Sicilia - Entrate, provocazioni palermitane

Palermo -

A volte il clima non aiuta a prendere le decisioni più equilibrate e le temperature estive di questi giorni devono aver surriscaldato i pensieri dell’amministraZione. Non si spiega altrimenti il contenuto della convocazione sindacale ricevuta il 6 dicembre scorso, come non si spiega il motivo di tanto anticipo considerato che la convocazione è fissata per l’li gennaio 2011.

 


Un obiettivo l’ha però centrato: attaccare il personale della DP di Palermo con accuse peggiori del miglior Brunetta. Infatti, “conclamato lo scarso rendimento” dei colleghi che si trovano in ufficio dalle 7,30 alle 8,00 il Direttore provinciale ritorna alla carica sull’unica preoccupazione che l’angustia da quando si è insediata: l’abolizione dell’ingresso alle 7,30!!

 


Siamo di fronte a una vera e propria provocazione, a un assalto frontale ai diritti faticosamente costruiti negli anni. Dalle indicazioni dei lavoratori, emerge un giudizio chiaramente positivo sull’attuale orario di servizio e perciò RdB-USB non firmerà nessun accordo che restringera tali diritti. Il Direttore provinciale continua a non prendere in considerazione i veri problemi dei lavoratori, che giornalmente devono conciliare i propri impegni lavorativi con le esigenze familiari perché devono accudire figli in età prescolare o scolare o perché i componenti della famiglia sono bisognosi di assistenza e sostegno.

 

Qui la contraddizione è se possibile ancora più grave, considerando che il Direttore provinciale è anche — lo ricordiamo - presidente del comitato per le pari opportunità. Soltanto 30 minuti di flessibilità sembrano troppo pochi, specie in una città grande e caotica come Palermo dove peraltro i servizi pubblici funzionano male e dove in taluni uffici come la DP e l’UT2 c’è difficoltà a trovare parcheggio. Inoltre tutti i lavoratori che accompagnano i bambini a scuola con ingresso al medesimo orario entrerebbero sicuramente e regolarmente in ritardo con le relative conseguenze disciplinari.

 


Ricordiamo al Direttore provinciale che l’orario attualmente in vigore e consolidato nel tempo, non ha mai impedito il raggiungimento degli obiettivi e il corretto e puntuale servizio all’utenza e non ha mai creato problemi.

 

Certamente si può cambiare, ma solo se lo si migliora.

 

In ultimo non possiamo accettare alcuna provocazione da parte dell’amministrazione che ignora i principi base delle relazioni sindacali, stabilendo l’unilaterale abrogazione di parti del CCNL (art. 39, riposi compensativi) o quando detta “punti fermi” non soggetti a trattativa. Non sappiamo se ridere o piangere. Quel che sappiamo è che non assisteremo inermi a questi tentativi goffi e pericolosi di trasformare le regole del gioco in una barzelletta.

 

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