Sicilia – Entrate, USB non ha firmato l’accordo sottoscritto in Dp Ragusa sulla sicurezza

Ragusa -

Le Organizzazioni sindacali e la RSU è stata convocata per il 27 dicembre 2021 per contrattare sull’adeguamento delle misure di prevenzione e sicurezza dei lavoratori in ordine all’emergenza sanitaria da COVID 19.

Ed invece non si è contrattato niente e non si è adeguato niente alla situazione locale ragusana ma si è ratificato esattamente ciò che la DR Sicilia ha imposto con le sue linee guida che USB non ha condiviso per le ragioni espresse qui di seguito:

USB Pubblico Impiego - Agenzie Fiscali: Sicilia – Entrate, perché USB non ha condiviso il documento del tavolo permanente sicurezza in Direzione Regionale

Le Organizzazioni sindacali in sede di contrattazione non sono chiamate a ratificare ciò che viene proposto dall’alto.

A meno che non si tratti di Organizzazioni sindacali sempre pronte a dire di SI …

NON è il caso di USB per cui contano SOLO ED ESCLUSIVAMENTE i diritti dei Lavoratori e delle Lavoratrici.

Punto nodale era ed è per USB la previsione nelle linee guida della DR Sicilia di ipotesi non previste da accordo nazionale, che assegnano POTERE UNILATERALI ai responsabili sia per la richiesta di prestazioni in presenza ulteriori ai rientri programmati che per la possibilità di modificare unilateralmente la pianificazione effettuata.

Come se non ne avessero già abbastanza di potere e di cui spesso abusano creando situazioni, più volte denunciate da USB, in cui evidentemente si privilegiano alcuni (i soliti) a discapito di altri (la generalità).

Le linee guida della DR Sicilia del 2 dicembre 2021 sono apparse sin da subito come letteralmente BLINDATE e in DP Ragusa NON si è potuto CONTRATTARE, cosa che invece era prevista dallo stesso documento dell’Accordo nazionale del 23 novembre e dalla DR Sicilia in cui appunto si legge “Gli accordi sottoscritti localmente potranno integrare i contenuti dell’accordo nazionale anche con specifico riferimento alle esigenze e alle normative in materia emergenziale”.

USB, dopo aver chiesto la cancellazione delle clausole contenute nelle linee guida Regionali che lasciano libero arbitrio sui rientri in eccedenza rispetto alla programmazione, ha chiesto che fosse il direttore provinciale, in qualità di Datore di lavoro, ad autorizzare eventuali rientri in eccedenza e che gli stessi dovessero avere carattere di eccezionalità.

D’altronde, dal momento che si andava a sottoscrivere un accordo sulla prevenzione e sicurezza dei Lavoratori in ordine all’emergenza COVID 19, è apparso ad USB logico che il soggetto responsabile fosse individuato e specificato solo ed esclusivamente nel datore di lavoro ovvero nel direttore-direttrice provinciale e non nei responsabili.

Ed invece il tutto viene demandato ai responsabili dei vari uffici riconoscendo loro un’arma pericolosa e un potere discrezionale che, aggiunto a quelli che già hanno, determinano una cambiale in bianco sui rientri in presenza.  

D’altronde, in una regione come la Sicilia e in una DP come Ragusa, con gli organici ridotti all’osso, le esigenze di servizio sono tutt’altro che un’eventualità.

Per i “rientri ulteriori” dovuti a sopraggiunte ed eccezionali esigenze di servizio si è chiesto che, solo dopo aver verificato l’assoluta e motivata indisponibilità del personale apicale a far fronte alla sopravvenuta esigenza di servizio, il datore di lavoro potesse richiedere al lavoratore una prestazione in presenza pari ad una sola giornata lavorativa, ulteriore rispetto ai rientri programmati, con un anticipo non inferiore a 48 ore.

Ed invece la possibilità decidere rientri ulteriori dei lavoratori è stata riconosciuta ai responsabili ufficio e, se ne darà atto, in una situazione con una carenza di personale cronica le esigenze eccezionali diverranno ordinarie e tutte a carico dei Lavoratori.

Quanto chiesto da USB non solo per ragioni di simmetria dei diritti e dei doveri ma anche perché spesso le misure di sicurezza vengono interpretate da certe POER come un omaggio al lavoratore e ci si sente autorizzati ad effettuare assegnazioni abnormi che vanno oltre l’umano possibile.

Occorre partire da un principio, altrimenti si cade nell’ipocrisia: non si può tutelare il Lavoratore solo dai VIRUS ma occorre farlo anche da comportamenti vessatori che spesso, attraverso l’arma micidiale delle assegnazioni, vengono quotidianamente perpetrati a suo danno.

Il lavoro va distribuito in maniera equa, gli orari vanno rispettati, le fasce di contattabilità vanno rispettate.

Diritti uguali per tutti e meno potere (privilegi) alle POER … questo è fare sindacato di base …

USB PI Agenzie Fiscali Sicilia