Agenzia Entrate. Progressione economica: nun ce regala niente nessuno!
Il 22 giugno siamo stati convocati per continuare il confronto sul contratto integrativo, la nostra parola d’ordine, come sapete, era riproporre quella progressione economica per tutti i lavoratori dell’Agenzia per cui avevamo raccolto migliaia di firme subito dopo la sottoscrizione del CCNL Agenzie Fiscali.
La vertenza di un passaggio per tutti è partita dal CCNL in cui è stato cambiato l’ordinamento professionale introducendo il concetto di area giuridica e di fasce economiche interne alle aree, con l’unico scopo di snellire il diritto alla carriera.
Se questo oggi ci viene negato, che senso ha avuto effettuare questa operazione?
E cosa dire dell’accordo del 28 dicembre che, pur prevedendo passaggi parziali, ha “meritato” il rilievo della Ragioneria Generale, che ha addotto motivi tecnici cavillosi per giustificare il suo intervento? Non ci avevano detto che il passaggio dal Ministero alle Agenzie Fiscali ci avrebbe consentito una maggiore autonomia gestionale!!!!
Per noi è chiaro che il diritto alla carriera non può essere considerato un problema tecnico o economico: si tratta di una vertenza squisitamente politico-sindacale. Deve essere riconosciuto anche al personale il contributo reso in questi anni di grandi innovazioni. La progressione economica per tutti è l’unica risposta che può dare senso compiuto alla revisione dell’ordinamento che altrimenti diventa solo utilizzo flessibile del personale.
L’Agenzia delle Entrate in questi anni ha avuto riconoscimenti anche internazionali per la sua ritrovata efficienza, e se la priorità di questo governo è veramente la lotta all’evasione fiscale non si può pensare di farla con lavoratori a cui non viene riconosciuto neppure l’elementare diritto alla carriera.
I lavoratori oggi sono stanchi, stanno ancora aspettando i benefici di un contratto integrativo che dovrebbe essere già superato dal nuovo Contratto di lavoro scaduto ormai da sei mesi.
Nel Comparto Ministeri da cui proveniamo quasi tutti hanno avuto un passaggio di livello: perché a noi ci vogliono negare lo stesso diritto?
Chiediamo al Viceministro Visco un incontro immediato perché si faccia carico del riconoscimento della professionalità dei lavoratori. Se questo governo vuole fare una vera lotta all’evasione fiscale deve motivare le donne e gli uomini delle agenzie che saranno gli attori protagonisti di questa lotta..
Sappia però che i lavoratori delle Agenzie Fiscali sono ben decisi a combattere per i propri diritti, per difendere la loro dignità ed il salario che ogni giorno si assottiglia sempre più nelle loro mani. Per quanto ci riguarda è arrivata l’ora di
DICHIARARE LO STATO DI AGITAZIONE DEL PERSONALE