Sicilia – Entrate, a Catania finalmente STOP alle deleghe di firma e alla compilazione delle schede di produttività

Catania -

Si è svolto lo scorso 26 maggio un incontro alla DP di Catania avente all’ordine del giorno temi molto sentiti, quali i carichi di lavoro e le misure di sicurezza anti COVID 19 e l’accordo sull’anticipo front office.

Indennità front office 2019: i dati vanno comunicati entro l’11 giugno. USB ha sottolineato importanza invio preliminare prospetto alle lavoratrici e ai lavoratori per verifica preventiva dati;

Carichi di lavoro, TUM e benessere lavorativo: USB ha in premessa evidenziato che lo smart working (in realtà home working) non può essere considerato un privilegio o una modalità lavorativa che prescinde dalla ratio di responsabilizzazione reciproca immaginata dal legislatore del 2017. Se è vero che molti aspetti dello smart working non sono stati messi in pratica per motivi di urgenza (contrattazione individuale e passaggi su sicurezza informatica e domestica) è pur vero che tale assenza non è imputabile alle lavoratrici e ai lavoratori né può essere colmata da pressioni, monitoraggi e richieste di report continui dando vita a uno squilibrio dei diritti e dei doveri.

A causa dell’epidemia e per disposto normativo, nella stragrande maggioranza dei casi sono state quasi del tutto omesse le fasi prodromiche relative allo smart working nel suo spirito normativo, quali l’informativa, la sicurezza digitale e l’accordo individuale. Tale situazione ha di fatto portato a una quantificazione unilaterale e a cascata individuale degli atti e delle prestazioni richieste ed è ormai improcrastinabile conoscere i criteri e i parametri con i quali le assegnazioni sono avvenute, partendo dalla premessa che un mutamento così evidente dell’organizzazione del lavoro disegna un contesto variato che ex se richiederebbe una rimodulazione dei carichi  (mancanza capi team fino al 2 maggio, mancanza confronto diretto in Ufficio, influenza dirompente delle connessioni). Soprattutto è necessario recuperare l’aspetto più importante insito nello smart working, ovvero quello fiduciario e avere a mente la premessa fondamentale in virtù della quale si lavori tutti per lo stesso obiettivo, la tenuta amministrativa dello Stato, senza avere pregiudizi di sorta. Vale la pena di ricordare che il lavoro agile è stato reso possibile in primis grazie alle stesse lavoratrici e lavoratori che hanno messo a disposizione gratuitamente strumentazione informatica e connessioni e si sono adattate/i alle esigenze contingenti con grande senso di responsabilità

Rischiare di trovarsi sotto la lente di gradimento di un lavoro perennemente sotto osservazione da parte della dirigenza, paradossalmente più adesso che in passato, sarebbe sintomo di una completa sfiducia nei loro confronti: sarebbe assurdo pensare che i dirigenti non conoscano le lavorazioni assegnate e man mano svolte e comunicate. D’altronde, tutti gli indicatori economici e le stesse dichiarazioni dei dirigenti ai vari tavoli sindacali confermano che “la produzione” è aumentata.

Alla DP di Catania con diverse note USB ha contestato sia gli atti dispositivi sulla lavorazione atti giudiziari e rimborsi sisma 90, in quanto prevedevano una quantificazione di atti giornaliera pro capite e unilaterale con annesso report e monitoraggio settimanale sia il subappalto di fatto della compilazione della scheda rilevazione attività in capo alle lavoratrici e ai lavoratori, laddove, secondo la nota n.159034 della Direzione Centrale – Risorse Umane e Organizzazione la scheda:

  1. Dovrà essere compilata dal responsabile;
  2. È da utilizzare solamente quale strumento di ausilio; non è quindi né potrebbe essere, un report per la verifica dei risultati, né per la misurazione della produttività o della produzione, i cui criteri e modalità dovranno essere necessariamente definiti previo il coinvolgimento delle organizzazioni sindacali;
  3. è opportuno che l’utilizzo della scheda riguardi le attività programmate da ciascun responsabile in periodi lavorativi successivi all’avvenuto consolidamento dell’organizzazione del lavoro.

Si è dunque ribadito il proprio no a pressioni, report settimanali e TUM unilaterali e quantificati senza alcun coinvolgimento delle organizzazioni sindacali. Si ritiene, che l’atomizzazione e la frammentazione del lavoro richiedono ora più che mai che vi sia trasparenza, formazione ed equità nell’assegnazione dei carichi di lavoro e che ove vi siano situazioni di malessere organizzativo parte pubblica ha il diritto/ dovere di intervenire per garantire l’imprescindibile rispetto e adottare correttivi organizzativi.

Non va mai dimenticato che ci troviamo nella dimensione del diritto amministrativo e non del pezzo, termine sempre più sdoganato ma che come organizzazione sindacale non possiamo accettare, pena lo snaturamento semantico ma anche reale della stessa funzione pubblica che ricopriamo né che si possa prescindere dal rispetto verso le colleghe e i colleghi, valore primario e alla base delle relazioni umane, prima ancora che professionali.

Dopo una lunga discussione, e grazie anche alla determinazione di un tavolo sindacale abbastanza compatto, sono state ottenute due piccole vittorie: il ritiro delle deleghe di firma ai funzionari dell’Ufficio Legale e l’impegno a non far compilare le schede di rilevazione attività ai funzionari: due richieste che da mesi e nella quasi totale solitudine USB aveva continuato a portare avanti con determinazione e tenacia.

 

COVID 19: USB, che ha partecipato ai due incontri in Direzione Regionale Sicilia, ha chiesto la stipula di un accordo alla DP di Catania per contrattare a livello locale, cosi come previsto dal protocollo nazionale, misure di sicurezza aggiuntive. Tali misure concernono non solo l’aspetto igienico- sanitario, sul quale ha già avuto modo di intervenire la DR Sicilia insieme alle organizzazioni regionali, ma anche quello organizzativo e all’insegna del distanziamento interno negli uffici. Vale la pena di evidenziare che gli accordi decentrati prevedono la presenza qualificante non solo delle organizzazioni sindacali ma anche delle rappresentanze elette dai lavoratori nonché del medico competente, responsabile sicurezza lavoratori e responsabile prevenzione e sicurezza come previsto dalle linee guida Inail in materia di prevenzione covid 19 dentro i luoghi di lavoro.

Si riportano alcune di queste richieste e osservazioni, compiutamente motivate in una proposta già mandata a parte pubblica, organizzazioni sindacali, RLS ed RSU.

- tamponi e test sierologici a tutti i dipendenti ed ai loro familiari per i casi di sintomatologia riconducibili al Covid 19;

- presenza in Ufficio solo per svolgere attività indifferibili da rendere in presenza, per una durata massima di 4 ore e per al massimo un giorno alla settimana;

- massimo un Lavoratore per ogni stanza o ogni 30 mq (in caso di open space); 

- presenza massima di non più di un quinto dei lavoratori in organico;

- turni comunicati ai lavoratori con una settimana di anticipo;

- turnazioni con flessibilità in ingresso e in uscita;

- In relazione alla sanificazione degli impianti di climatizzazione si è evidenziata la forte criticità (e il conseguente divieto di utilizzo) ove sussista la funzione ricircolo dell’aria;

- ricezione del pubblico ridotta e limitata a giornate ed orari specificamente individuati, continuando a dare centralità ad appuntamenti e modalità telematiche;

- previsione, per gli addetti al front office, di pause obbligatorie di 15 minuti ogni ora in un locale in cui possano togliersi la mascherina.

- per i responsabili della sicurezza dei lavoratori previsione di permessi di servizio che vadano oltre il monte ore previsto dall’art. 50 Decreto 81/2008.

Alla luce delle richieste esposte da parte pubblica in ordine ad aumento rientri USB si è mostrata contraria alla modifica dell’aumento del numero dei dipendenti che effettuano la prestazione in presenza, senza aver prima un quadro chiaro, visto il divieto di svolgimento di lavorazioni in presenza per coloro che sono affetti da particolari patologie a rischio e per i conviventi con tali soggetti o con ultraottantenni, fermo restando anche il mancato ampliamento delle attività indifferibili da rendersi in presenza  (la comunicazione di servizio 5 della Direzione Centrale non ha visto ampliamenti di sorta).

Sono le stesse linee guida Inail per la prevenzione del COVID 19 dentro i luoghi di lavoro a prevedere che il medico competente debba essere coinvolto in una valutazione complessiva dei dipendenti.

A seguito della riunione è stata finalmente avviata la procedura di rilevazione delle fragilità con il coinvolgimento del medico competente.

Nelle more della scrittura del comunicato, il primo giugno la Direzione Provinciale ha risposto a USB e parzialmente declinato la richiesta di concludere accordi alla DP di Catania in materia di sicurezza e prevenzione contro il COVID 19. Non possiamo che esserne costernati e ci auguriamo di non essere soli nell’azionare le prerogative di organizzazioni sindacali, rsu ed rls a stipulare accordi decentrati, così come previsti dai protocolli nazionali.

Un diritto non è ciò che ti viene dato da qualcuno: è ciò che nessuno può toglierti.

 

 

 

Allegato al presente articolo troverete sia la proposta trasmessa a parte pubblica che i comunicati relative alle note mandate da USB negli ultimi due mesi sulle materie trattate nell’incontro.

https://agenziefiscali.usb.it/leggi-notizia/sicilia-entrate-no-al-balletto-delle-schede-di-rilevazione-attivita-e-allo-smart-working-come-cambiale-0939.html

https://agenziefiscali.usb.it/leggi-notizia/sicilia-entrate-atti-giudiziari-lalgoritmo-dei-numeri-non-puo-valicare-i-fattori-di-rischio-1837.html

https://agenziefiscali.usb.it/leggi-notizia/sicilia-entrate-smart-working-o-smart-stressing-0924.html

https://agenziefiscali.usb.it/leggi-notizia/sicilia-entrate-usb-scrive-alla-dp-di-catania-il-lavoro-agile-non-deve-essere-una-fonte-di-stress-2103.html

https://agenziefiscali.usb.it/leggi-notizia/sicilia-entrate-coronavirus-alla-dp-di-catania-si-danno-le-pagelline-marinare-a-chi-si-assenta-per-la-cura-dei-figli-2134.html