Veneto - Tavolo permanente regionale sulla sicurezza nei posti di lavoro - Riunione del 2 luglio

Venezia -

Giovedì 2 luglio il Direttore regionale ha riunito, per la seconda volta, il Tavolo regionale permanente costituito allo scopo di monitorare l’efficacia delle misure di prevenzione in tema di emergenza sanitaria da  “Covid-19” negli uffici.

Scopo della riunione - abbiamo appreso in avvio della stessa - rendere note le nuove disposizioni, concordate dal Direttore Regionale con i Direttore Provinciali, in merito all’ampliamento dell’orario e dei giorni di apertura degli Uffici Territoriali del Veneto. Ampliamento motivato dall'aumento della domanda di servizi determinata dal ridimensionamento dell’emergenza sanitaria e dalla fine della sospensione dei termini per l'adempimento di numerose scadenze fiscali poste a carico dei contribuenti. Invitati al tavolo, oltre al Direttore Regionale ed al suo staff, due rappresentanti di ogni sigla sindacale.

L'apertura degli uffici, quindi, sarà non più di tre ore bensì di quattro: dalle 8.30 alle 12.30 oppure dalle 9.00 alle 13.00 (con l’eccezione degli uffici veronesi con orario 8.30 – 12.00 e solo per i giorni di accesso su appuntamento). Gli Uffici Territoriali che prima  avevano due giorni di chiusura settimanale scendono ora ad uno solo (con l'eccezione di Adria e Valdagno). A seguito di tali modifiche, gli sportelli vedranno un incremento da 104 a 106 (per le aperture senza appuntamento) e da 66 a 79 (per quelle su appuntamento).

Parallelamente, ci è stato confermato che il lavoro agile continua ad operare come modalità di gestione dei servizi che non rientrano tra quelli indifferibili da rendere in presenza. Questo almeno fino al 31 luglio, data tuttora prevista per il termine del periodo di emergenza da Covid-19.

Come USB, abbiamo apertamente criticato l'atteggiamento della DP di Verona che, dopo una prima riunione il 14 maggio scorso, non ha più aggiornato la  trattativa sindacale (obbligatoria ai sensi dell’art. 7 del CCNL Funzioni Centrali) sulle misure di prevenzione e sicurezza da adottare in sede locale per la fase corrente dell'emergenza sanitaria. Tale comportamento non ha permesso alle rappresentanze sindacali di aprire una discussione, per esempio, sulla necessità che venga  rispettato il diritto alla rotazione, nelle presenze settimanali, per il personale dei F.O. oppure, dove questo diritto viene salvaguardato, confrontarci sui ritmi da “catena di montaggio” cui è sottoposto il medesimo personale nei giorni di lunedì e mercoledì quando il pubblico può accedere agli uffici liberamente.

 

Partendo dal presupposto che la stessa Direzione Regionale, con Informativa Sindacale del 3 giugno scorso, ha ribadito che: “...Potrà essere disposta la presenza di un singolo dipendente anche per più di un giorno a settimana, assicurando comunque una necessaria rotazione tra il personale che escluda una presenza continuativa in ufficio delle medesime unità nell’arco della stessa settimana”, abbiamo sostenuto che, essendo  problematiche comuni a tanti ufficio della regione, l’incremento di servizi al pubblico non è praticabile se la conseguenza è quella di sacrificare la necessaria rotazione del personale coinvolto.

Per il caso opposto, dove invece la rotazione agli sportelli viene rispettata ma con la conseguenza che solo a fatica viene retto l'urto della pressione del pubblico che si presenta nelle giornate di  libero accesso, abbiamo espresso il parere che tanto vale  allora limitarsi ad un'apertura solo su appuntamento per tutti i giorni della settimana, come praticato da altri enti (es. INPS).

 

Il fine di andare incontro ai soggetti socialmente più deboli è senz'altro nobile e condivisibile: immigrati, precari, disoccupati sono coloro che in genere costituiscono questo tipo di utenza priva strumenti informatici, di dimestichezza con le procedure telematiche ed in difficoltà economica a rivolgersi a CAF e professionisti fiscali.

Molto meno nobile, però, è lasciarli sulla strada, sotto il sole cocente, ad aspettare in piedi il proprio turno anche per più di mezz’ora. Magari con le forze dell'ordine che li controllano a vista per evitare che scoppino, come già successo, liti tra gli stessi contribuenti in coda.

Nella necessità di assicurare un difficile equilibrio tra le legittime esigenze del pubblico e dei colleghi, ci pare inevitabile la scelta delle DP di Verona di non incrementare ulteriormente gli attuali orari di apertura ma allo stesso tempo riteniamo, checchè possa fare sorridere qualcuno, vadano noleggiati o acquistati ombrelloni e sedie e distribuite bottigliette di acqua per all’utenza in attesa.

Sia sulla questione del diritto alla rotazione settimanale del personale che sulla necessità di assicurare all’utenza condizioni di attesa meno stressanti, il Direttore Regionale ha assicurato il proprio intervento. Ha colto l’occasione per lamentare semmai la difficoltà di reclutare personale dal settore controlli, scelta che appare peraltro inevitabile, non tanto per le attività di assistenza e informazione (rilascio PIN, copia CU, acquisizione IBAN) quanto per la registrazione degli atti privati in quanto attività che richiede una specifica formazione, non improvvisata, di nuovi operatori.

Infine, abbiamo appreso dal Direttore Regionale che è tuttora possibile richiedere alla DR la fornitura di termoscanner da collocare all’ingresso degli uffici per la rilevazione della temperatura corporea di utenti e dipendenti. Tale dispositivo, utile anch’esso alla prevenzione della diffusione del contagio da Covid-19, andrebbe collocato a parete e permetterebbe l'autorilevazione da parte di ciascuno, senza bisogno di impiegare ulteriore personale oltre a quello comunque già in servizio all’ingresso degli uffici che ne rammenti l'uso ad eventuali utenti distratti.

Agenzie Fiscali Veneto