Entrate, Lettera di un lavoratore di Seconda Area

Roma -

Mentre all'Agenzia delle entrate si continua a discutere (tanto per cambiare) di criteri di conferimento per le Poer, i problemi che riguardano tutti i lavoratori continuano ad essere sistematicamente elusi. E' evidente che le priorità dell'amministrazione e di coloro i quali le reggono il gioco nulla hanno a che fare con quelle di tutto il personale perchè l'ordine con il quale si affrontano le questioni parla chiaro.

Pubblichiamo una delle tante lettere che ci sono pervenute sul tema dei passaggi di area.

E' uno degli argomenti ai quali va aggiunta la partita sul riconoscimento del salario e dei diritti per chi svolge la prestazione da remoto, a partire dal riconoscimento dei permessi orari, che continua inspiegabilmente ed incredibilmente ad essere differita nel tempo.

Ci risiamo,

siamo di nuovo alle prese con il fantomatico passaggio dalla seconda alla terza area, ed ogni volta è un tuffo nel passato, alle ingiustizie ricevute ben 15 anni fa, con il concorso interno farsa dalle posizioni B2 – B3 alla C1. Ogni volta il ricordo torna ai B3, come me, ammessi in soprannumero, ai B2 ammessi a fare il doppio salto, ai titoli presi in esame (per cui chi aveva più figli, ad esempio, aveva avuto un punteggio esagerato, come se per essere un funzionario C1, ora di terza area, servisse più lo stato di famiglia della professionalità acquisita); agli esami orali in cui la commissione esaminatrice era composta dai direttori degli stessi uffici provinciali con il risultato di favorire, ovviamente, il più possibile i propri dipendenti, ma solo quelli simpatici (ho assistito ad esami in cui le materie trattate erano un proforma); ad una graduatoria in cui non c’erano dei non ammessi, ma solo degli idonei, con il risultato di illudere, e tenere buono (tentativo mal riuscito visto gli innumerevoli ricorsi al TAR) il personale non assunto, con la speranza di esserlo in un prossimo futuro (magari sperando in un pensionamento)… speranza definitivamente morta con la legge Brunetta; ad una graduatoria a livello regionale, con il risultato che chi aveva chiesto di partecipare in regioni con più posti disponibili e meno partecipanti è stato fortunato ed è, per giunta, rimasto nella propria regione – provincia … e così via …

Sono un assistente tecnico, geometra, assunto nel 1994 con concorso pubblico nell’allora Ministero delle Finanze - Catasto. Con entusiasmo e professionalità acquisita sul campo sono stato partecipe attivo di tutte le evoluzioni di questa amministrazione, fino al suo incorporamento nell’Agenzia delle Entrate. Ho partecipato attivamente e senza risparmiarmi al recupero dell’immenso arretrato che l’amministrazione si portava dietro sin dall’epoca dei condoni. Ho visto nascere ed ho curato l’accelerazione nell’informatizzazione dell’amministrazione, partendo dal primo rudimentale Pregeo, fino alle moderne applicazioni, adattandomi ogni volta ai cambiamenti e curandone ogni aspetto per farle funzionare al meglio e dare ai privati cittadini ed ai professionisti tutto l’aiuto e la professionalità nei più svariati casi proposti. Ho studiato e mi sono sempre tenuto aggiornato con le ultime disposizioni e le ultime leggi in materia catastale, compito a volte davvero non facile, visto la mole di disposizioni e leggi spesso contraddittorie prodotte specialmente negli ultimi anni. Ho sempre accettato di effettuare qualsiasi incarico mi venisse affidato, sia di mansioni superiori che di mansioni inferiori. Ho addestrato e consigliato i nuovi assunti, tutti di terza area ovviamente. Ho tenuto corsi di DOCFA e catasto urbano al collegio dei geometri, creando dal nulla le “slides” utilizzate. Ho, in questo anno terribile ostaggio del covid19, messo a disposizione i miei mezzi privati, computer ed altro, per consentire all’amministrazione di raggiungere gli obbiettivi prefissati e dare supporto ai professionisti ed ai cittadini…. Ma evidentemente tutto questo e molto di più non basta all’amministrazione…è sempre più importante, ora come allora, il titolo non la professionalità acquisita e la dedizione dimostrata … salvo che per diventare POER e dirigere un ufficio basta il diploma, ma di terza area però! Evviva la meritocrazia!

La meritocrazia, tanto sbandierata da tutti i politici di turno, non dipende dai titoli di studio conseguiti ma si rileva trasversalmente in tutti quei lavoratori che nel lungo periodo e con costanza amano, studiano e migliorano coscientemente il lavoro che stanno svolgendo nell’interesse della comunità. La meritocrazia è una forma di devozione soggettiva che si sviluppa con la volontà di comprendere e con le esperienze accumulate con caparbietà ogni giorno … nessuna scuola può proporla tra le sue materie di insegnamento. Ponendo i paletti della laurea per l’accesso alla terza fascia si fa volontariamente uno sfregio a tutti quei lavoratori meritocratici ai quali viene precluso, a prescindere, l’onore di farsi conoscere, riconoscere e apprezzare “sul campo” ufficiale delle prove di selezione.

Come si fa a non essere d’accordo con i vostri comunicati ma, penso, che serva una lotta per raggiungere la necessaria riforma legislativa al fine di dare concretezza alle questioni denunciate.

Ho provato ad adire le vie legali con l’allora gruppo di “trombati” ex B3 che si era formato, ma tutto poi è finito nel dimenticatoio …

Visto che, ad una sacrosanta richiesta di diritto alla carriera di tutti quelli che tutti i giorni fanno funzionare gli uffici, e non intendo soltanto i funzionari di terza area, ma i 10000 e passa dipendenti di seconda area diplomati, la risposta è sempre “purtroppo esiste un vincolo di legge”, chiedo a voi che partecipate alle riunioni con i vertici dell’agenzia, di chiarirmi una volta per tutte:

  • Quali sono le mansioni previste per un assistente tecnico di seconda area (questo perché non vedo alcuna differenza da quelle svolte tuttora dai funzionari di terza area). Non  in politichese come riportato nel CCNI, ma in forma esplicita e puntuale;
  • Quali sono le mansioni previste per un funzionario di terza area;
  • Quali sono, pertanto, le differenze concrete tra le mansioni che deve svolgere un assistente di seconda area e un funzionario di terza area, e se queste differenze giustifichino un concorso interno ed un titolo di studio aggiuntivo ed obbligatorio.

Lo chiedo perché vorrei trovare il senso di un trattamento economico diverso, di una assegnazione dei premi diversa, di un trattamento pensionistico futuro diverso, a fronte di un lavoro effettuato sul campo praticamente identico. Vorrei trovare un senso a queste disparità di trattamento!

Non ultimo, si aggiunge, se non fosse ancora abbastanza, la sicurezza che il livello economico F6 della seconda area è l’ultimo, che non è stata prevista l’estensione ad ulteriori fasce, e che per i dipendenti in seconda area F6, come me, è già stata persa una progressione economica. Oltre al diritto alla carriera, dobbiamo anche essere penalizzati con la negazione del diritto alla progressione economica? Quale è il male imperdonabile che abbiamo fatto?

A quanto mi risulta siamo SOLO degli ONESTI servitori dello Stato ... dimenticati dallo Stato!

Lettera firmata