Entrate - Mobilità nazionale 2025: la montagna partorisce il topolino
L'inconsistenza, l'irrilevanza e l’arrendevolezza al tavolo sindacale delle sigle firmatarie del contratto (CISL, Flp, Unsa e Confintesa) approda a un accordo sulla mobilità nazionale 2025 inadeguato, arcaico e assolutamente risibile nei numeri.
Prevedere una mobilità per soli 435 posti, dopo che nell’arco di due anni si sono spostati meno di 400 colleghe e colleghi e dopo le consistenti assunzioni verificatesi in questi anni, ê un vero e proprio schiaffo in faccia alle esigenze personali e di vita delle lavoratrici e dei lavoratori.
Prevedere un numero fisso annuale di posti in mobilitá e avviare una procedura straordinaria prima di nuove assunzioni, ê invece l'unica strada (che USB ha da sempre chiesto di percorrere) per restituire un senso vero all'istituto della mobilitá.
L'esiguitá dei posti previsti per la mobilitá 2025 ê invece solo un misero contentino che i sindacati firmatari di questo accordo utilizzano per provare a far credere al personale di avere ancora un ruolo e una funzione sindacale che oramai non hanno piû.
Vi sono poi, entrando nel merito dei criteri previsti nell'accordo, alcune importanti criticità:
1) La sussistenza del vincolo dei 5 anni per l’accesso alla procedura. Tale vincolo, che impatta pesantemente sul diritto alla mobilità del personale neo assunto e sulla creazione di vincoli nelle procedure di mobilità regionale, sarebbe in realtá superato dal parere della Funzione Pubblica n. 103321/ 2022, così come confermato, peraltro, da prassi di altri enti (esempio Agenzia delle Dogane);
2) l’interpretazione restrittiva sull’unicità dell’apporto assistenziale in caso di cura e assistenza al genitore alla luce dei chiarimenti INPS sull’interpretazione del decreto legislativo n. 105 del 30 giugno 2022, che modifica le regole per i permessi con legge 104, cancellando di fatto il principio del referente unico.
Infine, viste le ormai note e più volte segnalate disomogeneità attuative riscontrate nelle Direzioni Regionali, riteniamo che il bando avrebbe dovuto prevedere una chiara indicazione sulla necessità di attivazione preventiva di bandi di mobilità regionale.
Ciò al fine non solo di consentire con procedure chiare e trasparenti gli spostamenti infra Regione e contemperare le esigenze di servizio dell’Amministrazione con i bisogni del personale già in servizio, ma anche di operare una quantificazione dei posti in entrata, per le sedi di cui al bando di assunzione pubblicato lo scorso 11 luglio 2025.
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