Puglia - Entrate, responsabile dell'istruttoria, del procedimento e del provvedimento
In data 14 ottobre 2013 si è tenuta presso la sala videoconferenza della DPE di Brindisi, l’assemblea indetta dall’USB – P.I. da cui è emerso che anche a Brindisi, come sta avvenendo negli Uffici delle Agenzie Fiscali di tutta Italia, i lavoratori si sono riuniti in assemblea indetta a sostegno della vertenza aperta da USB, che culminerà con lo sciopero del 18 ottobre p.v., al fine di concentrare l’attenzione sui problemi che, di fatto, attanagliano la Pubblica Amministrazione ridotta ormai in brandelli da scelte malsane lontane anni luce dai bisogni reali della gente comune e che mirano solo a rendere inefficienti i servizi pubblici e smantellare lo Stato sociale.
L’assemblea fra l’altro si è soffermata sulla decisione dell’Agenzia delle Entrate di chiudere entro il 2014, 58 Uffici in tutta Italia (di cui 2 anche in Puglia). Un’operazione questa che, di fatto, recherà, ai lavoratori e all’utenza, disagi e costi sicuramente superiori a quelle economie di scala che l’Agenzia ritiene di poter realizzare. Dal dibattito è emerso come tutto questo non fa altro che portare ad un aumento dei carichi di lavoro, a file interminabili ai Front-Office, a cui è inutile cercare di rispondere con l’ampliamento della fascia oraria di apertura al pubblico degli sportelli, e a un depotenziamento complice della lotta all’evasione fiscale.
In particolare i dipendenti della DPE di Brindisi con forza denunciano di essere stressati e sempre meno motivati nei loro compiti istituzionali da un’organizzazione del lavoro che, di fatto, scarica sempre su di loro i rischi lavorativi, richiedendo massima flessibilità e disponibilità, e, lasciando indefiniti compiti e ruoli.
A tutto questo si aggiunge un sistema sanzionatorio che crea un clima da caccia alle streghe.
Le condizioni di lavoro nell’Agenzia delle Entrate sono peggiorate a partire dall’istituzione delle Direzioni Provinciali. E’ emblematica la tendenza (diffusa in tutta Italia) che la maggior parte delle posizioni dirigenziali siano occupate da incaricati a seguito di procedure cosiddette di interpello.
Procedura che comporta una vera inibizione della valutazione dell’operato dei prescelti. Insomma, un modello di selezione delle posizioni dirigenziali autoreferenziale e verticistico che, oltre a inibire qualsiasi valutazione dell’operato dei dirigenti, limita la stessa autonomia decisionale degli stessi.
Questo comporta la tendenza al discarico delle responsabilità dell’azione amministrativa sulle posizioni non dirigenziali e, addirittura, sui funzionari.
Servono sicuramente indicazioni organizzative che chiariscano le responsabilità negli Uffici:
L’amministrazione deve emanare delle disposizioni chiare ed univoche nelle quali si individuino chi sono i vari responsabili dell’attività amministrativa: chi e di cosa risponde il responsabile dell’istruttoria, quello del procedimento e quello del provvedimento.
Figure queste che attualmente sono lasciate nell’immaginario collettivo generando altresì tanti timori nei colleghi, spesso chiamati a rispondere di responsabilità delle quali non sono titolari.
Per questo i lavoratori che sottoscrivono, chiedono:
- che l’amministrazione emani gli atti che individuano le tre figure ed i gradi di responsabilità;
- che il responsabile del procedimento non sia rappresentato da chi istruisca la pratica;
- che l’amministrazione si faccia carico della tutela del rischio professionale dei lavoratori,
chiarendo per ogni figura professionale quali siano i vari livelli di responsabilità ed individuando idonee soluzioni contrattuali valide per tutti;
- la formazione della mappatura di ogni singolo procedimento con il preciso scopo di garantire la certezza di ogni singola competenza e responsabilità sullo stesso procedimento e sugli atti finali;
- la necessità di definire la rilevanza formale delle assegnazioni di protocollo;
- L’abolizione di denominazioni e di dizioni errate delle responsabilità, come quella assegnata sugli avvisi di accertamento relativi alla responsabilità del procedimento;
- la ricognizione dei carichi di lavoro attraverso l’implementazione dei tempi medi unitari per prodotto.
I firmatari dell’OdG dell’assemblea concordano con quanto esposto dai colleghi della RSU della DP di Bari nel verbale assembleare del 19 settembre u.s, e, danno mandato all’USB di rappresentare, in occasione del tavolo regionale di imminente convocazione, il loro sostegno e la condivisione delle stesse problematiche lavorative anche nella DP di Brindisi.
I Lavoratori della DPE di Brindisi