Sardegna - Controllo a distanza: la manfrina dell'amministrazione per confondere le acque
Come avevamo lucidamente detto, le convocazioni dell'amministrazione sulla questione del controllo a distanza dei lavoratori del CAM di Cagliari (ma di tutti i lavoratori in tutti i CAM) servivano solo a confondere un po' le acque in vista del pronunciamento del Giudice.
Va ricordato che è stata la nostra organizzazione sindacale a chiamare in causa il Giudice per il comportamento antisindacale dell'Agenzia delle Entrate che per anni ha controllato illegittimamente le prestazioni lavorative dei funzionari del CAM di Cagliari. Ciò scandalosamente continua ad accadere in tutti gli altri CAM e non è un caso che da Roma e Venezia siano giunte le richieste di disattivare i software che nel frattempo sono stati provvisoriamente disattivati a Cagliari.
Il fatto che a Cagliari quei software e quegli accessi siano stati disabilitati lo consideriamo una prima, parziale vittoria nostra e dei lavoratori. Continua nel frattempo il silenzio delle altre organizzazioni sindacali su un tema così delicato e scottante che condiziona direttamente e profondamente il vissuto quotidiano dei lavoratori.
A Cagliari si è reso palese ciò che altrove invece viene gestito più subdolamente ma immaginiamo con effetti altrettanto negativi sui lavoratori.
Oggi attendiamo con fiducia la decisione del Giudice, anche se dal punto di vista sindacale abbiamo già incassato con soddisfazione la marcia indietro dell'Agenzia che ha disattivato i software e disabilitato gli accessi-spia da parte dei "controllori". Purtroppo ciò è accaduto solo a Cagliari e perciò abbiamo recentemente sollecitato l'amministrazione a fare altrettanto in tutti gli altri CAM.
Dispiace aver perso tempo inutilmente. Nessuno ci toglie il sospetto che i passaggi negoziali a Cagliari siano stati solo una messinscena per la quale bastava forse l'intervento della Direzione regionale.