PROGRESSIONI ECONOMICHE ALLE ENTRATE: STOP ALLA VALUTAZIONE, MA SULLE RISORSE SIAMO ANCORA DISTANTI!
Si conclude con un nulla di fatto l’incontro sulle progressioni economiche ed un rinvio per il proseguo della trattativa al 16 febbraio.
Le 10.000 risposte pervenute al referendum telematico da noi indetto, le tantissime assemblee svolte in questi due mesi di serrato confronto con i lavoratori, i contributi che ci sono arrivati dai lavoratori stessi anche attraverso le mozioni assembleari, hanno prodotto un primo stop ad un negoziato che si stava rapidamente incanalando in una direzione decisamente sfavorevole ai lavoratori.
Al termine dell’incontro di ieri, infatti, tutte le OO.SS hanno dichiarato l’indisponibilità all’introduzione della valutazione all’interno della procedura per l’attribuzione dei passaggi di fascia (l’Amministrazione, bontà sua, aveva nella sua proposta, “abbassato” l’incidenza della valutazione dal 70% al 50%, riservando una pesatura del 25% sia all’esperienza professionale che alla valutazione dei titoli).
Verificheremo nei fatti, forti del risultato del referendum che proseguirà in questi giorni, se terranno ferma la loro posizione su questo punto.
Resta inteso che se non avessero sdoganato la valutazione, prima con il 10% dei prescelti direttamente dai Direttori, poi con la fallimentare introduzione della valutazione nella recente procedura che ha completato i passaggi economici per il 2010 (ove ben 5.000 lavoratori sono stati valutati con punteggio dallo 0 all’1), oggi l’Amministrazione non sarebbe cosi ostinata nel proporre la valutazione come condizione imprescindibile per chiudere l’accordo sulle progressioni.
Sulla quantificazione delle risorse resta la distanza tra la nostra posizione (impegnare tutte le risorse fisse e ricorrenti, ovvero i 35/40 milioni di euro già nella procedura del 2017) e CGIL, CISL; UIL; SALFI e Amministrazione che considerano immodificabile la pre-intesa del 14 dicembre (solo 17.000.000 di risorse fisse e ricorrenti da impegnare per le progressioni economiche).
Unica novità di rilievo introdotta dalla proposta formulata da CGIL, CISL, UIL e SALFI è quella di affiancare ai 17.000.000 di euro per il 2017, un accordo di programma che preveda di impiegare per i prossimi anni l’80% delle risorse fisse e ricorrenti disponibili per fare i passaggi nei prossimi anni.
Ma, a parte il fatto che non si capisce, visto che i soldi ci sono, perché non implementare già da quest’anno il numero dei passaggi di fascia in modo da dare risposte ad una platea di lavoratori ben più consistente, permane la solita criticità: se si continuano a pagare gli incarichi di responsabilità e le posizioni organizzative con risorse fisse e ricorrenti, le risorse da destinare alle progressioni sono destinate ad assottigliarsi in maniera consistente. Vale per l’anno in corso, vale per i prossimi anni.
Insomma, se l’obiettivo è quello di riuscire in tempi ragionevoli a garantire un passaggio di fascia per tutti è dirimente l’entità delle risorse che, da subito, si mettono sul piatto e sciogliere una volta per tutte, quindi, il nodo politico del finanziamento degli articoli 17 e 18 del CCNI.
Se da un lato incassiamo uno stop alla valutazione, dall’altro il percorso è ancora in salita per implementare le risorse da destinare ai passaggi di fascia.
Senza trionfalismi, possiamo affermare che la mobilitazione prodotta in questi mesi sta già cambiando la direzione della trattativa. Non abbiamo la sfera di cristallo e non sappiamo come andrà a finire.
Sappiamo senz’altro che questo non è senz’altro il momento di mollare, anzi occorre uno ulteriore scatto di reni.
L’USB prosegue dunque la mobilitazione ed il confronto con i lavoratori, ed invita il personale a continuare a partecipare al referendum telematico per imprimere una svolta alla trattativa.
NO ALLA VALUTAZIONE!
TUTTE LE RISORSE FISSE E RICORRENTI PER FINANZIARE I PASSAGGI ECONOMICI!