La tigre di carta - QUANDO LA RISCOSSIONE NON È NEMICA DELL'EVASIONE

Basta confusioni fra Stato e SpA, riprendiamoci la riscossioni dei tributi!

Roma -

Un'altra mail di minacce inviata ai lavoratori dell'Agenzia delle Entrate ci fa tornare su un argomento sul quale ci siamo già espressi anche molti mesi fa, dopo i fatti di Romano di Lombardia. Dopo la finta mail di un paio di settimane fa, inviata da un sedicente appartenente al MoVimento 5 stelle, si era ripetuto il solito copione: il direttore dell'Agenzia, delle Entrate nonché presidente di Equitalia SpA, normalmente allergico alle buone relazioni sindacali, aveva convocato le organizzazioni sindacali per chiedere l'ennesima dichiarazione di solidarietà ai colleghi del Fisco e di Equitalia SpA.

 

Ovviamente non è per mancanza di solidarietà che ci siamo ben guardati dal firmare l'ennesima nota congiunta. Crediamo invece che la situazione debba essere inquadrata anche da un altro punto di vista e che la direzione allarmante in cui si è incanalato il rapporto tra Fisco e cittadini dipenda da fattori molto seri che nessuna espressione di solidarietà potrà mai rimuovere ma che vanno rimossi sul piano politico.

 

Noi di USB diciamo da tempo che Equitalia SpA non contribuisce a migliorare il rapporto con il Fisco perché Equitalia SpA porta con sé molte insuperabili contraddizioni, non ultima il fare profitto sulla riscossione dei tributi, che è cosa deprecabile sempre, crisi o non crisi. L'utilizzo disinvolto delle ganasce fiscali e delle ipoteche sulla casa, insieme con gli interessi di mora e l'altissima percentuale sulla riscossione sono diventati oneri spesso oggettivamente insopportabili con l'acuirsi della crisi sociale dovuta ai provvedimenti dei governi italiani e della Troika europea.

 

La pretesa di esigere quanto dovuto al Fisco, immaginando un Fisco che sia socialmente equo e che chieda e faccia pagare le tasse a tutti, non può legittimare la lievitazione delle cartelle. Per correggere questa grave anomalia la soluzione è la reinternalizzazione della riscossione che deve tornare ad essere una funzione pubblica svolta da un soggetto pubblico e non da una controllata in regime di diritto privato, per di più residuato di un sistema bancario dal passato e dal presente assai discutibile, visto il ruolo delle banche in questa crisi.

 

Dobbiamo poi superare una falsa credenza, una volta per tutte: non è Equitalia SpA ad avere il compito istituzionale di fare lotta all'evasione fiscale ma l'Agenzia delle Entrate. La riscossione è cosa diversa dalla lotta all'evasione fiscale che peraltro i governi e i parlamenti si guardano bene dal farci fare davvero. E comunque un evasore fiscale, per definizione, non ha mai ricevuto né mai riceverà una cartella esattoriale se prima non verrà stanato dal Fisco.

 

Se il direttore dell'Agenzia delle Entrate è anche presidente di Equitalia SpA, si crea poi una pericolosa confusione di ruoli e di identità tra i due enti, che contribuisce ad avvelenare il clima e a confondere le acque. Se è sbagliato sempre e comunque prendersela con i lavoratori, non è affatto sbagliato mettere in discussione il ruolo di Equitalia SpA, chiederne la chiusura e la reinternalizzazione della riscossione in mano pubblica e marcare una differenza fra pubblico e privato, fra lotta all'evasione fiscale e accanimento tributario. Non dimentichiamoci infine che questo Fisco mette sulle spalle dei lavoratori dipendenti e dei pensionati oltre l'80% della pressione fiscale  e che in questi ultimi anni l’aumento delle imposte, sia dirette che indirette, ha colpito in modo spropositato proprio i lavoratori dipendenti e pensionati. Inoltre le entrate fiscali non vengono restituite ai cittadini in termini di servizi ma servono a ripianare il debito provocato e acuito dalla speculazione finanziaria. In un paese con il più alto tasso di evasione fiscale, un Fisco così non può essere né amato né più sopportato dai cittadini.

 

Per questo diciamo che è errato prendersela con i lavoratori ma non lo è mettere in discussione un Fisco e una fiscalità così iniqui e vessatori. Nel frattempo invitiamo il direttore dell'Agenzia delle Entrate a fare un passo indietro come presidente di Equitalia SpA e due avanti  come direttore dell'Agenzia. Perché non convocare con urgenza le OO.SS. sui tanti temi che riguardano i lavoratori e su cui non ci sono risposte all'altezza della situazione?