Sicilia - Entrate, smantellamento dell’Ufficio Controlli a Siracusa: si confermano i timori della USB
Si è svolto lo scorso 10 giugno l’incontro alla DP di Siracusa, chiesto dalla USB, dalla RSU e dai sindacati a seguito dell’emanazione dell’atto dispositivo con il quale è stata prevista la condivisione al 50 % di tutto il personale dell’Ufficio controlli con l’UT, l’Ufficio Legale e l’UPT.
Un incontro chiesto con la perfetta consapevolezza che quello che si sta muovendo in questo momento sopra le nostre teste è qualcosa più grande di noi e riguarda direttamente la stessa funzione istituzionale dell’Agenzia delle Entrate.
Durante il nostro intervento abbiamo dunque cercato di mantenere un doppio piano: da un lato quello generale e dall’altro quello più specifico rispetto agli impatti di questa ennesima riorganizzazione sul benessere organizzativo del personale.
Come abbiamo avuto modo di presagire con i nostri ultimi comunicati (sia quello di Siracusa che quello nazionale) la circolare 4, su cui si stanno basando in tantissime DP vere e proprie movimentazioni di personale si è tradotta, con interpretazioni a nostro modo di vedere assolutamente estensive, in una scelta che cancella con un colpo di spugna la mission tipica dell’Agenzia: quella dei controlli.
Se è vero infatti che viene richiesto alle strutture di “calibrare, in maniera equilibrata, le risorse da destinare alle attività di controllo per il 2021, anche e soprattutto in considerazione della revisione degli obiettivi di budget assegnati”, è altresì innegabile l’invito alle articolazioni a concentrare gli sforzi sulla qualità dei controlli (“significativa individuazione delle forme più insidiose di frodi ed evasioni rilevanti”, “modalità istruttorie … in funzione della rischiosità dei soggetti beneficiari”, controlli su “frodi in materia di IVA intracomunitaria”, “frodi realizzate tramite l’utilizzo in compensazione di crediti inesistenti o attraverso l’utilizzo di dichiarazioni d’intento ideologicamente false”), piuttosto che sulla quantità.
A nostro avviso la decisione di ridurre drasticamente l’organico delle articolazioni territoriali che si occupano di lotta all’evasione (a volte fino alla metà dell’organico) o di dirottarne in massa l’attività su altre lavorazioni, rappresenta una forzatura degli intendimenti delineati dalla circolare n. 4/E.
Andando nello specifico sulla movimentazione di personale a Siracusa abbiamo evidenziato che l’atto dispositivo non quantifica in alcun modo il dimensionamento vigente dei carichi di lavoro, non solleva con procedimenti formali le colleghe e i colleghi dell’ufficio Controlli dalle scadenze in corso nè individua le priorità di lavorazioni presso gli Uffici di destinazione.
Stabilisce una condivisione massiva al 50 % di un intero Ufficio Controlli (compresi i capi team!) mantenendo l’assegnazione originaria con evidenti effetti distorsivi sul quantum numerico delle risorse assegnate ai team;
fa riferimento a percorsi di formazione eventuale e non a percorsi di formazione adeguata.
Abbiamo, inoltre, chiesto e su questo ci sono state date delle garanzie di esclusione, se sia prevista o meno, come già accaduto in altre DP, che sia conferita o meno anche la delega di firma.
I dati delle fuoriuscite nella DP di Siracusa nel triennio 2018/ 2020 forniti a USB dalla DR Sicilia ci dicono che siamo passati da 167 unità di personale a 129 e sono in procinto di andare in pensione 16 persone nell’anno in corso arrivando a un saldo negativo delle colleghe e dei colleghi che supera il 30 per cento. Questa emorragia di personale non ha visto alcun intervento correttivo da parte dell’Amministrazione con inevitabili riflessi sui carichi di lavoro e sulla necessità di far fronte allo stress da lavoro correlato.
La giurisprudenza ha precisato come organizzazione degli Uffici pubblici, la consistenza degli organici, l’entità dei servizi da rendere all’utenza, le condizioni ambientali in cui il personale si trova ad operare e la predisposizione di turni di lavoro sono circostanze ben note alla Pubblica Amministrazione, e ai suoi dirigenti, cui sono riconducibili i comportamenti (omissivi o commissivi) attraverso cui le scelte organizzative si esprimono (Cass. 14313/2017).
La stessa Corte di Cassazione ha precisato che la generica allegazione di carenza di organico non è idonea ad escludere l’imputabilità alla Pubblica Amministrazione di comportamenti dolosi o colposi in violazione dell’obbligo di protezione di cui all’art. 2087 c.c. (tutela dell’integrità fisica e della personalità morale dei prestatori di lavoro)
In pratica a una situazione già caratterizzata da una cronica carenza di organico, in un momento storico che ha visto crescere inevitabilmente senso di isolamento e capacità di adattamento alle contingenze, si aggiunge dall’oggi al domani una vera e propria riorganizzazione unilaterale sulla pelle delle lavoratrici e dei lavoratori con rischi di ulteriori ricadute sullo stress da lavoro correlato.
Per queste ragioni USB ritiene fondamentale avviare il prima possibile la rilevazione dello stress da lavoro correlato per tutto il personale.
A margine dell’incontro la Direzione Provinciale ha comunicato il nuovo assetto organizzativo confermando i timori che la USB aveva già espresso alla vigilia della convocazione: la soppressione di tutti i team dell’Ufficio Controlli.
Non possiamo che esprimere profonda preoccupazione per i tempi che ci aspettano e allo stesso tempo chiamare alla mobilitazione per avviare una volta per tutte una stagione di vertenza in Sicilia.
USB PI Agenzie Fiscali Sicilia