Sicilia - Quel che resta del Fps 2007
Giorno 8 gennaio si è svolta presso la Direzione regionale delle Entrate per la Sicilia la riunione per la ripartizione della quota del Fps 2007 assegnata alla contrattazione regionale e destinata così come previsto dall’accordo nazionale ai progetti di rilevanza regionale. La Direzione si è presentata al tavolo con un pacchetto preconfezionato di quindici progetti - tutti sviluppati nel 2007 - il cui finanziamento avrebbe interamente assorbito il budget assegnato alla Sicilia di circa 42mila euro. La proposta dell'amministrazione non ci è piaciuta per vari motivi: essa finiva per riguardare una cerchia troppo ristretta di lavoratori e soprattutto sottindendeva un meccanismo di distribuzione di risorse basato esclusivamente su criteri di premialità individuale di brunettiana memoria: tutto a chi ha partecipato a questi progetti e niente agli altri. Un tentativo come tanti visti in passato di indebolire i lavoratori mettendoli uno contro l'altro per spartirsi poche briciole di salario accessorio. Dividere è un verbo che non ci piace e per questo abbiamo sostenuto al tavolo una proposta alternativa che è poi stata accolta dall'impianto dell'accordo.
Il protocollo d'intesa prevede così di destinare solo il 50% dei 42mila euro di budget regionale per il finanziamento dei progetti poposti dall'amministrazione e ripartisce il restante 50% a tutti gli uffici locali a compensazione di eventuali lavorazioni non coperte con i fondi assegnati agli stessi dall'accordo nazionale. Restava il rischio che questi fondi potessero essere utilizzati strumentalmente per alimentare il mito della meritocrazia e della premialità. Abbiamo quindi preferito blindarli, destinandoli alla remunerazione di quelle attività che pur non essendo propriamente istituzionali sono state svolte alla luce del sole e sono supportate da evidenza oggettiva. Ci riferiamo in particolare al servizio di apertura e di chiusura degli uffici locali che assilla molti direttori siciliani: si è stabilito che tali somme potranno essere utilizzate per remunerare quel servizio svolto volontariamente dai colleghi che hanno aperto e chiuso gli uffici.
Vale la pena ribadire che si tratta di un'attività non istituzionale che espone i lavoratori a rischi non connessi alla loro funzione e che per questo motivo l'amministrazione ha l'obbligo di individuare altre modalità per garantire la regolare agibilità e accessibilità dei locali. Tale problematica dovrà quindi esser affrontata in un successivo incontro perché è chiaro che tale servizio non può e non deve essere svolto dai nostri colleghi ai quali il contratto nazionale e quello integrativo assegnano ben altri compiti e funzioni.
Se aver destinato il 50% del budget regionale agli improvvisati custodi può servire a porre l'attenzione sul problema, ne siamo lieti. Sicuramente è servito a evitare che questi pochi soldi finiscano per finanziare qualche ridicola pagellina di merito redatta in tutta fretta e "ora per allora". Già è difficile mandar giù l'idea di finanziare progetti regionali conclusi da due anni per i quali si scopre oggi che non erano state stanziate risorse, figuriamoci vedere qualche direttore scrivere alla lavagna la lista dei buoni e dei cattivi. Per concludere vanno dette due cose: che entro il 16 gennaio gli uffici locali dovranno provvedere all'inserimento dei dati per la liquidazione in automatico della quota individuale del salario di produttività, già determinata per ciascun ufficio siciliano nell'ambito dell'accordo nazionale sottoscritto a metà dicembre, sulla base dei criteri individuati con l'accordo locale relativo al Fps 2006. La seconda cosa è che dal 1 gennaio 2009 i lavoratori del Fisco - e quindi anche quelli delle Entrate - non hanno più un salario di produttività. I carichi di lavoro invece ce li hanno ancora, aumentati di un altro 10% dalla Finanziaria 2009.
Ricapitolando: rispetto al 2006 risorse in meno pari a circa il 30%. Per il 2008 zero risorse. Il 2009 dipenderà da quanto e come sapremo ricostruire il sistema di norme appena abrogato.