Entrate, ristori SW, Fondo 2019 e Accordo di programma sul fondo 2020 per remunerare le attività indifferibili svolte in presenza, USB firma! Ma è tutto oro quel che luccica?

Roma -

Tre accordi per dare qualche risorsa economica a lavoratrici e lavoratori dell’Agenzia delle Entrate.

Abbiamo sottoscritto l’accordo che riguarda i ristori per le giornate in Lavoro Agile effettuate da marzo 2020 a dicembre 2020  come riportato nella news del 14 luglio pur nella consapevolezza che trattasi di somme modeste: i circa 22 milioni lordo dipendente frutto dei risparmi di spesa per buoni pasto e straordinari si traducono in circa 5,41 euro lorde giornaliere per chi ha svolto l'attività in sw, invece dei 7,13 euro netti giornalieri che sarebbero spettati se, come richiesto da USB, quelle somme fossero state considerate “rimborsi non tassabili” come già avvenuto in altri enti. Ma su questo punto ci siamo di fatto ritrovati da soli stretti tra un'amministrazione inspiegabilmente irremovibile e le altre sigle sindacali che hanno fatto spallucce.

Eppure a nostro parere, si sarebbe potuto fare come per i rimborsi chilometrici e le tabelle ACI. Cioè una tabella con i costi delle connessioni internet, l’ammortamento delle apparecchiature utilizzate e le altre spese sostenute per determinare un costo di rimborso non tassabile giornaliero

Avevamo anche chiesto di partire con i ristori da febbraio e non da marzo perché non abbiamo dimenticato la sofferta chiusura dell’UT di Codogno del 23 febbraio 2020 ma senza alcun risultato.

Piuttosto che niente … meglio piuttosto! Diceva qualcuno … ma certamente se si fosse seguita la linea di USB l’Agenzia poteva realizzare una tabella di rimborsi utile a tutta la Pubblica Amministrazione e anche al settore privato.

Noi crediamo comunque che bisognerà attingere dal fondo 2020 per arrivare a coprire almeno i 7 euro netti persi per ogni giornata di lavoro agile.

Sottoscritto anche un accordo di programma per utilizzare le risorse del salario accessorio del 2020 per le lavorazioni di chi è stato costretto a svolgere attività indifferibili in presenza durante la pandemia. Anzi per essere precisi da aprile a dicembre 2020 perché nei mesi precedenti c’è già stato un ristoro da parte del governo.

Infine abbiamo sottoscritto il fondo produttività del 2019 che:

  • registra un incremento di risorse dell'8,43% rispetto all'anno precedente;
  • conferma il non inserimento della valutazione all’interno della distribuzione del fondo, come già ottenuto per il fondo del 2018;
  • prevede la novità di diminuire il range delle differenze salariali nella produttività d’ufficio. Mentre, infatti, negli altri anni le lavorazioni svolte negli uffici erano parametrate con coefficienti tra 1,2 e 1,7 con il risultato di produrre differenze di incentivo del 30%, con questo accordo i parametri da 1,3 a 1,7 produrranno differenze minori pari a circa il 23%. In particolare i servizi generali sono stati elevati dal parametro 1,2 a 1,3, e il parametro relativo alla gestione ed assistenza specialistica su atti e dichiarazioni è stato elevato da 1,4 a 1,5.

Inoltre è riconosciuto il parametro medio ai fini del pagamento delle indennità non solo alle ore RSU ma anche alle ore dell’RLS.

Naturalmente restano le differenze a volte davvero abissali presenti nel salario accessorio, ed anche per tale ragione abbiamo richiesto al tavolo la modifica dei parametri della produttività collettiva che attualmente viene pagata applicando il coefficiente 100 in prima Area, 158 in seconda e 177 in terza. Ciò al fine di uniformare le differenze, portando il parametro della prima area a 139 in modo da dare un po’ di respiro alle retribuzioni più basse (l’eliminazione del buono pasto per esempio per una persona fragile in smart working collocata in prima area ha prodotto la conseguenza di un meno 9% di retribuzione mentre nella seconda e terza area tale perdita è stata del 6 o 7%) ma siamo rimasti soli in questa richiesta. 

Sempre in questa ottica come USB abbiamo anche richiesto che l'incremento dell'8,43% delle risorse del fondo 2019 rispetto all'anno precedente fosse ripartito equamente su tutte le voci anche su quelle già distribuite (per esempio nei SAM) ma anche questa nostra richiesta non è stata sostenuta dalle altre sigle.

Insomma, con un po’ più di coraggio e determinazione da parte di tutti si sarebbe potuto ottenere qualcosa di più, ma resta, comunque, il giudizio complessivamente positivo su un accordo migliorativo rispetto a quello dell’anno passato.