Sicilia - Entrate, Coronavirus, valutare i rischi con tutti i soggetti competenti e adottare misure per lavorare in sicurezza
Si è svolto ieri un incontro con la Direzione Regionale Sicilia in tema di coronavirus.
USB, presente all’incontro in video conferenza ha ribadito tutte le misure di protezione già chieste nella nota dello scorso 24 febbraio .
Misure a norma di legge o che presuppongo una valutazione del rischio ai sensi e con i soggetti previsti dall’art. 81 Decreto legislativo 81 del 2008 che, a quanto ci risulta fino a prima dell’incontro non era stato ancora attivato in alcuna DP della Sicilia, eccezion fatta in parte per Siracusa, che correttamente si occupa di coronavirus e altrettanto correttamente dovrebbe porre rimedio ai souvenir lasciati in bella vista dai pennuti nei locali adiacenti ufficio...
Le misure proposte da USB il 24 febbraio non nascono da oggi, nascono da quello che la stessa Agenzia aveva messo nero su bianco sin dal 4 febbraio.
La Direzione Centrale aveva, infatti, ancora prima che ci fosse un’emergenza anche in Italia, dato indicazioni stringenti rispetto alla necessità di procedere ad un aggiornamento dei documenti di valutazione dei rischi in tutti gli Uffici, all’esito del quale sarebbe stato possibile procedere a contingentamento utenza, turnazioni, orari e tante altre cose che troverete nel link allegato.
USB PI Sicilia, prima ancora che ci fossero situazioni di contagio e ordinanze nell’isola, nella logica di carattere preventivo e prudenziale che dovrebbe informare sempre la sicurezza, aveva, infatti, sia mandato alla Direzione Regionale che alle varie DP una serie di richieste sulla base della prassi e delle circolari emanate dal Ministero che una richiesta al Prefetto e alle autorità sanitarie per andare dritta al cuore degli Enti decisori di linee guida e protocolli.
Dal silenzio tombale oggi si registra un grande attivismo delle organizzazioni sindacali e della RSU e fioccano convocazioni e non possiamo che esserne contenti!
Ma andiamo nel dettaglio.
Durante l’incontro di ieri USB ha sollecitato l’immediato aggiornamento dei documenti di valutazione dei rischi con il coinvolgimento, oltre che del datore di lavoro, di Responsabile Sicurezza e Prevenzione, medico competente e Responsabili della sicurezza ai sensi del Decreto legislativo 81/2008 ma anche chiesto l’attivazione di una task force di confronto diretto con le Prefetture, le autorità amministrative e autorità sanitarie rivolto a un monitoraggio della situazione in tempo reale che consenta la valutazione tempestiva dei rischi, l’omogeneità dell’azione amministrativa e l’adozione di provvedimenti tra cui la sospensione o riprogrammazione delle attività esterne, la regolamentazione degli accessi del pubblico e la predilezione di canali telematici.
Ha anche evidenziato l’importanza di coinvolgere in tutte le misure di protezione e adozione dei Dispositivi di protezione individuale anche il personale esterno all’agenzia e le autorità sanitarie al fine di conoscere con esattezza individuazione e corretta applicazione o controndicazioni sanitarie ( es: mascherine FFP3).
Infine è stata chiesta attenzione specifica nei confronti del personale che dovesse essere costretto a non recarsi a lavoro per forza maggiore e/o motivi di cura e/o sulla base di ordinanze territoriali, siano esse comunali o regionali o con patologie a carattere immunodepressivo
Vale la pena di precisare che tutte le misure a cui USB si è rifatta nelle sue richieste hanno vari livelli di valenza in quanto attengono a misure di carattere igienico ( personale e degli spazi) ma anche organizzativo in quanto, ad esempio, evidenziano uno dei grandi vulnus che una volta per tutte varrebbe la pena di colmare: quello della distanza di sicurezza, motivo per il quale sono stata chieste le barriere in plexigas, peraltro già montate a Piacenza, sempre su impulso di USB, alla modica somma di Euro 16, 94 a sportello.
USB, che pensa che nessuna nasca scienziato o medico ma che se ci sono obblighi di sicurezza si debba risponderne e attivarsi senza indugio con chi invece le competenze dovrebbe avercele, ancora prima di essere presente all’ incontro aveva chiesto il coinvolgimento sia del medico competente che dei responsabili della sicurezza e si è attivata a livello personale per far sì che fosse presente all’incontro anche l’RLS di Catania.
Dopo l’incontro di ieri la Direzione Regionale Sicilia ha emanato una nota nella quale ha comunicato di essersi attivata per un pulizia straordinaria. Non possiamo che esserne contenti e ci auguriamo sia che tale sanificazione sia compatibile con il tempo di prestazione assegnata alle lavoratrici e ai lavoratori delle pulizie ( a cui va garantita massima protezione) sia che tale sanificazione riguardi in generale tutte le parti delle strutture e non solo gli sportelli.
Prima ancora del coronavirus in alcuni Uffici della Sicilia la situazione igienico sanitaria meriterebbe una super sanificazione non solo antivirale ma anche antidiluviana!
Nel verbale di parte pubblica si assume anche il tema dell’afflusso controllato graduale del pubblico.
Delle richieste e dichiarazioni di USB, che per prima in Sicilia ha messo all’ordine del giorno la questione coronavirus, non vi è alcuna traccia nel verbale e per questo stamani USB ha mandato alla Direzione Regionale una richiesta di integrazione, chiedendone la diffusione e la pubblicazione. Ve la alleghiamo e dalla sua lettura potrà essere evidente perche le misure e gli impegni presi da parte pubblica non bastano e per certi versi sono già stati superati dai livelli superiori.
Subito dopo la fine dell’incontro il Governo ha, infatti, emanatola Direttiva 1/2020 prime indicazioni in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID nelle pubbliche amministrazioni al di fuori delle aree art. 1 D.L. 6/ 2020 e oggi la Direzione Centrale ha emanato una nuova nota: la numero 96451 Sindrome COVID 19: misure di prevenzione, protezione e gestionali che si allega.
Vi sono contenute molte previsioni, ivi compresi gli obblighi di comunicazione ai datori di lavoro per lavoratrici e lavoratori per i quali vi invitiamo a prestare attenzione, viste le sanzioni penali oltre che i rischi disciplinari.
Diverse le decisioni adottate nella nota della Direzione Centrale, molto ma molto ben piu che una mera pedagogia del lavaggio delle mani, ma con i bagni senza sapone e carta in alcuni Uffici, e dell’ invio di opuscoli con cui quasi tutti i Direttori Provinciali avevano provveduto sino a ieri in Sicilia.
Molte di queste guarda caso coincidono con quello che USB chiede da diversi giorni all’ Amministrazione.
Obbligo di aggiornamento del documento di valutazione dei rischi con i soggetti di cui alrt. 81 Decreto legislativo 81 2008, Unita di crisi COVID 19, dotazione di detergenti alcolici, misure distanziamento minimo con utenza tra cui barriere in plexigass, misure per la riduzione accesso fisico dell’utenza agli Uffici, riduzione numero sportelli e tempi di erogazione, misure per attività esterne, adozione mascherine su prescrizione Autorità sanitaria, soluzioni alcoliche per lavaggio mani superiori al 60 per cento, aerazione locali e piu in generale il principio madre: la necessità di valutare i rischi sulla base della realtà lavorativa, dell’evoluzione della situazione epidemologica e le eventuali misure precauzionali che gli enti preposti vorranno emanare.
Speriamo fortemente che la situazione coronavirus venga contenuta e vigileremo affinche le lavoratrici e i lavoratori lavorino in totale sicurezza, anche mettendo parte pubblica di fronte alla necessita di avere il coraggio di prendere decisioni che lei stessa consente di adottare. Non basta fare richiamo alle norme, le norme vanno anche applicate.
Si allegano le dichiarazioni di USB a integrazione del verbale incontro di ieri, la nota USB dello scorso 24 febbraio, la Direttiva del Governo 01/2020 e la neo emanata nota della Direzione Centrale 96451 del 27.02.2020.