Sicilia - Salario accessorio al Territorio, un piccolo passo avanti

Palermo -

Si è svolto il 12 maggio scorso l’incontro tra OO.SS. e Direzione Regionale del Territorio per la distribuzione del Fondo di produttività 2006 e 2007 ai lavoratori siciliani del Territorio relativo alle particolari posizioni lavorative di cui all’articolo 85 del CCNL, così come stabilito dall’accordo nazionale del 15 dicembre 2008, firmato da tutte le Organizzazioni Sindacali ad eccezione dell’Rdb. Noi l’accordo nazionale non lo abbiamo firmato per varie ragioni, tra le quali la poca chiarezza dei criteri utilizzati per la distribuzione dei fondi alle direzioni regionali e agli uffici e per l’esiguità delle cifre stesse.

 

All’incontro il Direttore Regionale Marco Selleri (di fresca nomina) ha presentato alle OO.SS. le tabelle con la ripartizione (per ogni sede provinciale) delle somme relative al 2006 e 2007, affermando che la suddivisione è pervenuta direttamente dalla Direzione Centrale, ed evidenziando che il dato di partenza per entrambi gli anni (indice di carico di lavoro) scaturisce dai dati finali del controllo di gestione pubblicati su OFA, tenendo conto di tutte le attività svolte dagli Uffici e, all’interno di esse, dei prodotti erogati dalle sedi (trasformate in ore equivalenti).

 

Giova ricordarlo, il tavolo regionale non ha il compito di distribuire i fondi ai lavoratori in base agli incarichi di responsabilità previsti dall’articolo 85 CCNL. Sarà compito della contrattazione locale provinciale decidere tale distribuzione ai propri dipendenti. All’incontro come Rdb abbiamo confermato le critiche già avanzate a livello nazionale, facendo però anche presente la difficile situazione salariale dei nostri colleghi e la necessità di rendere immediatamente disponibili questi fondi. L’Amministrazione su questo punto ci ha risposto che le somme illustrate nei prospetti sono soldi immediatamente utilizzabili per le contrattazioni locali di ufficio.

 

A questo punto si è aperta una discussione sui particolari disagi che alcuni uffici della nostra regione vivono, come ad esempio le difficoltà logistiche che molti colleghi quotidianamente devono sostenere per raggiungere il posto di lavoro, visto la scarsità di parcheggi di cui soffre una parte delle strutture del Territorio. Una sigla sindacale ha avanzato la proposta di rendere immediatamente disponibile l’ottanta per cento delle somme del budget e destinare il restante 20 per cento a indennizzare disagi propri di alcune sedi locali, attraverso una successiva contrattazione regionale.

 

Nel merito, noi saremmo anche stati d’accordo con questa proposta: qualunque iniziativa volta a rendere più equa la distribuzione di salario ci trova e ci troverà sempre d’accordo. Tale proposta però avrebbe comportato il blocco di tutto il fondo di produttività, e non soltanto del 20 per cento. Le norme oggi in vigore non permettono di erogare solo una parte, demandando a un secondo momento la contrattazione e l’erogazione del resto.

 

O tutto o niente. Siamo stati quindi contrari alla sospensione dei fondi, abbiamo dato priorità all’esigenza di far arrivare questi soldi nelle tasche dei lavoratori prima possibile. Anche le altre Organizzazioni Sindacali si sono trovate d’accordo su questa posizione. Tutte tranne una. Il cui atteggiamento è stato a dir poco sorprendente: dopo aver chiesto una modifica delle griglie di distribuzione dei fondi alle direzioni provinciali e aver sostenuto che con questi criteri (decisi per altro a Roma e non a Palermo) le regioni del Sud sono penalizzati, questa sigla ha proposto di sospendere l’erogazione dei fondi per chiedere alla Direzione Centrale uno stanziamento maggiore di fondi per gli uffici della Sicilia, che a suo dire, è stata penalizzata rispetto alle altre realtà italiane. Tale proposta non è stata accettata da nessuno.

 

Noi ci chiediamo: perché questa organizzazione sindacale a livello regionale critica i parametri utilizzati per la ripartizione del fondo quando questi sono stati accettati e condivisi dalla stessa sigla sindacale a livello nazionale (che ha anche firmato l’accordo del 15 dicembre 2008)? Perché questa sigla solo in sede di incontro regionale si accorge che i fondi per la Sicilia sono esigui? L’accordo nazionale che contiene l’ammontare dei fondi destinati all’Isola per il 2006 e 2007 è stato fatto il 15 dicembre 2008, e per quel sindacato quelle cifre e quei criteri andavano bene visto che ha firmato l’accordo, a differenza dell’Rdb che invece non ha firmato!

 

Se a livello regionale non si condividevano i contenuti di quell’accordo magari si poteva farlo presente alla struttura nazionale prima (sono passati sei mesi….), visto che le cifre si conoscevano già dal dicembre dello scorso anno. Che senso ha chiedere di bloccare l’erogazione di fondi immediatamente esigibili per i lavoratori nell’attesa che si sappia se la Direzione Centrale è disposta a dare altri soldi? È una richiesta plausibile nell’era Brunetta? Noi per parte nostra non ci assumiamo la responsabilità di promettere la luna ai lavoratori e mentre aspettiamo che la luna arriva, togliere loro ciò che invece è immediatamente disponibile.

 

Certo, l’emergenza salariale non può essere un cappio al collo per dire sempre di si, ma questo è un discorso che proprio non ci riguarda, visto che il nostro sindacato ha la nomea di non firmare quasi mai contratti e accordi. Ripetiamo: noi l’accordo nazionale non lo abbiamo firmato anche perché non ne abbiamo condiviso l’impianto generale e l’esiguità delle somme stanziate, sia quelle destinate alla Sicilia sia quelle di tutte le altre regioni. Altri sindacati si. Ora che c’è l’accordo regionale, la partita passa agli Uffici provinciali: sarà infatti in tale sede che si deciderà a chi assegnare i fondi. Rdb ci sarà, come sempre dalla parte dei lavoratori, per garantire che a tutti possa essere riconosciuto il lavoro svolto e la propria dignità.

 

Ci piace spendere due parole sul nuovo Direttore Regionale, il dottor Marco Selleri, che si è dimostrato molto attento al ruolo svolto e alle posizioni delle organizzazioni sindacali. All’inizio della riunione ha speso parole molto condivisibili sulla necessità e l’utilità di corrette e trasparenti relazioni sindacali. E durante l’incontro abbiamo avuto piena conferma di ciò.  È chiaro, si tratta di un primo passo, di un inizio, che andrà verificato di volta in volta.

 

Ma se il buongiorno si vede dal mattino, allora il 12 maggio è stata una buona giornata.