Sicilia – Entrate, Zona rossa a Catania: ora ci siamo!
Dal 17 Gennaio la Sicilia è di nuovo in zona rossa.
Tutti i datori di lavoro pubblici devono dare attuazione alle norme del DPCM del 14 gennaio, limitando la presenza del personale nei luoghi di lavoro alle sole attività indifferibili e che richiedono necessariamente tale presenza.
All’indomani delle Ordinanze Regione Siciliana e Min. Salute del 16 gennaio 2021, USB ha trasmesso una nota con la quale chiedeva il passaggio ai servizi indifferibili e avanzava nell’immediatezza una serie di richieste, ritenendole immediatamente precettive ed esigibili.
Il giorno seguente il Direttore ha trasmesso le istruzioni operative sul passaggio ai servizi indifferibili a Direttori e POER, mettendo in copia conoscenza le parti sindacali.
A stretto giro di posta abbiamo inviato una nota per chiedere modifiche, integrazioni e la divulgazione di un vero e proprio atto dispositivo.
E arriviamo all’incontro di ieri.
In apertura il Direttore ha comunicato di condividere alcune delle nostre richieste, sia recenti che datate, ovvero:
- Sospensione delle attività esterne e no accesso ai piani;
- Approvvigionamento di mascherine FFP2 per chi fa sportello;
- Apposita informativa sui servizi indifferibili non solo all’utenza semplice e alla cittadinanza ma anche a Caf e Ordini Professionali;
- Indicazioni operative per limitare gli assembramenti, dando impulso al principio legislativo di “interlocuzione programmata con l’utenza”;
- Misure di sicurezza volte alla non compresenza nelle stanze.
Alla luce delle novità migliorative, condividendo in premessa il riferimento alla comunicazione di servizio 5, durante l’incontro abbiamo ripreso con ferma determinazione i punti che in prima battuta non avevano trovato accoglimento, ovvero:
- La richiesta di emanazione di un atto dispositivo per tutto il personale e non solo ai capi e ai sindacati;
- Il dissenso sulla scelta di lasciare invariata la percentuale di personale in presenza per chi non svolge attività indifferibili e la necessità di ricalibrare le presenze in Ufficio;
- L’inserimento di una clausola generica per la quale “ i servizi indifferibili sono quelli relativi ai casi per i quali non è possibile procedere attraverso modalità semplificate indicate nella Guida ai servizi agili pubblicata sul sito internet”;
- Previsione di garanzia in virtù della quale il personale debba stare in Ufficio per il tempo strettamente necessario a concludere le attività da svolgere indifferibilmente in presenza e che potrà continuare la propria attività lavorativa in modalità agile;
- la rettifica delle impostazioni relative ai web ticket e ai CUP a cura dei Direttori Uffici Territoriali e UPT;
- il tetto di contingentamento degli accessi utenza (abbiamo fatto presente che in altre DP siciliane sono appena due o tre unità );
- la richiesta di autorizzazione formale e preventiva per chi viene in Ufficio ( abbiamo fatto presente che tale misura rileva ai fini di una verifica ex ante delle compresenze in Ufficio, nonchè della certificazione alle FF.OO. e della cd. soglia di rischio consentito ).
Sul punto connesso alle presenze abbiamo ribadito che alla DP di Catania è necessario e urgente restringere la forbice allo sportello ( ruotano sempre gli stessi ininterrottamente da marzo!) e garantire il principio di rotazione, previsto da tutti i Decreti Funzione Pubblica, facendo presente la possibilità che chi non rientra nelle attività indifferibili ma in piena zona rossa vuole a tutti i costi venire in Ufficio possa dare la propria disponibilità a prestare la propria attività allo sportello per garantire il diritto di rotazione e un pieno equilibrio delle esigenze nel pieno rispetto del DPCM.
D’altronde la situazione è eccezionale e può prevedere soluzioni eccezionali e soprattutto ha rappresentato la cartina al tornasole di una criticità pre- COVID alla DP di Catania.
Infine, così come fatto in DR Sicilia, abbiamo ribadito il punto dell’implementazione delle dotazioni informatiche (prevista dal decreto Funzione Pubblica, dal milleproroghe e dal Recovery Fund) e del risarcimento delle spese vive, che devono essere affrontate per dare serenità nel lavoro a chi opera in smart working, vista anche la DAD e il rischio usura per utilizzo prolungato dei pc personali.
Nulla di fatto invece, nonostante le argomentazioni ribadite, per i termoscanner, che per noi rimangono una necessaria misura strutturale in grado di coprire l’intero arco della giornata lavorativa.
In relazione allo screening dei tamponi su cui da sempre battiamo il colpo, abbiamo dato atto che la DP di Catania sia stata la prima a partire in Sicilia, riteniamo che si debba continuare su questa strada e per questo abbiamo chiesto che venga diramata a tutto il personale una comunicazione per acquisire la disponibilità allo screening, che si auspica periodico e sempre più approfondito ( in tal senso il molecolare è er mejo).
Insieme alla RSU, anch’essa sulla linea del pieno rigore, fino alla fine abbiamo ribadito la necessità di un vero e proprio atto dispositivo erga omnes. Nel tardo pomeriggio di ieri parte pubblica ha diramato l’atto dispositivo e siamo molto soddisfatti delle nuove misure, molte delle quali recepiscono le nostre richieste e che hanno il solo e unico neo di non essere state emanate dal primo momento.
Alla luce della segnalazione fatta al tavolo sull’ingerenza di alcune POER a seguito di legittime richieste della RSU, USB ha pubblicamente espresso la cogenza di attenzionare e scongiurare per il futuro quanto accaduto: ogni richiesta sindacale viene espressa nel pieno rispetto delle prerogative previste dal CCNL ( che sono incontrovertibili in materia di sicurezza e salute sui luoghi di lavoro) e indirizzata all’unico titolare delle relazioni sindacali: il Direttore.
Non a caso, prima ancora di venire a conoscenza di quanto accaduto, USB aveva espresso per iscritto dissenso sulla scelta di demandare eventuali riduzioni di presenza ai capi articolazione, essendo la responsabilità organizzativa demandata al Dirigente e da ultimo testualmente richiamata dall’art. 5 comma 4 DPCM 14 gennaio 2020.
Siamo consapevoli delle insidie dello smart working e della rischiosa sovrapposizione fra tempo di vita e tempo di lavoro, lottiamo da sempre contro gli effetti distorsivi della mancata parità retributiva e normativa col lavoro in presenza, ma deve essere chiaro che la stringenza sulle regole è necessitata e motivata da diritti che hanno una valenza collettiva e che ove derogati nascono depotenziati .
È inutile negarlo: il COVID sta mettendo a dura prova tutti quanti. Siamo animali sociali e un mondo senza contatti è un mondo innaturale. Ma quello che sta avvenendo è una metamorfosi stessa della natura che dall'oggi al domani ci ha restituito tutte le sue ferite con gli interessi. E allora, per paradosso, la socialità a cui eravamo abituati oggi ha assunto le vesti della cura e la cura sono la massima prudenza e il distanziamento.
Per proteggere quello che ci è più caro: la salute di tutte e tutti e fare ciascuno la sua parte per fermare il virus.
USB PI Agenzie Fiscali Sicilia