Emilia Romagna - Entrate: CARCERE DURO AI LAVORATORI DELL'EMILIA ROMAGNA

Bologna -

Oggi abbiamo espresso alla Direzione Regionale dell’Emilia Romagna tutta la nostra indignazione per la direttiva sulle sanzioni disciplinari relative ai ritardi e alle mancate timbrature.

Da uno Stato di diritto si vuole passare alla legge marziale, dove il lavoratore viene punito prima di dare le sue ragioni, così come stabilito dal decreto legge 116 del 2016 e fortemente ampliato e stravolto dalla direttiva del Direttore Regionale.

Ma il decreto legge, seppur disdicevole e indegno per uno Stato democratico, vuole punire gli assenteisti che compiono azioni fraudolente con la finalità di attestare una falsa presenza in servizio e magari svolgono un altro lavoro ma non certamente per punire chi ritarda o dimentica di timbrare.

Abbiamo ribadito che arrivare in ritardo non ha nulla a che vedere con la “modalità fraudolenta di falsa attestazione” e la nota della Direzione Regionale deve essere immediatamente ritirata.

Anche la fantasiosa descrizione del luogo di lavoro che deve coincidere con “l’area delimitata dai rilevatori di presenza” è assurda e ridicola. Vorremmo capire come applicarla nelle sedi dove c’è un solo rilevatore o ce ne sono due che uniti formano una linea e non una superficie. Tutti in fila … altrimenti timbrate?

Occorre reagire a questi soprusi perché vogliamo essere trattati come onesti lavoratori e non come carcerati a cui dover concedere le uscite per buona condotta.