Sparizione e apparizione di 70 milioni di euro

Roma -

Come dei goffi prestigiatori cgilcisluilunsaflp alzano la voce contro i tagli al salario accessorio dei lavoratori delle Agenzie Fiscali pari a 55 milioni di euro alle Entrate e a 15 milioni di euro alle Dogane e Monopoli.

Tiravano fuori dal cappello la vicenda tagli un anno fa nel comunicato unitario del 22 ottobre 2018 spiegando ad amministrazione e lavoratori che con quei tagli giammai avrebbero sottoscritto il FUA 2016.

La rimettevano nel cappello quando USB proclamava il 12 aprile uno sciopero delle Agenzie Fiscali per il recupero di tutti i tagli al nostro salario accessorio. In contrapposizione al nostro sciopero del 12 aprile ne proclamavano un altro 10 giorni prima, solo alle Entrate, dirottando l’attenzione esclusivamente sui 32 milioni di tagli derivanti dalla rideterminazione degli importi provenienti dalle convenzioni con soggetti pubblici e privati per le quali l'Agenzia delle Entrate ha fornito, a titolo oneroso, consulenze o servizi aggiuntivi.

Poi sono corsi a firmare ciò che avrebbero potuto firmare già due anni prima approvando i tagli di 55 milioni alle Entrate contro i quali oggi tornano a protestare.

E così si consolidavano i fondi del 2016 che con l’attuale legislatura sono stati posti come base di calcolo per gli anni futuri e non possono essere superati.

Ora ripartono di nuovo attaccando quegli stessi tagli.

Ma i lavoratori non si sentono presi in giro?

Noi crediamo che tutte le proteste che rivendichino il recupero dei tagli al salario accessorio siano importanti. Così come crediamo sia giusto avere una coerenza tra pensiero ed azione.

Con alle spalle uno sciopero ben riuscito si poteva e si doveva ottenere di più, aver firmato e accettato quei tagli è stato uno schiaffo in faccia a chi la faccia e i soldi li aveva investiti nella mobilitazione.