Verbale di concertazione sulle surroghe e attività incoerenti: NON CI BASTA!
Nota a verbale RdB dopo aver ottenuto l'apertura di un tavolo di concertazione. Che si è "chiuso" male.
Ieri, 20 giugno all'Agenzia del Territorio si è consumato l’ultimo atto relativo alla concertazione, da noi richiesta a gran voce, relativamente all’intenzione da parte dell’Agenzia medesima di esternalizzare le attività cosiddette incoerenti e soprattutto quelle in surroga ai sensi del comma 336, L. 311/2004, laddove le nostre forze lavorative non fossero sufficienti.
Due riunioni fa l’Amministrazione ci aveva informato circa la sua volontà di esternalizzare alcune attività legate a quelle funzioni che le varie leggi finanziarie ci hanno assegnato, adducendo come motivazione i tempi di legge strettissimi per il termine dei lavori stessi.
Si era parlato soprattutto delle attività in surroga al comma 336 della L. 311/2004, cioè di quelle attività per le quali la Legge ha previsto il subentro (surroga) al posto dei Comuni dell’Agenzia del Territorio per quelle attività che i proprietari non hanno espletato nei tempi previsti.
Allarmati da questa inquietante informativa abbiamo chiesto immediatamente la concertazione invitando anche le altre sigle, soprattutto quelle dell’altro tavolo, ad esprimere la loro opinione vista la gravità della situazione.
La prima fase della concertazione si è consumata nella scorsa riunione dove oltre all’attenzione delle altre sigle avevamo comunque ottenuto che oggi si concertasse un verbale che di fatto scongiurasse definitivamente il rischio esternalizzazione.
Il verbale di concertazione c’è stato ma non ci siamo sentiti di sottoscriverlo perché riteniamo che non sia risolutivo. Constatiamo, comunque, che un passo in avanti si è fatto rispetto alla prima informativa che sembrava dovesse passare inosservata. Constatiamo anche che il nostro schiamazzo sull’argomento ha comunque portato dei frutti.
Ma questo verbale di concertazione non è esattamente quello che volevamo, perché se lo Stato ha ritenuto dover “affidare” all’Agenzia del Territorio attività così importanti, così gravose e così strategiche ai fini della lotta all’evasione fiscale, crediamo che sia assolutamente folle volerle esternalizzare – vista anche la concomitanza del decentramento –. Ma soprattutto crediamo che sia ancor più folle che le attività fiscali non debbano coinvolgere l’autorità politica che ha scelto l’Agenzia quale garante dello Stato stesso.
Riteniamo, infatti, che come per il decentramento, l’accertamento delle attività incoerenti , non coinvolga soltanto i Lavoratori del Territorio e il loro futuro ma coinvolga essenzialmente il cittadino che confida nella nostra funzione affinché il flagello dell’evasione fiscale venga una buona volta debellato.
Se quindi l’Agenzia del Territorio ha delle difficoltà oggettive per l’adempimento di queste attività non può semplicemente appaltarle fuori; non può fare spallucce dichiarando di non avere riferimenti politici (se non il DPF). Deve piuttosto, visto che è anche coprotagonista della cabina di regia, coinvolgere l’autorità politica e gli Enti locali per trovare una soluzione all’interno delle istituzioni stesse.
Non si può continuare a parlare di fisco, di lotta all’evasione fiscale e poi fare un passo indietro quando si arriva al dunque. Il verbale di concertazione oggi sottoscritto non contempla la reale possibilità di creare un tavolo “istituzionale” – quindi composto da tutti i rappresentanti coinvolti in questa vicenda – per affrontare al nostro interno le possibili eventuali problematiche; questo verbale non ha citato una possibile revisione del prossimo DPCM sul trasferimento ai Comuni di personale tecnico ai fini del Decentramento. Perché? Se dobbiamo ma soprattutto se l’Agenzia vuole mantenere queste nuove competenze potrà farlo con quel personale tecnico che stiamo traghettando verso i Comuni.
Ci faremo carico di contattare l’autorità politica chiedendo un incontro al Sottosegretario Grandi: nuove strade e nuove funzioni si aprono per l’Agenzia del Territorio, anche se a qualcuno questo sembra non andare giù.