Sicilia - Entrate, USB non sottoscrive l’accordo sul lavoro agile in emergenza COVID alla DP Ragusa
Si è svolto lo scorso 16 ottobre l’incontro alla DP di Ragusa per la stipula di un accordo decentrato sul lavoro agile in emergenza COVID 19. L’USB, che durante la trattativa ha partecipato attivamente e portato diverse proposte, ha deciso di non sottoscrivere l’accordo per le ragioni che seguono.
Ricordiamo innazitutto che la contrattazione locale prende le mosse dal protocollo nazionale del 17 settembre che USB ha deciso di non sottoscrivere in quanto esso viola il principio attraverso cui a parità di lavoro deve corrispondere parità di trattamento economico e normativo tra lavoro agile e lavoro in presenza. Secondo noi il Protocollo nazionale del 17 settembre comprime istituti previsti dalla contrattazione collettiva ( permessi, banca ore, diritto allo studio), leggi dello Stato ( visite prenatali, 104, congedi parentali), conferisce enorme discrezionalità al Direttore e ai responsabili, perimetra in maniera asimmetrica l’orario di lavoro (quello del lavoratore ma nulla dice sui termini temporali di programmazione delle presenze ad esempio), porta a forme di controllo pervasive, legittima monitoraggi a scatola chiusa e disciplina in maniera ambigua il diritto alla disconnessione. Per non parlare della miriade di aspetti che non contempla proprio ( pause, sicurezza domestica, calcolo carichi lavoro etc ).
Pur non avendo sottoscritto l'accordo ed il disciplinare nazionale, USB ha deciso di partecipare attivamente alla trattativa per cercare di ottenere il miglioramento dei contenuti dell'accordo nazionale e di precisare e/o innestare in sede locale punti qualificanti a tutela del personale. Di fatto tali miglioramenti proposti da USB sono stati in larga parte recepiti nell’accordo: la tutela rafforzata per i genitori di figli minori di 14 anni e per chi prende mezzi pubblici; l’impegno specifico alla valutazione delle particolari e motivate esigenze ( smart senza rientri ) al fine di determinare le modalità di svolgimento dello smart working; la limitazione a tre ore delle fasce di contattabilità, la previsione del diritto alla totale disconnessione nelle giornate non lavorative, la qualificazione della mail come strumento ordinario e la facoltatività di altre modalità di contatto, da concordare con il lavoratore interessato; le previsioni ampliative sulla flessibilità e la prestazione oraria mista.
Ma c’è un ma. Non è stata accolta la nostra richiesta di prevedere nell’accordo il principio secondo il quale i rientri possono essere richiesti solamente quando vi è l’effettiva necessità degli stessi. Previsione di garanzia che in questo particolare momento di recrudescenza dei contagi risulta determinante per USB.
Non è stata, inoltre, accolta, in relazione alla programmazione dei rientri, la previsione di un prioritario coinvolgimento delle figure che ricoprono posizioni di elevata responsabilità. Come emerso dalla discussione tale coinvolgimento sarebbe stato opportuno al fine di meglio contingentare gli assembramenti e per la gestione di una fase molto delicata anche agli sportelli.
Durante l’incontro USB ha anche fatto presente la necessità di approvvigionamento delle strumentazioni nonchè la situazione critica sulle udienze. Entrambe le richieste sono state oggetto di separate note mandate a tutte le Direzioni della Sicilia. Sul nodo delle strumentazioni parte pubblica ha dato garanzia di impegno con la Direzione Regionale, sulle udienze è di fatto intervenuto il Governo col Decreto Ristoro e successivamente le stesse Commissioni Tributarie, con ciò confermando che la questione da noi posta sulle attività esterne aveva assoluta rilevanza in termini di rischi per la salute.
Infine, USB ha ribadito la necessità di programmare i rientri tenendo conto anche dell’allocazione logistica delle stanze, la richiesta di screening volontario tramite tamponi nonchè l’allocazione dei termoscanner.
Pubblichiamo la nota allegata all’accordo per gli approfondimenti tecnici
USB PI Agenzie Fiscali Sicilia