Agenzie Fiscali - Aumenti virtuali e conguagli reali: servono salari trasparenti!
Ciò che tutti pensano - e che bisogna dire - è che questa tornata contrattuale e la mobilitazione degli uffici fiscali che la sta caratterizzando, porta con sé una contraddizione di fondo sulla quale è opportuno fare una riflessione.
Come è noto, si è discusso di inasprimento dei doveri, di riduzione dei diritti e della possibilità di ovviare a queste dinamiche semplicemente evitando il peggio; in queste ultime ore poi, i più ottimisti sperano addirittura di poter "portare a casa" una ulteriore stabilizzazione del salario accessorio e per questo sono saltati senza preavviso la trattativa all'ARAN e il presidio-assemblea nazionale a Roma. La contraddizione è nel fatto che non si parla di questione salariale.
O meglio, gli unici a parlarne siamo noi, quando chiediamo ai Lavoratori di sostenere la proposta di stralcio della parte economica con apposite mozioni assembleari. Poiché altri si stanno esercitando in pratiche sondaggistiche sulle nostre proposte, torniamo un'ultima volta sul punto per chiarire che la richiesta di stralcio della parte economica non pregiudicherebbe né eventuali percorsi di stabilizzazione né a maggior ragione tutta la discussione sulla parte giuridica del Contratto che aspetta di essere definita a partire dall'abolizione della tassa sulla malattia. Noi chiediamo solo di apporre una firma tecnica alla parte contrattuale che non richiede ulteriori discussioni perché è già finanziata, senza per questo rinunciare a tenere alta la mobilitazione nei posti di lavoro per un Contratto migliore. E quando chiediamo Contratti migliori non intendiamo dire che ci bastano Contratti non-peggiori. Questo lo diciamo a beneficio di quanti vorranno esprimere la loro opinione attraverso sondaggi virtuali e di quanti diffonderanno di quei sondaggi i risultati (sempreché i risultati siano ritenuti "attendibili").
Torniamo al salario. Il mese di febbraio 2008 ha portato una strage di stipendi, a causa di conguagli fiscali la cui entità ha lasciato tutti senza parole e senza soldi. Al di là di possibili errori contabili, ai quali crediamo poco; al di là dell'affermazione che si tratta di un meccanismo contabile ineccepibile dal punto di vista normativo, si devono fare alcune considerazioni. La prima è che i nostri salari sono diventati opachi a causa delle continue variazioni della normativa fiscale, ma anche a causa di un sistema retributivo che viene alimentato in modo vergognoso. Gli "aumenti" contrattuali arrivano con anni di ritardo e così la tassazione del reddito da lavoro viene effettuata facendo riferimento a normative fiscali differenti. Lo stesso salario di produttività viene corrisposto in più rate, con forti ritardi e senza possibilità di ricostruirne l'entità. Quanti Lavoratori sono in grado di capire esattamente a quale titolo percepiscono il FPS di volta in volta?
La beffa di febbraio 2008 rischia di essere solo il campanello d'allarme di un'onda anomala che si abbatterà sui nostri salari nel 2009, quando il reddito imponibile sarà adeguato all'attuale normativa fiscale e ai possibili aggiustamenti della tornata contrattuale ancora aperta. Quand'anche si riuscisse a "portare a casa" la stabilizzazione di una quota del salario di produttività, non sarà a casa nostra, ma a casa del Ministro dell'Economia di turno.
Sullo sfondo, rimane, non dimenticata, la rapina che con la Finanziaria 2008 è stata compiuta a danno di migliaia di Lavoratori che attendevano il rimborso del prelievo fiscale sulla tassazione separata 2004, che per somme fino a cento euro è stato azzerato senza colpo ferire (e senza avvertire i Lavoratori). Noi ci stiamo attrezzando per chiedere alle amministrazioni competenti di spiegare ai Lavoratori cos'è accaduto agli stipendi di febbraio 2008 e per far sì che simili fatti non si ripetano. La questione salariale non può prescindere dalla constatazione che a fronte di finti aumenti, comunque si praticano veri conguagli.