Sicilia – ADM, basta con gli stratagemmi e le nozze coi fichi secchi che stanno portando a una guerra tra Uffici: a Catania servono interventi strutturali sulle risorse
Possiamo senza tema di smentita dire che la questione Fontanarossa abbia totalmente monopolizzato la discussione sindacale all’UD Catania.
Non certo per nostro volere, visto che da tempo, con note Ufficiali, richieste di incontri e all’allargamento degli ordini del giorno di discussione, poniamo l’urgenza per le questioni di tutto l’UD e più in generale di alcune pratiche poste in essere dalla dirigenza e che impattano sui carichi di lavoro e sulla condizione di malessere organizzativo (leggasi stress da lavoro correlato) ma evidentemente, a dispetto dei proclami, la questione Fontanarossa continua a tenere banco e a esaurire i momenti di discussione.
Ci rendiamo conto che si sia operato un cambiamento epocale avendo ripristinato un principio di legalità in ordine ai turni, difficile da digerire per taluni, ma ora chiediamo con fermezza alla Direzione di cambiare passo: a noi sembra che si sia resa ostaggio di discussioni trite e ritrite che fanno focalizzare l’attenzione solo sulla SOT Fontanarossa, riaprendo questioni già decise dopo la chiusura di un confronto durato mesi e tirate in ballo anche da chi quel confronto lo ha disertato. E dei problemi del porto, della Sot di Riposto e dei carichi di lavoro quando ci sarà gentilmente concesso di discutere?
Giusto per citare alcune delle criticità, oggi come ieri USB RIFIUTA con forza l’assegnazione di pratiche massiva e ibrida tra articolazioni, il ricorso all’istituto della condivisione che procura stress per mancata individuazione delle priorità lavorative, la mancanza di spazi idonei, zone del porto non attrezzate ai fini della sicurezza, la sussistenza di reparti composti solo da una persona o solo da personale di II^ area, la cogestione di più reparti et cetera. Oggi, più di ieri, ci sono delle dinamiche sentinella che non possono più essere ignorate nè rimandate.
Noi vogliamo dirlo chiaro: continuare ancora una volta a tirare in ballo il problema dell’orario di lavoro alla SOT Fontanarossa non fa altro che creare una pericolosa conflittualità tra articolazioni dello stesso ufficio, evitando di discutere di tutto il resto e così facendo il favore all’Amministrazione. Amministrazione che per tamponare i continui disastri, dei tanti settori che vivono ad oggi costantemente lo spettro della prescrizione e del danno erariale, danneggiati chiaramente da anni di incurie, trova la soluzione TAMPONE di subappaltare lavorazioni da un’articolazione all’altra, usando come persuasione-pressione il ricorso allo straordinario coercitivo e ricattando col meccanismo della valutazione.
Non si capisce, poi, come alcuni settori hanno accumulato negli ultimi anni innumerevoli arretrati ma le posizioni apicali restano immutate, quasi si trattasse di investitura divina.
La Dirigenza a Catania ha sempre rivendicato il potere unilaterale di organizzare e di scegliere il suo “cerchio magico”, rendendosi peraltro inadempiente riguardo alla corretta distribuzione dei carichi di lavoro, tradotta in obiettivi raggiunti sempre e solo sulla carta, per poi scoprire negli anni a venire giganteschi scheletri negli armadi. E’ inaccettabile che alcuni abbiano ONORI senza ONERI.
A fronte di tutto questo, il capro espiatorio su cui dirigenza e parti sindacali concentrano ed esauriscono la discussione è sempre e solo l’orario a Fontanarossa: imputare alla nuova turnazione i problemi della SOT Fontanarossa, vistosamente sotto organico, è un’operazione strumentale che oggi intendiamo rispedire al mittente con i dati alla mano e mettendo nero su bianco quali sono i rischi di malessere organizzativo che la Direzione si sta assumendo la responsabilità di non risolvere.
D’altronde un proverbio saggio dice che trovare un capro espiatorio equivale a trovare una soluzione.
All’UD Catania a oggi risultano 72 dipendenti su una pianta organica di 83 ( dati ufficiali trasmessi dalla Direzione Regionale nel 2021 in sede di attivazione del canale di Sicilia) e a questi vanno aggiunti i futuri pensionamenti nell’anno (1) e la fuoriuscita di due unità di personale presso altri Uffici. Si arriva, dunque, a meno 13 unità. Un dato in sè abnorme e che parla da solo su cui da tempo chiediamo interventi strutturali quali attivazione procedura di mobilità trasparenti (che ci consta sia occasione per fare focus su esigenze di fabbisogno delle strutture) e interpelli nazionali.
A questo dato, in sè abnorme, vanno sommati altri elementi.
I prospetti consegnati a conclusione della riunione del 15 gennaio 2024 tenutasi a Catania con la Direttrice Regionale, già consegnati alla Direttrice dell’UD di Catania da ultimo a incontro 22 gennaio e allegato al verbale incontro, evidenziano uno squilibrio dello scalo di Catania rispetto ad uffici omologhi per quantità di passeggeri, cargo e voli, rispetto ai quali va data, inoltre, assoluta centralità in termini di fabbisogno di risorse alla presenza dei notturni.
Emerge con chiarezza che c’è una sproporzione tra il traffico voli e passeggeri con la dotazione del personale.
Catania ha un numero di voli pari a 67.941, una movimentazione passeggeri di 9.920.790 e un cargo 6.202 per un contingente attuale di 14 persone (due persone sono in uscita a breve).
Aeroporti omologhi a Catania hanno anche il triplo e il doppio del personale. Alleghiamo la tabella ufficiale ASSOAEROPORTI 2023 lasciando a voi ogni commento.
La Direzione Territoriale ha stabilito che la pianta organica per l’ufficio viaggiatori debba essere di 16 unità (come da verbale prot. 25657 del 20.09.2023), a fronte di un organico attuale di sole 14 unità, di cui 13 in turnazione notturna.
Rifiutiamo di fare le nozze coi fichi secchi: i giochi al ribasso voluti da qualcuno sono sempre una manna per le Direzioni che hanno come unico obiettivo i tagli lineari sempre a svantaggio delle lavoratrici e dei lavoratori
Favorevoli sempre e comunque al dibattito, purtuttavia rappresentiamo l’Ufficio nella sua interezza e siamo stanchi di vedere che i problemi di una parte della classe lavoratrice vanno sempre in coda. E per decidere cosa, poi, al settimo incontro sempre e solo sulla SOT Fontanarossa?
La richiesta sul cambio orario dalle 7 alle 8 e dalle 23 a mezzanotte era già stata decisa dalla Direzione, anzi è stata proprio chiesta dalla Direzione Regionale per motivi legati all’applicativo. Iniziamo ad avere qualche reazione allergica quando si insulta l’intelligenza delle colleghe e dei colleghi, ai quali viene addirittura detto che sono violati i principi fondamentali della persona sulla malattia e sulla ferie con riferimento all’inizio turno delle 23, bellamente applicato in altri aeroporti come Fiumicino e Ciampino (!). Chi fa questo si assume la responsabilità di spargere semi di disinformazione (facendo un favore all’Amministrazione) e di banalizzare diritti importanti su cui non si scherza e non ci si dovrebbe fare dettare la linea dagli applicativi, che dovrebbero seguire gli accordi, e non il contrario. Fateci capire: il diritto alla malattia e alle ferie è su base regionale? É già passata l’autonomia differenziata su questo e non ce ne siamo accorti?
Iniziamo a vedere il colpo al cerchio e il colpo alla botte quando chi oggi si erge a paladino della legalità e fa il tribuno della plebe l’anno scorso andò a dire in giro che per colpa nostra non veniva riconosciuto lo straordinario perché denunciammo in perfetta solitudine il mancato riposo giornaliero e settimanale per i turni a Fontanarossa. La legalità è a corrente alternata? Non certo per noi che coerentemente con la denuncia sui turni illegali per il mancato riposo abbiamo già trasmesso le diffide all’Amministrazione e mettiamo a disposizione i nostri legali per un’azione risarcitoria. Mica pizze e fichi.
In relazione all’accesso alla SOT ( interpello) non è accettabile che si sia istaurata una pratica a geometrie variabili passando da una procedura che sembrava quella per l’accesso alle più alte magistrature per passare alle preghiere e suppliche ad personam e al cambio in corse delle regole in gioco ( esempio settore merci)
Iniziamo a vedere anche la pericolosità di alcune dichiarazioni quando si mette in discussione il diritto alla salute per la sacrosanta richiesta di visita medica, smentendo l’applicazione di una norma sul lavoro notturno o il sacrosanto principio di rotazione, che, ricordiamo, è previsto non solo dalle norme sull’anticorruzione ma anche tra gli stessi obblighi dei dirigenti al codice di comportamento.
Iniziamo a vedere la ulteriore frammentazione e l’imbarazzante arrendevolezza quando invece di insistere su una mezzora a inizio e fine turno per il passaggio consegne- tempo vestizione ( cosa da noi per primi chiesta e motivata prassi interne alla mano sin dallo scorso giugno ) si cede sulla scelta unilaterale della Direzione che decide quando 15 minuti, quando niente e quando mezzora. E nel frattempo, giusto per non farci mancare niente in mezzo al caos, non mette in pagamento quello che si era concordato lo scorso 20 settembre. Complimenti!!!!!
Per non parlare delle ventilate notti con due persone ( su cui da subito abbiamo fatto opposizione), della questione del superamento dei festivi ( su cui da subito abbiamo posto le nostre osservazioni) o di proposte che ab origine prevedono uno squilibrio economico tra i componenti di una medesima squadra
O della tanto richiesta a gran voce reperibilità sul porto per coprire le notti a due: come ci si può lamentare da un lato dell’assegnazione ibrida di pratiche tra porto e aeroporto e dall’altro dare in mano alla dirigenza uno strumento che distrae risorse a un Ufficio già in sofferenza?
Noi pensiamo che il clima avvelenato e le nozze coi fichi secchi possano essere risolti solo in un modo: l’arrivo di nuove risorse a Catania.
Le lavoratrici e i lavoratori hanno bisogno di benessere organizzativo, di ambienti confortevoli e di strumenti tecnologici adeguati per affrontare le nuove economie e le sofisticazioni criminali di cui è intriso un territorio ad alta densità mafiosa, non certamente di lavorazioni sconfinanti nel cottimo o algoritmi orari che sostituiscono le risorse necessarie. I problemi si risolvono facendoli emergere, non mimetizzandoli. Fino a che si ricorrerà a stratagemmi e tecniche da “”spoglia a Cristo e vesti a Maria la situazione non potrà che peggiorare.
La pianta organica di Catania deve tornare a essere quella che era, non un ramo secco dove si butta sopra lo spray lucidante per farla sembrare quella che non è.
In assenza di risposte chiare dalla dirigenza USB è pronta alla proclamazione dello stato di agitazione finalizzato all’invio di personale a Catania e a un’organizzazione del lavoro volta al benessere organizzativo. Voi da che parte state?
Si allega prospetto Assoaeroporti Novembre 2023
USB PI Agenzie Fiscali Sicilia