Quello che diremo alla prossima trattativa sui CAM

Roma -

Lunedì 17 settembre prossimo ci sarà il secondo incontro nazionale durante il quale si deciderà, sulla pelle dei consulenti dei CAM, in merito all’assegnazione dell’attività di controllo preventivo sulle comunicazioni d’irregolarità che annualmente partono dal sistema centrale di liquidazione.

 

Questi sono i dubbi e le perplessità che ci sono stati segnalati dai Lavoratori e che crediamo sia importante evidenziare:

 

  1.  se le ondate di comunicazioni che partono per “mero errore” dal sistema Sogei rappresentano un carico enorme di lavoro per gli uffici locali e per i CAM, assegnandone  il controllo ai soli CAM non è chiaro come non siano questi ultimi a dover affrontare il sovraccarico di lavoro;
  1. considerato che i consulenti del CAM hanno subito una dequalificazione (vedi anche la vicenda della rilevazione delle esperienze lavorative e conseguenti colloqui) quale collocazione avranno nell’ordinamento professionale dopo l’attribuzione “organica” al CAM dei controlli di qualità?
  1. durante la vicenda ricognizione, in sede di colloqui di seconda istanza, è stata riconosciuta una percentuale molto bassa di grado di autonomia, peraltro in misura diversa a seconda del CAM di appartenenza. Con l’aggiunta di un’attività di controllo formale (sostanzialmente la vecchia liquidazione), attività importante e nodale per l’Amministrazione, aumenta la confusione all’interno dei CAM. In quale profilo verranno inseriti i Lavoratori che nel futuro svolgeranno queste attività in completa autonomia?
  1. l'Agenzia intende attribuire ai Lavoratori dei CAM nuovi carichi e ulteriori doveri istituzionali. A questo punto è necessario che risponda con chiarezza a una domanda precisa: alla luce dell'intenzione di attribuire ulteriori funzioni in un settore considerato "strategico", in quale area giuridica devono essere idealmente inquadrati i Lavoratori dei CAM? Per noi appartengono tutti alla terza area funzionale. Per l’Agenzia?
  1. ultima, ma non meno importante perplessità è questa: che fine farà l’indennità?

 

Possiamo immaginare due soluzioni differenti. La prima, che essa sia utilizzata dall’Agenzia per finanziare un percorso di carriera verso l'attribuzione di un più elevato inquadramento professionale; la seconda che rimanga come mero riconoscimento dei gravosi impegni lavorativi che vengono richiesti.

 

Esistono dunque diversi temi che meritano un approfondimento. Resta evidente il fatto che i carichi di lavoro rischiano di aumentare oltre l'accettabile, con l'aggravante che ciò possa accadere attraverso l'erosione dei tempi di aggiornamento e formazione e senza la garanzia che diminuiranno le chiamate telefoniche verso i CAM.

 

Questi sono i dubbi e le perplessità che come sempre esporremo al tavolo di lunedì prossimo. Faremo la nostra parte senza concertare e senza tradire il mandato dei Lavoratori.