Lombardia - Entrate, USB abbandona IL TAVOLO PERMANENTE sulla SICUREZZA in DR

Milano -

Il governo e la regione Lombardia (per quel che ci riguarda), che nei 5 mesi appena trascorsi non hanno voluto investire un euro in prevenzione hanno consegnato di nuovo l'Italia al coronavirus.

Nessun investimento e nessuna assunzione nei servizi pubblici strategici per sconfiggere l'epidemia, sanità (medicina territoriale di prevenzione ancora inesistente e scarsità di infermieri e medici negli ospedali sono sotto gli occhi di tutti), scuola (studenti ammassati a causa della mancanza di spazi e di insegnanti) e trasporti (i mezzi pubblici in Lombardia sono stati una delle ragioni determinanti della ripresa dei contagi).

D'altronde si sa, l'agenda politica, le ordinanze regionali e i d.p.c.m. li scrive ormai confindustria.

Ora però pretendono di risolvere il problema con un lockdown farsa che andrà ad incidere sulle libertà personali (coprifuoco e limitazioni agli spostamenti) e sul diritto all'istruzione, ma non sul lavoro (asili e scuole elementari rimangono aperti solo perché i genitori devono andare a lavorare).

Per noi di USB l'unica soluzione praticabile, giunti a questo punto, sarebbe un breve lockdown totale che faccia salve solo le attività essenziali, durante il quale investire seriamente in prevenzione, per poter poi ripartire in sicurezza. Lockdown durante il quale garantire a tutti reddito e diritti per mezzo di un'imposizione fiscale straordinaria sul 10% della popolazione Italiana che detiene il 55% del patrimonio immobiliare e finanziario nazionale, senza toccare quindi i risparmi dei lavoratori, la prima casa o la casetta al mare. Questa la ricetta di USB per uscire dalla crisi e salvare vite umane.

Anche l'agenzia delle entrate, rappresentata in Lombardia dalla direzione regionale, non si è distinta dalle istituzioni (con la i minuscola) di cui sopra.

L'incontro odierno nell'ambito del tavolo permanente sulla sicurezza (che si è da poco concluso) era stato convocato dalla DR per informare le OO.SS. dell'adozione di un protocollo per la gestione dei casi di contagio dentro gli uffici (dopo più di 7 mesi dall'inizio della pandemia!!!).

Per mesi abbiamo chiesto investimenti in prevenzione (test diagnostici, pulizia e sanificazioni straordinarie negli uffici, termo scanner, vigilanza).

La risposta fino ad oggi è stata: niente test diagnostici, pulizia degli uffici inesistente, termo scanner giocattolo quasi sempre inattendibili, vigilanza a singhiozzo, sanificazioni straordinarie col conta gocce.

Nell'incontro di oggi abbiamo chiesto risposte su questi temi, un provvedimento ufficiale di sospensione immediata di tutte le attività esterne, la riduzione degli appuntamenti dei front office ed un accordo regionale che preveda il principio per cui in questa fase di drammatica recrudescenza dei contagi i rientri possono essere richiesti solo se vi è l'effettiva necessità degli stessi, al fine di tutelare le Lavoratrici ed i Lavoratori da richieste di rientro per svolgere attività totalmente eseguibili da remoto (principio presente solamente in alcuni accordi locali sottoscritti in Lombardia).

Ma andiamo con ordine.

Per giustificare il mancato aggiornamento dei protocolli di sicurezza sulle attività esterne e la mancata sospensione delle stesse la DR si è lanciata in una fantasiosa interpretazione giuridica dell'accordo del 28 luglio. Noi abbiamo ribadito che per USB la salute viene prima degli obiettivi e delle esigenze dell'economia, ricordando a tutti che il Datore di Lavoro quando si tratta di sicurezza dei Lavoratori non ha superiore gerarchico. Di riduzione degli appuntamenti neanche a parlarne. Nessun provvedimento (neanche unilaterale) per stabilire il principio della necessità dei rientri (richiesto anche da altre 2 sigle). Sulle sanificazioni periodiche e sui test diagnostici silenzio assordante, mentre sul tema della scarsa pulizia abbiamo assistito ad un goffo tentativo di scaricare la vigilanza (che spetta alle DP e alla DR) sui singoli Lavoratori. Ci è stato detto addirittura che i tempi sono maturi per poter stare in 2 in una stanza, con buona pace degli ultimi studi scientifici sulla circolazione del virus all'interno delle stanze. Sui termo scanner si impegnano a fare (come se non fossero passati 5 mesi da quando abbiamo iniziato a parlarne). Almeno la vigilanza continua.

Preso atto della chiusura totale della DR di fronte alle nostre richieste abbiamo abbandonato il tavolo permanente, organismo che in questi mesi ha dimostrato tutta la sua inutilità.

Per citare chi di equità e giustizia se ne intendeva "Quando si chiedono sacrifici alla gente che lavora, ci vuole un grande consenso, una grande credibilità politica e la capacità di colpire esosi e intollerabili privilegi. Se questi elementi non ci sono l'operazione non può riuscire".

Aiutaci a diffondere questo comunicato condividendo con colleghe e colleghi.

Grazie

USB P.I. AGENZIE FISCALI LOMBARDIA