Entrate - Interventi a gamba tesa

Part time e orario di lavoro applicati in modo penalizzante per i lavoratori

Roma -

Durante l’incontro del 19 aprile l’Agenzia delle Entrate ha consegnato due dettagliate  informative alle Organizzazioni Sindacali , una sul part time ed una sull’orario di lavoro.

 

Per quanto riguarda il part time ancora una volta questa amministrazione si distingue nel recipire ogni norma penalizzante per i lavoratori  ed,  a seguito dell’entrata in vigore del collegato al lavoro, ha  preannunciato  in modo chiaro la volontà di restringere tale possibilità e revocare gran parte dei contratti firmati.

 

Ci stupisce comunque l’applicazione restrittiva della norma  fatta dall’agenzia, una norma vessatoria per i dipendenti pubblici che diviene ancora più odiosa in mano ad amministrazioni che non si fanno alcuno scrupolo nel comprimere i diritti dei più deboli. 

 

I lavoratori interessati al part time  e soprattutto le lavoratrici sono costretti a ridurre il proprio orario di lavoro  rinunciando anche ad una parte del proprio salario, per necessità familiari generate dai continui tagli allo stato sociale; infatti in assenza di sostegno statale ricade sulle loro spalle l’attività di cura e assistenza di figli, anziani e disabili.

 

L’art 16  della legge 183/2010 stabilisce che: “entro centottanta giorni dall’entrata in vigore … le amministrazioni possono sottoporre a nuova valutazione i provvedimenti di concessione della trasformazione del rapporto di lavoro da tempo pieno a tempo parziale….”  ed immediatamente quel “possono” è stato corretto in “devono” e, senza alcuno scrupolo, l’Agenzia si prepara a sferrare un attacco durissimo ai lavoratori più deboli e, dato l’orario di lavoro ridotto, ai più malpagati.

 

Abbiamo richiesto all’amministrazione una convocazione sull’argomento anche perché crediamo che l’Agenzia delle Entrate, che negli ultimi 10 anni ha effettuato un congruo numero di assunzioni e che ha fortemente voluto un progetto di telelavoro a suo dire per agevolare disabili e donne, non abbia alcuna vera necessità di ridurre in modo drastico i contratti in essere.

 

Anche per quanto riguarda l’orario di lavoro c’è un’assoluta necessità di chiarire in primo luogo che, nell’informativa consegnataci dall’amministrazione, non ci sono “contenuti fortemente innovativi” come qualcuno sbandiera nei suoi comunicati ma solo un ulteriore tentativo di rideterminare l’orario di lavoro senza tener conto ancora una volta dei problemi dei lavoratori.

 

Ci preme sottolineare che l’orario di lavoro è, secondo il CCNL ancora vigente, demandato alla contrattazione locale, e non si sente alcun bisogno di un’amministrazione centrale che avoca a se stessa la materia soprattutto quando si parla di un’amministrazione zelante nel restringere i diritti  e quantomeno parca quando si tratta applicare in modo estensivo   norme  a tutela dei propri dipendenti.

 

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