriali di categoria e le OO.SS. dei lavoratori più rappresentative, così come previsto dall’art.4 C.C.N.L. di categoria del 25 maggio 2001”.
Di fatto questa norma, a nostro avviso, può essere aggirata tagliando le ore di lavoro dei dipendenti della ditta cessante, costringendo in molti casi all’autolicenziamento e sempre ad una diminuzione del già modesto salario con conseguente aumento del carico di lavoro a scapito della pulizia dei locali, così come sta avvenendo per le due lavoratrici dell’appalto pulizie dell’Ufficio di PD1 ma abbiamo avute segnalazioni, come sindacato, anche da altri Uffici del Veneto.
Il nostro sindacato, la RdB, ha immediatamente portato a conoscenza di questa situazione la Direttrice dell’Ufficio di PD1, tutta la RSU e le OO.SS. dell’Ufficio, nonché la Direzione Regionale delle Entrate e le OO.SS. a livello regionale perché riteniamo che l’ottenere il ripristino per le due lavoratrici dell’appalto pulizie di PD1 almeno delle stesse ore settimanali che svolgevano con la ditta cessante sia non solo una giusta battaglia contro lo smantellamento dei pochi diritti dei lavoratori dell’appalto ma anche sia necessario per garantire un servizio di pulizie degli Uffici decoroso.
Non sarebbe tutto più semplice se chi opera in un determinato posto di lavoro appartenesse all’organico di quell’Ufficio o di quella fabbrica e non fosse costretto alla precarietà del cambiare padrone, orario e diritti ad ogni cambio d’appalto?
Una cosa deve essere chiara: la RdB intraprenderà ogni iniziativa sindacale e legale che riterrà necessaria per salvaguardare i diritti di queste due lavoratrici e più in generale di tutti i lavoratori dell’appalto.
Invitiamo i lavoratori dei 35 Uffici delle Entrate del Veneto a segnalarci problemi inerenti al cambio d’appalto nelle pulizie.