Puglia, Entrate, vili aggressioni a due lavoratori della Dp di Foggia

Foggia -

La mattina del 30 ottobre u.s. due impiegati della Direzione Provinciale – Agenzia Entrate di Foggia, due nostri colleghi, nel corso di una verifica fiscale, sono stati aggrediti con calci e pugni da individui che gli urlavano di “non farsi più vedere in quella zona”.

Il collegamento fra l’azione delittuosa e la verifica fiscale dovrà essere provato dall’inchiesta in corso, quello che a noi sembra certo è l’ennesimo tentativo della criminalità organizzata di difendere ed estendere il proprio controllo sul territorio e come determinati soggetti sociali, non più garantiti dalla decadente politica al potere, siano disposti a ricorrere più frequentemente di prima ad un’altra forma di “protezione”. Infatti, non possiamo non ricordare e collegare quanto accaduto ai due verificatori, con l’assassinio di Francesco Marcone, direttore dell’Ufficio del Registro di Foggia.

Oggi, in risposta a quest’ennesimo atto di barbarie, come USB, come colleghi e come parte di quella società civile desiderosa di giustizia ed equità, esprimiamo la nostra ferma condanna della brutale aggressione e la piena e fattiva solidarietà ai colleghi coinvolti, ribadendo ancora una volta che la sicurezza del lavoro è una condizione imprescindibile dell’attività lavorativa che dovrà essere garantita. Cosa che non può essere certamente affidata alla semplice videosorveglianza istallata presso gli Uffici dell’Agenzia, in quanto investe tutti gli aspetti della vita e tutti gli ambiti in cui essa trascorre.

 

Di fronte a questo ennesimo episodio di pura barbarie chiediamo che le forze sane della società prendano posizione e operino per garantire le giuste e opportune condizioni per una reale e vincente lotta all’evasione fiscale. Lo stato, inoltre, invece di smobilitare i propri presidi sul territorio (come sta avvenendo con la chiusura dei tribunali e delle sezioni distaccate delle Entrate) dovrà riprendere il controllo del territorio ed investire nella valorizzazione dell’intervento pubblico. ALTRO CHE TAGLI!!! 

L’USB è da sempre impegnata, su tutti i piani, nella richiesta di autentica equità sociale e fiscale, di maggiore sicurezza sul lavoro, e che la crisi la paghino chi non l’ha mai pagata: certamente non i lavoratori dipendenti quelli dell’Agenzie Fiscali, oggi chiamati a pagare anche un ulteriore, drammatico tributo fisico.