Sicilia – ADM, straordinaria deve essere la reazione dei lavoratori non la lezione di etica a scoppio ritardato

Palermo -

Lo scorso mercoledì si sono svolti in Sicilia, quasi contemporaneamente, tre incontri sui nuovi iter di autorizzazione dello straordinario.

Palermo, Catania e Messina. Evidentementemente le Direzioni hanno talmente tanta fretta di mettere mano al casus belli del momento (che a quanto ne sappiamo, al momento, solo in Sicilia ha prodotto modifiche di autorizzazione) da riuscire a scegliere un’unica giornata per convocare i sindacati sulla stessa materia. Viva l’omogeneità delle regole in Sicilia!

Dopo anni durante i quali l’istituto dello straordinario ha supplito alle carenze di personale negli Uffici per far funzionare la macchina amministrativa o addirittura è stato usato strutturalmente per coprire le turnazioni negli aeroporti in Sicilia, insomma un istituto pret a porter buono per tutte le occasioni ma che nella nuova era dell’austerity (senza una virgola che abbia modificato le regole in materia) deve essere fatta e motivata direttamente dal lavoratore e poi passare, secondo le proposte di parte pubblica, da un iter di autorizzazione addirittura preventivo, individuale e giornaliero.

In alcuni Uffici si deve spostare il personale perchè non si riescono a garantire i servizi essenziali, in altri si deve ricorrere alla condivisione, di interpelli, mobilità e concorsi per la Sicilia non se ne parla e come si risolve la questione? Semplice! Scaricando sul personale gli oneri di motivazione e comunicazione.

Così come fatto all’ultima riunione in DT dello scorso 31 maggio (troverete la sintesi nel comunicato ad hoc) come USB abbiamo espresso la nostra assoluta contrarietà a ogni forma di personalizzazione dello straordinario: una vera e propria inversione dei diritti e dei doveri. Sono, o meglio dovrebbero essere, i dirigenti a conoscere i carichi di lavoro, le attività da programmare, le eventuali assenze di personale da colmare. Il fatto, poi, che questa vera e propria inversione avvenga dopo i controlli contabili e sotto la spada di Damocle del più volte citato “danno d’immagine” sa di vero e proprio scaricabarile sul personale.

La sensazione di uno scaricabarile ora che la patata è bollente è persino costata al delegato USB una riservata proto- disciplinare per lesa maestà all’incontro di Palermo, dove addirittura si scarica sul personale la responsabilità di non essersi formato abbastanza (vedasi ultima nota 2655/2024).

Come la mettiamo, poi, visto che in tutte le note sta bello scritto nero su bianco il contenuto dell’art. 25 del CCNL per il quale “il lavoratore, salvo giustificati motivi di impedimento per esigenze personali e familiari è tenuto ad effettuare il lavoro straordinario”?

Siamo contrari a questa deresponsabilizzazione dei vertici dell’Amministrazione non solo per una questione di tutela del personale e perchè pensiamo che le laute retribuzioni servano proprio a prendersi la responsabilità di organizzare il lavoro (su cui i direttori e le direttrici non perdono occasione per ribadire i pieni poteri e su cui come USB annunciamo battaglia all’ARAN in sede di rinnovo del CCNL) senza subappaltare a terzi la responsabilità, ma anche per una questione di trasparenza.

A differenza di chi accampa assurdi pretesti sulla privacy (!), in tutti i tavoli come USB abbiamo chiesto i prospetti dello straordinario autorizzato e siamo assolutamente favorevoli alle cartelle condivise a cui tutto il personale dell’Ufficio può avere accesso senza segreti di stato o disparità di trattamento. Esistono in altri Enti già modelli ben consolidati per i quali, mese per mese, attività per attività e lavoratore per lavoratore si conoscono i dati sullo straordinario con comunicazioni fatte a tutto il personale.

Molto più semplicemente, a nostro modesto avviso:

  1. Esistono tantissime attività che fisiologicamente possono prevedere uno sforamento delle ore programmate. Dal famigerato passaggio di consegne all’aeroporto (che, come USB, chiediamo da sempre), a tutte le attività indicate dalla normativa vigente e richiamate nella stessa nota della DT Sicilia 9992/2024 (allegata);
  2. Chi si rende disponibile a effettuare ore di lavoro straordinario lo comunica al proprio responsabile senza doversi sobbarcare oneri di motivazione che non gli competono;
  3. Una volta individuate le attività da svolgersi fuori dall’ordinario orario di lavoro va attuato un principio di parità di trattamento e rotazione.

Vi è poi la questione sull’autorizzazione preventiva. Le Direttrici e i Direttori si ostinano a scambiare gli avverbi “debitamente” ed “espressamente” contenuti nel CCNL con “preventivamente”. Un controsenso visto che lo straordinario è per definizione eccezionale e che non può essere usato come strumento di programmazione ordinario del lavoro, come abbiamo sempre detto subendo le campagne di fango (anche di qualche sindacato che ama fare il tribuno della plebe a corrente alternata) per aver denunciato la violazione del diritto al riposo negli aeroporti siciliani.

Tanto premesso, rileviamo che:

  1. A Palermo, il confronto sindacale è ancora aperto e si parla di iter autorizzativo sperimentale (che non vuol dire inefficace) di cui attendiamo verbalizzazione, vista la nostra contrarietà alle premesse come sopra argomentate. Non siamo disponibili a mettere pezze su buchi rattoppati;
  2. A Messina è stato appena emanato un ordine di servizio che ha recepito diverse delle nostre osservazioni al tavolo, e su cui faremo a breve una valutazione complessiva ma che comunque non onera di incombenze il lavoratore, non si trincera dietro la preventiva autorizzazione e passa dal prospetto quotidiano (!) a quello settimanale;
  3. A Catania la Direzione, incurante dell’opposizione espressa da parte sindacale, dopo aver fatto un incontro “informale”, ha deciso di emanare un ordine di servizio che già dal primo luglio 2024 entrerà in vigore con tutte le criticità già esposte, con in più quella del canale privilegiato già individuato per i responsabili di sezione per l’espletamento di compiti indifferibili di coordinamento.

Partendo proprio da Catania, chiediamo alle colleghe e ai colleghi di alzare la testa insieme a USB per rispedire al mittente questo modus operandi da elemosina, che non tiene conto delle carenze di organico, che spezzetta il lavoratore facendogli fare mille cose insieme ma poi lo passa ai raggi x, che negli ODS scrive “sentiti i sindacati” ma non li ascolta.

Straordinaria deve essere la reazione non la lezione di etica a scoppio ritardato di chi, grazie al raggiungimento degli obiettivi, dall’alto concede senza neanche prendersi la briga di mettere nero su bianco che con le risorse assegnate non copre nemmeno le aperture previste dalle leggi in materia

Si allegano:

  • Gli Ordini di servizio di Palermo (al momento sospeso), Messina e Catania;
  • la nota DT Sicilia 9992/2024.

 USB PI Agenzie Fiscali Sicilia