Valutazione, c'è chi dice NO!
Le firme raccolte da USB finalmente smuovono altre OO.SS.
Ancora un rinvio della trattativa per la distribuzione dei fondi del “comma 165” iniziata ormai più di tre mesi fa e mai portata a termine.
In totale solitudine avevamo richiesto di proseguire il confronto tra Amministrazione e Sindacati già dal mese di gennaio ma probabilmente l’avvicinarsi delle elezioni RSU ha messo in imbarazzo qualche organizzazione sindacale che non ha avuto il coraggio di ripresentarsi ai lavoratori con la pagellina brunettiana che tanto putiferio aveva provocato negli anni scorsi.
Scopriamo in questi giorni che qualche sigla sindacale dopo avere sottoscritto nel 2009 il CCNI e l’accordo “comma 165” e averlo ribadito nei due anni successivi, sembrerebbe ritornare sui propri passi, seppur con notevole ritardo, ed avvicinarsi alle nostre posizioni.
Non possiamo che esserne soddisfatti: è chiaro che le centinaia di firme da noi raccolte con cui i lavoratori hanno ribadito la propria contrarietà ad accordi che contemplino la valutazione individuale hanno determinato un ripensamento quasi collettivo, è altrettanto chiara la difficoltà anche per l’Amministrazione di mantenere questa impostazione per l’anno 2011 in cui sono transitati ad AAMS i lavoratori del MEF che non si saprebbe neppure da chi far valutare.
Salutiamo favorevolmente anche la proposta della CGIL di fare un referendum tra i lavoratori, ma certo non accettiamo lezioni di democrazia da chi, per anni con la propria firma, ha permesso all’amministrazione di“valutare” con inammissibile discrezionalità i propri dipendenti senza mai sentire il bisogno di consultarli con un referendum.
Inviteremo tutti i lavoratori dei Monopoli di Stato a partecipare e a votare contro questa simulazione di meritocrazia, servita solo a fornire alibi ad un’Amministrazione che non ha mai reso noti gli obiettivi da raggiungere.
E’ arrivata l’ora di praticare la democrazia all’interno dei posti di lavoro senza biechi ricatti di chi mente sapendo di mentire quando va in giro a raccontare che l’unico modo di distribuire i fondi è quello di piegarsi ai voleri dell’amministrazione … anche perché verrebbe spontaneo chiedersi che senso ha la loro presenza ad un tavolo di trattativa se devono sempre e soltanto dire SI ?!?