Lombardia, Entrate, trasferimento sede di Milano - Amministrazione sempre più arrogante, lavoratori sempre più compatti

Milano -

La chiusura della storica sede di via Manin dell’Agenzia delle Entrate è il risultato di una vergognosa inefficienza politica dei primi anni 2000, che ha svenduto un patrimonio immobiliare per pochi spiccioli, e di un’amministrazione che in vent’anni non è stata capace di trovare soluzioni dignitose per oltre duemila lavoratrici e lavoratori sulla città di Milano.

Non solo non si è saputo individuare una sede decorosa – non diciamo prestigiosa, ma almeno rispettosa delle persone – ma si è scelto di tenere il personale all’oscuro fino all’ultimo. Ed oggi la Direzione Regionale tenta di nascondersi dietro una “foglia di fico”, sostenendo che le decisioni non sono state discrezionali, ma “imposte da una sentenza definitiva e da uno sfratto esecutivo”. Tradotto: l’amministrazione ammette di non avere avuto e di non avere attualmente né capacità né volontà di scegliere tra sedi, ugualmente lecite ed onerose, quella più adeguata e rispondente alle esigenze dei lavoratori e dei contribuenti-utenti. Una resa incondizionata che mortifica e fa preoccupare ancora di più.

Non basta: con una nota inviata solo alle RSU – e non anche alle organizzazioni sindacali – il Direttore Regionale afferma che non può aprire un confronto perché “non previsto dalla norma”, salvo poi contraddirsi dichiarando che “al di là della forma” è disponibile a parlare con le RSU di tutte le strutture coinvolte. Ma allora? Vuole rispettare la norma o fare come gli pare? La verità è probabilmente che vuole scegliersi con chi parlare e chi ignorare. Questo è inaccettabile.
Dalla Direzione Regionale raccontano di un “gruppo di lavoro”, senza tuttavia la presenza neanche di un solo rappresentante dei lavoratori, che finora ha prodotto poco e nulla di buono, nonché ciurlano di strumenti di conciliazione vita-lavoro che – udite bene – non cambieranno dopo il trasloco perché… già sfruttati al massimo!

E allora, BASTA!

Dopo l’incontro in Prefettura a Milano che ha certificato come sul campo non ci siano misure idonee e sufficienti a garantire i lavoratori ed anche i servizi che AdE eroga a favore della cittadinanza, questa ulteriore umiliazione non doveva essere inflitta al personale.

Pertanto, tutte le Organizzazioni Sindacali proclamano una grande assemblea unitaria martedì 2 dicembre alle ore 10:30, seguita da una manifestazione e presidio all’esterno.

Denunceremo alla stampa e all’opinione pubblica che non siamo disposti a subire in silenzio, che non accettiamo passivamente soluzioni imposte, costruite inaudita altera parte, e senza la vera ricerca di opzioni alternative, che non avalliamo certamente il peggioramento delle condizioni di vita e di lavoro di centinaia e centinaia di lavoratori.

Avvieremo, conseguentemente, iniziative di protesta capaci di paralizzare l’attività dell’Agenzia delle Entrate finché non otterremo maggiore rispetto e soluzioni concrete per le lavoratrici, i lavoratori e le loro famiglie.

Ci volevano divisi, ci hanno reso più compatti che mai!

Nessuno manchi all’assemblea-presidio del 2 dicembre alle ore 10:30, assicurateci la vostra fondamentale presenza!

Coordinamenti Territoriali Agenzia delle Entrate di Milano

CGIL CISL UIL UNSA FLP USB