Obiettivi del 2020: tutele, incentivi, serenità e carichi di lavoro

Roma -

Dopo la pausa delle vacanze natalizie la maggior parte del personale è rientrata in questi giorni al lavoro, trovando negli uffici un clima di calma apparente, dovuto con tutta probabilità al disorientamento generato dalla mancata proroga delle posizioni organizzative e degli incarichi di responsabilità a fine anno.

E’ difatti questo l’inevitabile tema di discussione al rientro al lavoro. O meglio, in attesa di conoscere come l’Agenzia intenda sul breve termine gestire la fase, ci si interroga su quali potrebbero essere le conseguenze organizzative per il personale, già gravato da un anno alquanto critico sul piano dei carichi di lavoro e della carenza di organico.

Anche la stampa specialistica, dal canto suo, pare focalizzare l’attenzione sulle incertezze organizzative che attraversano l’Ente e il settore fiscale tutto, dove alla mancata proroga delle P.O. e degli I.R. si  affianca l’assenza di nomina dei vertici apicali delle Agenzie.

 “Verso l’impasse totale”, così scrive il Sole 24 Ore del 7 gennaio. Lo stesso quotidiano arriva a paventare, più come caso di scuola che altro, la possibilità di un commissariamento del fisco. Per completezza di analisi aggiungiamo che a fine febbraio la Corte Costituzionale sarà chiamata a pronunciarsi sulla legittimità o meno delle POER.  

In tale situazione di vero e proprio caos organizzativo frutto di scelte disastrose che sono state perpetuate nel corso degli anni, il rischio di un rallentamento dell’attività istituzionale e dell’assenza di politiche di indirizzo è forte,  ma altrettanto forte è l’eventualità che l’attenzione dell’Agenzia e il dibattito sindacale possano avvitarsi per mesi su problematiche attinenti gli assetti dell’Ente, in attesa di provvedimenti tampone da parte del Governo e lasciando solo sullo sfondo le questioni riguardanti tutto il personale.  Personale che poi si troverà comunque costretto a raggiungere obiettivi che sono in continuo aumento anche a fronte di una continua e costante diminuzione del personale.

Una situazione grave, ma in parte già vista e prevedibile.

Ed è per questo che riteniamo che, per quanto concerne gli art 17 e 18.la via maestra per uscire dalla giungla degli incarichi sia quella del riordino dell’ordinamento professionale, attualmente in discussione all’ARAN, dove definire figure e regole chiare per dare la possibilità di avanzamento professionale a colleghe e colleghi; unitamente ad un adeguato riconoscimento economico, a carico esclusivamente dell’Amministrazione di competenza e non del Fondo dei lavoratori.   

Ma soprattutto occorre volgere lo sguardo alle questioni che riguardano tutti i lavoratori e non solo  una parte di essi

In primo luogo  la questione salariale e l’incentivazione economica del personale.

A fronte di un CCNL nato già scaduto e un Fondo  di categoria sottoposto a tagli annuali, occorre aprire una nuova stagione contrattuale e rivendicare il recupero dei tagli al salario accessorio e la sua stabilizzazione  evitando la valutazione anche nella distribuzione della produttività.

E’ quindi necessario un piano massiccio di assunzioni per il settore del fisco, come ribadito con forza nel convegno sul fisco tenuto da USB il 12 novembre, affinchè il tema della lotta all'evasione tanto sbandierato da questo governo non si riduca  al consueto slogan.

Al contempo, però, sul piano prettamente  “aziendale”  riteniamo che i carichi di lavoro debbano essere adeguati alle piante organiche reali.

Vanno inoltre risolte le annose questioni legate ai rischi professionali e all’assenza di tutele da parte dell’Amministrazione, all’incentivazione economica per le attività esterne e di sportello, all’esigenza sempre più pressante di un clima sereno negli uffici.

Queste sono solo alcune delle tante questioni che crediamo debbano essere messe al centro degli obiettivi sindacali da raggiungere per il 2020.

Battaglie parziali, che guardino solo a una parte del personale, magari a scapito degli altri, continuerebbero ad acuire quelle diseguaglianze che oramai sono il tratto caratteristiche delle politiche retributive messe in campo dall'Amministrazione.